Il caso

«Attendiamo che la verità emerga, per quella che sarà»

Sacerdote accusato di abusi: sul portale cattolico svizzero pubblicate delle riflessioni sulla notizia di fronte alla quale «ci sentiamo tutti fragilizzati»
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
10.08.2024 17:34

Il titolo è inequivocabile: «Quando la croce è di tutti». È stato pubblicato stamattina, poco prima delle 7.30, su catt.ch, il portale cattolico svizzero. Uno scritto corto, firmato da Cristina Vonzun (alla guida del Centro Cattolico Media di Lugano), che porta all'attenzione del pubblico «alcune riflessioni a margine della notizia dell'arresto di un presbitero ticinese». Il riferimento è naturalmente al cappellano del Collegio Papio di Ascona in detenzione preventiva alla Farera con l'accusa di atti sessuali con fanciulli, coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere nonché pornografia. A denunciarlo - per delle fattispecie risalenti ad almeno 4-5 anni fa - è stato un adulto. La sua testimonianza, al momento, stando a quanto ci risulta, è l'unica sul tavolo della procuratrice pubblica Valentina Tuoni.

Preghiera per i giovani

L'articolo su catt.ch si fa testimone del «disagio che alberga nel cuore di tanti ticinesi cattolici e non in queste ore. Ci si telefona, messaggia o ci si scrive. Non per fare congetture o tirare inutili conclusioni, ma perché si è onestamente frastornati e addolorati. E quando le persone sono addolorate necessitano di dialogo, ascolto, confronto». La notizia ha naturalmente sconvolto non solo il Rettorato dell'istituto locarnese ma anche le altre istituzioni con le quali il presbitero è entrato in contatto negli ultimi decenni e tutte le persone che lo conoscono, come abbiamo peraltro avuto modo di riferire oggi.

«Per chi ha fede io aggiungo preghiera. Preghiera per le persone coinvolte in questa vicenda. Preghiera per chi è accusato e per chi sente di aver subito un torto, per chi è presunta vittima ma anche per chi sta affrontando l'impegnativo e arduo lavoro delle indagini. Preghiera per noi come Chiesa e per i giovani che la Chiesa ticinese tenta di seguire e accompagnare».

Ascoltare chi esprime disagio

Una notizia di fronte alla quale «ci sentiamo tutti fragilizzati e anche più soli. Nessuno ha una ricetta. Forse però entrare in questi giorni in una chiesa, accendere una candela, aprire una pagina di Vangelo, fare anche un piccolo pellegrinaggio o un gesto di carità, ascoltare chi esprime disagio, può aiutare a corroborare il cuore, a vivere in modo cristiano, nella e con la fede, la sofferenza che avvertiamo noi e avvertono altri, in attesa che la verità emerga quanto prima, per quella che sarà».

In una comunicazione trasmessa ieri alle famiglie, ricordiamo, il rettore del Papio Patrizio Foletti e il vice Paolo Scascighini avevano precisato che «a tuttoggi i fatti non sembrano toccare l’attività» del religioso al Collegio Papio. Dove il sacerdote è altresì docente ed assistente spirituale. Lo stesso risulta anche a noi. I fatti, come detto, risalirebbero ad almeno 4 anni fa e non sarebbero avvenuti né nell'ambito scolastico né in quello strettamente ecclesiale, ma in altre attività che in questi anni hanno impegnato il presbitero.

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