A Caslano il Centro sostituisce il suo commissario «ribelle»

Nuovo capitolo della vicenda che sta riguardando la sezione del Centro di Caslano, ma con effetti anche sulla politica comunale tutta. Il gruppo del Centro ha infatti deciso di sostituire il proprio commissario in Gestione, Giorgio Barozzi.
Barozzi della Gestione è - era - anche presidente, e sotto la sua guida la Commissione unita aveva proposto, e ottenuto, dal Legislativo la bocciatura o il rinvio di diversi messaggi municipali, nonché l’approvazione di diversi emendamenti al Preventivo. La particolarità in tutto ciò è che Barozzi è un esponente appunto del Centro, partito che governa Caslano da decenni (il sindaco Emilio Taiana è in carica da un quarto di secolo) e che nella Legislatura in corso ha la maggioranza relativa dei seggi (tre municipali su sette). Ed è probabilmente in seguito a questa sorta di opposizione interna che il partito ha optato per la sua sostituzione in Commissione «La competenza nell’ambito della composizione delle Commissioni permanenti è unicamente dei partiti - sottolinea la sezione del Centro, da noi sollecitata sulla questione. - Non riteniamo quindi necessario entrare ulteriormente in merito e giustificare le nostre riflessioni e decisioni agli altri partiti». Il riferimento qui è a un comunicato diffuso ieri dalla Lega di Caslano, di cui diremo fra un attimo.
La LOC lo permette
In effetti la Legge organica comunale era stata modificata nel 2012 proprio per dare facoltà ai gruppi di poter sostituire membri delle Commissioni, senza l’avallo del Consiglio comunale o degli interessati, quando essi ad esempio si dissociano. La sostituzione dovrà però probabilmente essere in qualche modo notificata al Consiglio comunale, e non è escluso che possa essere discussa o contestata nella prossima seduta del Legislativo. D’altronde la decisione non è piaciuta, ad esempio, ai consiglieri comunali della Lega, che in una nota si sono schierati a sostegno di Barozzi, affermando fra l’altro che «quello che doveva essere un normale esercizio democratico si è trasformato in un perfetto esempio di ingerenza che mina l’autorità, la democrazia e l’indipendenza delle Commissioni stesse che, a questo punto, non hanno un senso di esistere se non quello di generare costi per il contribuente e gettoni di presenza ai suoi membri per dover decidere quanto deciso e voluto dal Municipio o dai partiti».
La richiesta di mediazione
Da noi contattato Barozzi ha confermato di aver ricevuto la notizia della sostituzione via mail dal suo partito la scorsa settimana. Afferma di aver chiesto una mediazione al partito cantonale a metà dicembre per risolvere le tensioni, anche in relazione a delle dichiarazioni pronunciate durante la bicchierata di Natale del Centro, da lui definite «di cattivissimo gusto e intimidatorie». Ha anche espresso la volontà di restare in Consiglio comunale.