Bellinzona ha fatto Bingo

C'è un uomo in giallo. Ma non siamo al Tour de France. E al posto delle biciclette impazzano le motoseghe. Henrik «Bingo» Bang, con la sua maglia luminosa, è raggiante. A Bellinzona la tre giorni dedicata ai migliori taglialegna svizzeri ed europei nonché al Pentathlon del boscaiolo andato in scena ieri (di cui il capodicastero Opere pubbliche è presidente da quasi tre lustri) sta andando a gonfie vele. Dopo pioggia e vento che venerdì hanno guastato in parte l'inizio della manifestazione (come era stato il caso l'anno scorso, forse vi ricorderete, con la Festa federale della musica popolare) è spuntato il sole.
Il polmone verde
E con i suoi raggi pure il pubblico che sta animando il Parco urbano (il polmone verde a ridosso del Bagno pubblico spesso finito sotto la lente di alcuni partiti...) come solo avevano fatto nel recente passato Mondiali ed Europei di calcio. Ieri abbiamo visto numerose famiglie che hanno assistito alle esibizioni degli oltre cento partecipanti al Pentathlon e degli atleti che prendono parte alle spettacolari competizioni di Stihl Timbersports (campionati svizzeri donne e uomini). Un vero e proprio «villaggio dei boscaioli», consentiteci l'espressione, che oggi vivrà il clou con lo show dei più forti del Vecchio continente.

La capitale dei colori
La Turrita si è colorata ancor prima delle foglie sugli alberi d'autunno. Il giallo della t-shirt del «Bingo» e del consigliere di Stato Raffaele De Rosa; l'arancione di quella dei «pentathleti» e dei mini-taglialegna; il rossocrociato dei pretendenti al trono; i cuochi del Rabadan in rosso; la camicia a quadri rossonera dell'istrionico speaker Edy Pedrini; il bianconero della casacca dei giudici; e le stringhe rosa delle scarpe da tennis di Nicolò Casolini, in diretta con il «Villaggio di Rete Tre» assieme agli stoici Joas Balmelli e Paolo Guglielmoni. E poi, certo, il vero protagonista: l'odore del «resigadüsc».
Il periodo ideale
Perché a «Bellinzona spacchiamo!». Il nome dell'evento è stato azzeccato. Come la scelta del periodo dell'anno (si vuole viepiù puntare sulla fine di settembre e l'inizio dell'autunno pure dal punto di vista turistico, organizzando un'importante manifestazione) e della location. Note dolenti? Forse l'aver voluto fare davvero troppo e non aver promosso a sufficienza l'appuntamento al mercato del sabato, dove ieri c'era il pienone, anche di confederati, quasi tutti arrivati in treno.