Abilitazione dei docenti, anche il VPOD si rivolge a Governo e DECS

Dopo i due atti parlamentari del Partito socialista e dell’MPS che chiedono lumi al Governo e al DECS, anche il sindacato VPOD Docenti prende posizione in merito ai tredici studenti che in settembre avevano iniziato il percorso all’Alta scuola pedagogica di Locarno per diventare insegnanti di italiano nelle scuole medie superiori e che non avranno il posto di lavoro in Ticino il prossimo anno scolastico. «Esprimiamo apprensione in merito alla vicenda», si legge in una nota trasmessa ai media. «Avevamo già sollevato questa problematica con un comunicato dell’8 luglio 2024, in cui veniva evidenziata la diminuzione delle ore attribuibili ai docenti neoabilitati al DFA per le materie di italiano, storia e inglese nella scuola media».
Il sindacato ricorda, inoltre, che i 13 aspiranti docenti di italiano «oltre a essere oggi confrontati con una prospettiva occupazionale imprevista e incerta, hanno già dovuto seguire il periodo di formazione al DFA in una situazione di particolare precarietà». Per questo, ribadisce la necessità di approfondire e monitorare il coordinamento tra il DECS e il DFA, «affinché simili contingenze non abbiamo a ripetersi».
Quindi, la richiesta del VPOD Docenti al Governo e al DECS affinché si adotti «con urgenza le misure necessarie a garantire l’inserimento professionale di questi giovani docenti. Ad esempio, andrà implementata una modulazione più flessibile delle sezioni scolastiche, un’agevolazione nell’accesso alle scuole professionali, l’introduzione di una facilitazione per accedere alle supplenze, come pure un rinnovato sforzo nel sondare le ore di insegnamento attribuibili a questa categoria più in difficoltà».
In quest’ottica, viene ribadita infine la rivendicazione di ripristinare la trasformazione delle supplenze in incarico a partire dalla diciassettesima settimana, al fine di favorire la stabilità occupazionale dei docenti supplenti (soprattutto giovani).