Il caso

Bellinzona: per le scuole deficit di manutenzione di 65 milioni

Mentre la Gestione e i partiti si dividono sulla ristrutturazione dell'istituto Nord, ecco che emerge l'importo necessario per rinnovare gli altri complessi - I dettagli verranno svelati entro Natale
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
20.11.2023 15:39

Hanno fatto le pulci al messaggio (e che messaggio, con la richiesta di credito che supera l’ammontare degli investimenti netti annui previsti dalla Città) per quasi tre mesi. Ascoltando le spiegazioni del Municipio praticamente in corpore. E poi sottoponendo all’attenzione del consesso, nonostante l’audizione e dei sopralluoghi con dei professionisti, altre domande che potessero permettere di capire meglio come mai l’investimento per l’attesa ristrutturazione delle scuole elementari Nord di Bellinzona è raddoppiato. Passando dai quasi 14 milioni votati nel 2018 a poco meno di 27.

Alla fine la maggioranza della Gestione ha partorito un rapporto di sole tre pagine che invita il Legislativo, che si riunirà in seduta mercoledì 29 novembre, ad accendere luce verde. La relazione è stata firmata dai cinque commissari del PLR (Tiziano Zanetti l’ha fatto con riserva, mentre il relatore è Vito Lo Russo) e dell’Unità di sinistra. Vi sarà quindi almeno anche un rapporto di minoranza, negativo, sottoscritto dai rappresentanti di Lega-UDC, de Il Centro e del gruppo Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti. I quali ne hanno discusso nelle scorse ore.

È così dal 1962

Il restyling allo storico complesso (inaugurato nel 1908 e che dopo il 1962 non è più stato oggetto di interventi significativi) divide la politica cittadina. E di conseguenza pure i partiti. Due gli schieramenti che, a geometria variabile, si sono spesso formati in Consiglio comunale dopo l’aggregazione e che pure stavolta si profilano all’orizzonte: PLR-Unità di sinistra da una parte (in totale contano 33 consiglieri comunali), la destra, ecologisti e MPS dall’altra, con Il Centro che in questo caso dovrebbe «allearsi» a questi ultimi potendo così contare su 26 membri. Numeri, chiaramente, che potrebbero cambiare qualora ci fossero delle assenze. Con, a quel punto, il voto di Maura Mossi Nembrini (Più Donne) che potrebbe, chissà, risultare clamorosamente decisivo. Fantapolitica, certo, ma è uno scenario che allo stato attuale non è affatto da escludere. Anzi.

«Numerose criticità»

«Malgrado le innumerevoli criticità e la sensazione dei commissari che il Municipio non sia stato sufficientemente attento al contenimento della spesa valutando soluzioni alternative, è innegabile la necessità di ristrutturare la sede in tempi brevi. Gli allievi ed i docenti si trovano già ora nei prefabbricati e qualsiasi ulteriore ritardo potrebbe prolungare il periodo in cui dovranno utilizzarli. Inoltre vi è il rischio che il processo di ristrutturazione di altre sedi scolastiche possa venir procrastinato», annota la maggioranza della Gestione dando preavviso favorevole alla richiesta di credito di 26,6 milioni che sostituisce quella di 13,75 approvata dal Legislativo il 16 aprile 2018.

L'analisi dettagliata

Per Vito Lo Russo e colleghi il risanamento dell’istituto e la realizzazione di un centro extrascolastico sono urgenti. E si inseriscono in un piano di (ri)valorizzazione delle scuole comunali da 65 milioni, secondo quanto stabilito dallo studio di ingegneria Basler & Hofmann di Zurigo, che verrà svelato entro Natale. «Attualmente si stima un ritardo di 15-20 anni», soprattutto per quanto riguarda proprio l’edilizia scolastica, nel senso di deficit di manutenzione. Tornando alla fattispecie al centro di questo articolo, alla somma votata in un primo momento si sono aggiunte, ora, opere non contemplate (per 8,2 milioni), migliorie e approfondimenti progettuali (2,4 milioni) ed il rincaro (2 milioni): «Il Municipio garantisce che, nonostante l’aumento significativo dei costi, il piano delle opere originariamente concepito sarà mantenuto senza alcuna alterazione».

Gli aspetti finiti sotto la lente

Nello specifico, i cinque commissari di PLR ed Unità di sinistra rilevano che «in generale l’aumento del costo della ristrutturazione, rispetto al messaggio precedente, sembra eccessivo; alcune scelte architettoniche non sono propriamente comprensibili e vi è la mancanza di alternative al progetto proposto». Criticate, inoltre, la scelta di insediare il centro extrascolastico al quarto piano, le aule «sottodimensionate» e la «non riqualifica completa del piazzale esterno». In ogni modo l’invito al Legislativo è di accogliere il credito di circa 27 milioni.

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