Le scuole non si fanno ancora belle
«Straordinaria» lo è in tutti i sensi la seduta di Consiglio comunale di stasera a Bellinzona. E considerando che - nessuno si offenda - alle elezioni mancano meno di cinque mesi, non vogliamo nemmeno pensare a come saranno le prossime. Innanzitutto il primo cittadino Brenno Martignoni Polti è rimasto in sella, come abbiamo riferito sul CdT online poco fa. Secondariamente, dopo una breve discussione all'inizio, il Legislativo ha approvato (con 41 sì e 6 no) la richiesta del capogruppo del Centro Gabriele Pedroni di stralciare dall'ordine del giorno il messaggio al Municipio relativo al credito di quasi 27 milioni di franchi per la ristrutturazione delle vetuste scuole elementari Nord.
Inaugurate nel 1908
Ci focalizziamo ora proprio su quest’ultima trattanda che negli scorsi mesi ha diviso i partiti e fatto storcere il naso anche a coloro (come la maggioranza della Commissione della gestione) che avevano dato preavviso favorevole al restyling. L’istituto progettato dall’architetto Maurizio Conti, inaugurato nel 1908, dopo il 1962 non è più stato oggetto di interventi significativi. Il 16 aprile 2018 il Consiglio comunale aveva approvato un credito di 13,75 milioni che avrebbe dovuto essere annullato stasera in quanto l’investimento è nel frattempo raddoppiato. Proprio la spesa è stato un argomento ricorrente durante la discussione nelle commissioni, alla luce delle ristrettezze finanziarie della Turrita.
Le criticità
Secondo Gabriele Pedroni (Il Centro) per poter decidere «con cognizione di causa» occorrono maggiori approfondimenti. Sulla stessa lunghezza d'onda l'omologa dell'Unità di sinistra Lisa Boscolo, pur ribadendo quanto il Partito socialista ci tenga agli investimenti per le scuole. Più o meno dello stesso livello l'intervento di Giuseppe Sergi (Verdi-FA-MPS-POP), relatore del rapporto di minoranza in seno alla Commissione della gestione, che ha evidenziato che «non è che non vogliamo ristrutturare le scuole, ma vi sono dei dubbi sul progetto». «Stiamo assistendo all'ennesima figuraccia di un Municipio malandato. È un messaggio strampalato per una città che nel 2024 stima un disavanzo di 9,4 milioni di franchi», ha sentenziato Tuto Rossi (Lega-UDC). Sacha Gobbi, capogruppo della destra, si è detto deluso perché «negli ultimi mesi sono ballati ripetutamente i telefoni ed ora, all'improvviso, questa proposta. Ne prendo atto: la preoccupazione delle scorse settimane per gli allievi che stanno seguendo le lezioni nei prefabbricati dove è finita?».
«Il messaggio non verrà modificato. Noi possiamo accettare questa modifica dell'ordine del giorno affinché la discussione possa riprendere al più presto, già in gennaio se possibile», ha spiegato il sindaco Mario Branda.