Amianto, i bambini rientreranno in gennaio

Il comunicato stampa inviato dal Municipio di Bellinzona il 10 novembre era già stato rassicurante. Poi è stata trasmessa una lettera anche ai genitori degli allievi che frequentano il centro extrascolastico, tranquillizzandoli. Infine, ieri sera, in Consiglio comunale, sono arrivate le risposte del capodicastero Opere pubbliche Henrik Bang a due interpellanze (presentate da Ronald David e Giulia Petralli per il gruppo Verdi-FA-MPS-POP e da Michele Egloff dell’Unità di sinistra) che chiedevano lumi sulla liberazione di particelle di amianto sul cantiere per la ristrutturazione dello stabile di via Lavizzari (futura sede provvisoria del Settore opere pubbliche). I lavori, naturalmente, sono stati subito sospesi in attesa delle risultanze delle procedure di verifica della SUVA e dell’inchiesta amministrativa aperta dalla Città per capire cosa è andato storto. Ma su questo punto ci arriveremo più avanti.
Le due misurazioni
«Ad oggi la presenza di amianto è stata rilevata e accertata unicamente all’interno dello stabile Lavizzari, zona cantiere. La verifica della presenza di fibre di amianto all’esterno dello stabile nell’aria non è oggetto di indagine o misure di bonifica raccomandate o imposte dalla SUVA», ha spiegato il municipale dell’Unità di sinistra. Del problema capitato il 28 agosto è stato risparmiato il centro extrascolastico, i cui locali sono adiacenti il complesso, ma «fisicamente separato e isolato dal resto dell’edificio, avendo peraltro la configurazione di un comparto antincendio». Sono state effettuate due misurazioni da parte di un esperto certificato, membro dell’Associazione svizzera dei consulenti amianto.

I prossimi passi
In questo caso la presenza di particelle della sostanza, come segnalava l’Esecutivo nella nota stampa ricordata all’inizio, è stata esclusa. Le analisi hanno dimostrato «la totale assenza di fibre di amianto liberate confermando, quindi, l’isolazione e la ‘tenuta’ di questa zona. Si conviene in ogni modo che un’informazione anticipata a quella poi avvenuta pubblicamente avrebbe potuto essere fatta». Durante la bonifica degli spazi i bambini verranno spostati in altre strutture. Il rientro nella sede di via Lavizzari è prevista in gennaio, dove rimarranno fino a quando sarà pronta la nuova struttura nel sottotetto del blocco A delle vicine scuole elementari Nord; il cui messaggio per la ristrutturazione è slittato alla seduta di gennaio del Legislativo.
Inchiesta tuttora in corso
Henrik Bang ha precisato che «il danneggiamento delle lastre in fibrocemento è stato causato dalle perforazioni delle viti di fissaggio di un canale portacavi, messo in opera erroneamente a parete rispetto alla posa a soffitto». In merito ad eventuali negligenze o responsabilità da parte della ditta incaricata dei lavori, l’Esecutivo cittadino precisa che «bisogna attendere le conclusioni dell’inchiesta amministrativa disposta dal Municipio e dell’inchiesta della SUVA» prima di potersi esprimere. Al momento si sa che, purtroppo, non sono state adottate delle misure di protezione per gli operai impiegati, in quanto si è avuta consapevolezza del pericolo solamente quando c’è stato l’errore: «Il tema è stato documentato e presentato alla SUVA, alla luce dei dati forniti a fine ottobre secondo cui la dinamica dell’esposizione non era tale da determinare immediata e grave preoccupazione per i lavoratori presenti in cantiere».
Il quesito di David
Roland David, in replica, si è detto in pensiero per la salute delle maestranze e ha domandato (retoricamente) se «siamo sicuri di continuare a risanare edifici vecchi? Edifici previsti per 20 anni, ma che dopo 60 sono ancora lì». Henrik Bang ha ricordato che la possibile presenza di amianto dev’essere presunta in tutti gli stabili costruiti prima del 1. gennaio 1991: «La Città non possiede un catasto materiali pericolosi in quanto non è mai stata svolta una campagna d’indagine a tutto il parco immobiliare. Gli addetti ai lavori (committenti, progettisti e imprese) sanno che per ogni demolizione e trasformazione di edifici o impianti costruiti prima di quella data dev’essere allestita una perizia sulla presenza di sostanze nocive da uno specialista riconosciuto. Ciò viene regolarmente eseguito».