Sotto la lente

Bellinzona: più formica che cicala

Dall’aggregazione sia le spese sia i ricavi sono costantemente aumentati, con i secondi che dopo la pandemia hanno subito un’impennata - Negli ultimi due anni sono entrati complessivamente 22,2 milioni in più rispetto al 2020
Qualche nube in meno. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
10.05.2023 18:01

Sono cresciute entrambe, due fra le voci del conto economico che più attirano l’attenzione. Dalla fusione sia le spese sia i ricavi, a Bellinzona, hanno seguito la stessa tendenza. A fungere da spartiacque - fra prima e dopo - ci ha poi ulteriormente pensato l’annus horribilis, quel 2020 che complice la pandemia ha fatto sprofondare i secondi (poi risaliti, eccome) e rimanere praticamente stabili le prime. Per il resto l’aumento è stato durevole, come vedremo nelle prossime righe. Il confronto fra preventivi e consuntivi, inoltre, permette di affermare che la stima è quasi sempre prudenziale (una critica, quest’ultima, sentita più volte durante le discussioni in Consiglio comunale), anche se la differenza si è viepiù assottigliata.

Il personale «pesa»

« Il miglioramento della conoscenza della nuova realtà post-aggregativa ha condotto ad un affinamento della capacità previsionale sul fronte della spesa», osserva il Municipio negli allegati ai conti 2022 che, come noto, chiudono con un avanzo di 6,9 milioni di franchi. Nel 2018 le spese ammontavano a 203,3 milioni; sono salite a 206,8 milioni l’anno seguente (+1,7%), per restare invariate nel nefasto 2020 segnato dal coronavirus (206,9). Nel 2021 hanno ripreso vigore (+1,8%) arrivando a 210,7 milioni. Infine, l’anno scorso, si è registrato l’importo più alto dalla nascita della nuova Città con 215,3 milioni (+2,2%). «In questo ultimo anno, al netto dei versamenti legati alla Cassa comune CPE, la crescita sarebbe stata dello 0,5%», precisa comunque l’Esecutivo. Nell’ultimo lustro - a parte il 2018 (+4,9%) - la differenza fra preventivo e consuntivo è continuata a diminuire sia in termini assoluti sia a livello di percentuale. Ciò si spiega, come annotato in precedenza, con il fatto che la «macchina» è oramai rodata dopo qualche derapata iniziale, anche alla luce dell’introduzione nel 2021 della «nuova direttiva sul controllo della spesa che mostra la sua efficacia nell’anno di competenza, dove le spese a consuntivo risultano inferiori al preventivo (-0,3%)». Scostamento simile, ma di segno opposto, nel 2022 (+0,6%, pari a 1,35 milioni).

Più nel dettaglio, per quanto riguarda il genere di conto, si evidenzia che le spese per il personale rappresentano quasi la metà del totale (104,8 milioni nel 2022, in costante aumento: +6,3 milioni dall’aggregazione). A seguire troviamo le spese di trasferimento (ossia i contributi a terzi: 59,5 milioni, dal 2018 sono cresciuti di 3,5 milioni) e quelle per beni e servizi (35,4 milioni di franchi, incremento annuo medio del 4,9%).

Dal virus al boom

Eccoci ai ricavi. Nel 2018 ammontavano a 206,1 milioni. Balzo in avanti dell’1,3% l’anno seguente (208,8 milioni) e tonfo senza precedenti (e, si spera, irripetibile) nel 2020 per i motivi che abbiamo sviscerato nel primo paragrafo: 200 milioni circa (-4,3%). Fortunatamente il boom del 2021 (+5,7%, pari a 211,4 milioni) ha consentito di attutire la botta subita per colpa dell’emergenza sanitaria. Crescita praticamente identica negli ultimi dodici mesi (+5,1%), vale a dire 222,2 milioni. Se fino al 2020 la differenza fra preventivo e consuntivo era andata man mano ad affievolirsi, nel 2021 è stata del 4%. Salita al 5,6% nel 2022, «ma è bene ricordare che di 11,7 milioni di incremento, 5,4 derivano da decisioni cantonali che sfuggono al controllo della Città; al netto di queste decisioni cantonali la variazione sui ricavi è del 3%».

Per genere di conto, in conclusione, emerge che i ricavi fiscali della Turrita dopo il calo del 2019 e del 2020 (soprattutto) hanno toccato quota 118 milioni nel 2021 e sfiorato i 121 milioni l’anno scorso. Impennata importante dei ricavi da trasferimento, passati dai 37,3 milioni del 2018 ai 49,3 del 2022. L’incremento medio annuo è dell’8%. A «pesare» in positivo sono stati principalmente il contributo di livellamento, i mandati di prestazione delle case per anziani e i contributi cantonali destinati alle scuole. Tasse e retribuzioni (nettezza urbana in primo luogo) sono per contro rimaste pressoché stabili attestandosi, nel 2022, a 37,9 milioni di franchi.

In questo articolo:
Correlati
Sì, la capitale è un camaleonte
Bellinzona: i conti 2022 migliorano di poco più di 10 milioni, passando dal rosso a preventivo al nero a consuntivo – Si vedono i primi frutti dell'aggregazione: verrà ridotto il moltiplicatore?