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Ecco come cambierà la scuola dei bellinzonesi

Sotto la lente tutti gli interventi previsti dal progetto di ristrutturazione da quasi 27 milioni che interesserà le Elementari nord – Il capodicastero Henrik Bang: «Esigenze mutate, è un altro approccio. I prefabbricati? Vanno bene»
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
01.09.2023 16:35

Da quasi 14 milioni di franchi a poco meno di 27. Raddoppia, in pratica, l’investimento per la tanto attesa ristrutturazione delle secolari scuole elementari Nord, le più vecchie e grandi della Città che hanno visto crescere generazioni di bellinzonesi e che accolgono oggi 470 allievi suddivisi in 24 sezioni (il grado di occupazione è pari all’85%). Il progetto, come abbiamo riferito stamattina, è sul tavolo del Municipio da anni, tanto che i lavori avrebbero dovuto iniziare nel luglio 2019: sono stati rinviati dapprima a causa del ritardo nella fornitura dei prefabbricati e, in seguito, dopo che questi ultimi hanno dovuto essere utilizzati per ospitare gli allievi dell’asilo del Palasio di Giubiasco, le cui aule erano state distrutte dal maltempo nell’agosto 2021.

Il lifting del complesso (inaugurato nel 1908 e che dopo il 1962 non è più stato oggetto di interventi significativi) è stato rivisto da un gruppo di lavoro e ripresentato all’Esecutivo, che ora ha dato via libera. A pesare sull’incremento della spesa è, anche, il rincaro dei prezzi delle materie prime, come purtroppo è il caso per molte altre opere a livello cantonale. Ma, soprattutto, il fatto che si passa da un restyling per così dire conservativo e minimalista ad uno completo, con l’inserimento nel sottotetto di un centro extrascolastico per 70 bambini (aperto dalle 7 alle 19, vacanze comprese), con l’obiettivo di favorire la conciliabilità lavoro-famiglia. Il cantiere aprirà il prossimo mese di febbraio con le opere di demolizione e sgombero e si concluderà nel luglio 2026.

Il centro extrascolastico

Il primo credito (pari a 13,75 milioni) era stato approvato dal Consiglio comunale il 16 aprile 2018. Ora lo stesso plenum sarà chiamato ad accoglierne un altro, per 26,6 milioni, considerando che il precedente verrà annullato. Si partirà dal blocco A, progettato dall’architetto Maurizio Conti nel 1906, primo capotecnico della Città. Lo scorso luglio si è proceduto al trasloco nei prefabbricati posati in zona stadio Comunale. Fino a dicembre al primo e al secondo piano resteranno attive due sezioni, la logopedia, la scuola speciale e la direzione: durante le vacanze di Natale saranno poi trasferite nei moduli prefabbricati di viale Giuseppe Motta in fase di realizzazione.

Si proseguirà poi dal luglio 2025 con il blocco B, la palestra, la portineria e l’aula magna, tutti aggiunti nel 1962 dall’architetto Augusto Jäggli. Come detto, è da una sessantina d’anni che le scuole Nord (che occupano una superficie complessiva di 7.800 metri quadrati) non sono più al centro di accorgimenti, ad eccezione dell’aggiunta di due ascensori e del rifacimento del pavimento e del tetto della palestra (con potenziamento dell’isolamento termico) e del tetto del blocco B nonché il risanamento della centrale termica.

Altri 50 anni assicurati

«I cinque anni trascorsi dalla prima decisione del Consiglio comunale su questo importante oggetto hanno consentito, da un lato, di condurre riflessioni ulteriori non solo sul tipo di approccio e, quindi, su entità e natura del risanamento proposto, ma anche su estensione e qualità del servizio offerto da questo storico complesso scolastico. In seguito all’istituzione di un gruppo di lavoro tecnico formato da architetti, ingegneri e progettisti si è inoltre proceduto ad una serie di approfondimenti e affinamenti del progetto iniziale che hanno evidenziato la necessità di diverse correzioni e adattamenti sia sul piano funzionale che finanziario», si legge nel messaggio all’attenzione del plenum, nel quale si precisa che il restyling assicurerà alle Elementari Nord altri 50 anni di vita. La conduzione del cantiere sarà affidata al Servizio edilizia pubblica del Settore opere pubbliche.

Oltre al risanamento energetico secondo lo standard Minergie (la precertificazione è già stata ottenuta) e l’impianto fotovoltaico della potenza di 146 kW sul tetto, il progetto prevede la realizzazione delle aule di arti plastiche e psicomotricità, la messa a norma antincendio, il rifacimento degli impianti sanitari e di riscaldamento, così come dei servizi igienici, compresi quelli della palestra, dove si metterà inoltre mano a spogliatoi e docce. «Previsti pure nuovi impianti di ventilazione e di climatizzazione, e numerose altre sostituzioni o ristrutturazioni interne ed esterne (facciate incluse). L’aula magna avrà una limitazione d’uso a 250 persone», precisa l’Esecutivo. Fra sussidi ed incentivi la Città dovrebbe poter risparmiare poco più di 3 milioni, somma a cui potrebbe aggiungersi l’eventuale sostegno da parte dell’Ufficio dei beni culturali per il restauro, essendo il complesso un bene protetto d’interesse locale.

C'è soddisfazione

«Il cambiamento di approccio e di paradigma è nato dal fatto, uno, di poter valorizzare gli spazi a disposizione, come il sottotetto e, secondariamente, dalla volontà di rispondere ancora meglio ai bisogni delle famiglie. Basti pensare che fra centro extrascolastico ed arredo mobile si spenderanno 4 milioni. Il Municipio ha dunque deciso di presentare un nuovo messaggio, anche perché nel primo gli imprevisti erano quantificati nella misura del 5%, quando la norma prescrive il 10%», sottolinea il capodicastero Opere pubbliche Henrik Bang. I prefabbricati hanno spesso fatto storcere il naso. È la soluzione giusta? «Da quello che ci risulta sono apprezzati. Le famiglie capiscono che si tratta di una situazione transitoria».

Stabilità negli allievi

L’edilizia scolastica tiene spesso banco a Bellinzona. L’attenzione della politica è sempre vigile. Il grado di occupazione è molto elevato all’asilo, sotto controllo alle Elementari. Per quanto riguarda le scuole Nord, ebbene, stando alle previsioni demografiche il numero di allievi (470) dovrebbe rimanere stabile fino al 2028. È tuttavia prevedibile, comunque, che nei prossimi 10-15 anni ci sia un progressivo aumento della popolazione. Perché? In quanto l’istituto (al pari delle future scuole in via Vallone) si trova a due passi del comparto che si svilupperà a tappe al posto delle Officine FFS. Che avrà sì in primis contenuti formativi, innovativi, sociali e commerciali, ma anche residenziali.

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