Al Centro pacchi di Cadenazzo la stagione calda prende il via
È Natale al Centro pacchi regionale di Cadenazzo. La maxistruttura della Posta in Ticino, infatti, ha dovuto chiamare rinforzi dalle agenzie interinali per far fronte all’impennata del volume degli invii, più che raddoppiato se confrontato a un periodo di ‘magra’ come quello di agosto. I nuovi assunti sono una decina, che si aggiungono ai 170 fissi. «Ma non tutti loro sono qui alla spartizione. In parte si occupano della consegna sotto la vostra porta di casa», sottolinea il responsabile, Luca Dellamora, gironzolando nel labirinto di nastri trasportatori colmi di scatole, di tutti i colori e dimensioni, mosse a gran velocità. Parecchie di queste hanno il ‘sorriso’ di Amazon. Altre sono più anonime, il classico cartone marroncino. A volte, invece, capita di scorgere qualche marchio colorato.
«Novembre e dicembre sono i mesi più intensi», prosegue il 51.enne. «Tanto per fare un esempio, nella settimana del celeberrimo Black Friday, abbiamo raggiunto picchi di quasi 90.000 pacchi al giorno. L’anno scorso, sempre nello stesso periodo, siamo arrivati a più di 92.000. Anche quest’anno, insomma, supereremo tranquillamente il milione di invii in entrambi i mesi».
Altri 15 snodi simili in arrivo
Dellamora sale una scala in acciaio, due file di gradini. E si apre un panorama vertiginoso sull’area di oltre ottomila metri quadrati, con le sue 72 rampe, una in fila all’altra e distribuite ai lati del grande ‘cervellone’ di smistamento: 35 per gli autocarri, in entrata, e 38 per i furgoni in uscita. L’idea dell’azienda sarebbe di costruire altri snodi come questo, in tutto 15 entro il 2030, per sgravare i tre grandi centri nazionali di Daillens (canton Vaud), Härkingen (Soletta) e Frauenfeld (Turgovia).
Un passo necessario, probabilmente, forte anche del primato segnato nel 2021 con 202,1 milioni di pacchi, quasi il dieci percento in più rispetto all’anno precedente. «La tendenza per il 2022 sarà meno incisiva, parliamo di una flessione del 3,5%. Livelli comunque molto alti rispetto al periodo prepandemia. Almeno un 30% in più rispetto al 2019», sottolinea Dellamora, che confida di essere entrato in questo mondo soltanto quattro anni fa, dopo una carriera nel mondo bancario iniziata come apprendista e una laurea in economia. Al suo fianco, girato l’angolo, ecco spuntare un enorme cassone. Una sorta di ‘Pac-Man’ ma cubico e fermo su sé stesso, che inghiotte scatole e pacchetti grazie al movimento dei rulli.
Migliaia di regali
«Questo apparecchio legge l’indirizzo su ogni etichetta e manda la notifica al telefonino del suo destinatario, avvisandolo dell’imminente arrivo», racconta Denis, responsabile della spartizione da quando il centro è stato messo in funzione. Il 46.enne di Verdabbio è impiegato a tempo pieno e afferma come a volte gli capitino dei periodi al turno di notte, anche il sabato. «Certo, non è evidente. Ma non ho problemi ad organizzarmi con la vita privata. Chi fa questi turni, poi, si sottopone a controlli medici riconosciuti».
Intanto, più sotto, Veronica attende le indicazioni di uno dei responsabili. Lei fa parte della squadra di ‘rinforzi’. «Ho un contratto fino a dicembre tramite un’agenzia, sono contenta di dare una mano», dice sorridendo la 34.enne, che abita a Lamone. «Se dovessero aver bisogno, farei anche i turni di notte». La giovane si congeda, deve raggiungere un’altra postazione. Un altro nastro carico di regali, migliaia di regali.