A passo spedito verso un altro futuro
Oramai è semplicemente una questione di tempo. Quella che fino a due settimane fa sembrava essere ancora solo un’ipotesi (cfr. il CdT del 15 settembre), man mano sta viepiù assumendo la forma di una certezza. Salvo sorprese clamorose e/o ripensamenti dell’ultimo minuto, la casa anziani Greina di Bellinzona verrà rilevata dalla Città. Negli ultimi giorni vi è stato un nuovo incontro fra le parti, definito fruttuoso, mentre settimana prossima una delegazione del Municipio e i vertici della Società cooperativa costruzioni (che gestisce la struttura dal 1966) avranno un faccia a faccia con i sindacati. Verranno affrontate le condizioni contrattuali dei 94 collaboratori. L’obiettivo è naturalmente duplice da parte di chi tutela gli interessi del personale: da un lato la riassunzione di tutti i dipendenti e, dall’altro, il mantenimento (come minimo) dello stesso salario. Su entrambi i punti non ci dovrebbero essere problemi. Anzi, a livello di stipendio la situazione potrebbe persino migliorare.
Focus sulla fase di transizione
Finora, stando a quanto ci risulta, sia i lavoratori sia i sindacati non hanno avuto nulla da obiettare sul possibile cambio di proprietà dell’istituto. Anche perché sia la società sia la direzione (Andrea Bordoli lascerà il timone a fine 2022 dopo dieci anni) non hanno mai lesinato le informazioni. E questo non può che favorire un clima costruttivo. Che si spera possa essere assicurato anche nella fase di transizione che si aprirà il 1. gennaio prossimo, le cui modalità verranno definite dal mandato di prestazione del Cantone, che vede di buon occhio l’integrazione della Greina nella rete delle case anziani comunali composta (finora) da quattro istituti per complessivi 300 posti letto circa.
Incarico di 12 mesi rinnovabile
A questo proposito il Municipio ha appena messo a concorso il ruolo di capostruttura della Greina, il quale praticamente prenderà il posto del direttore dimissionario. L’incarico ha una validità di un anno, rinnovabile per altri dodici mesi (il passaggio in mani pubbliche della casa anziani è infatti previsto nel 2024). Le candidature devono pervenire alla Cancelleria comunale entro mercoledì 19 ottobre, mentre l’entrata in servizio è da concordare con la Città e la società che gestisce l’istituto. Da notare che l’assunzione fa riferimento al Regolamento organico dei dipendenti della Città, benché l’acquisizione non sia ancora realtà.
Ente autonomo? Non subito
È un’opzione «interessante da approfondire» (integrando anche l’ABAD), ma allo stato attuale «lo sforzo organizzativo risulterebbe eccessivo a fronte degli impegni già in essere». Così il capodicastero Anziani Giorgio Soldini si è espresso, in occasione dell’ultima seduta di Legislativo, in merito all’interpellanza presentata dal gruppo Verdi-FA-MPS. Il riferimento è alla possibile creazione di un ente autonomo anziani di diritto comunale.