Finanze

Sì, la capitale è un camaleonte

Bellinzona: i conti 2022 migliorano di poco più di 10 milioni, passando dal rosso a preventivo al nero a consuntivo – Si vedono i primi frutti dell'aggregazione: verrà ridotto il moltiplicatore?
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
28.04.2023 10:38

«La capitale è un camaleonte», titolavamo sull’edizione del 16 marzo scorso, preannunciando che i conti 2022 della Città avrebbero di nuovo cambiato colore. Passando dal rosso stimato a preventivo (3,45 milioni) al nero intenso del consuntivo (6,9 milioni). Un miglioramento di poco più di 10 milioni che supera quello del 2021 (8,5 milioni) e che fa dire tra le righe al Municipio – come avevamo immaginato un mese fa – che la riduzione del moltiplicatore d’imposta (stabile al 93% dal 2018) è un discorso che può essere approfondito. Il risultato è dovuto – tagliando corto – ai primi frutti della fusione concretizzatasi sei anni fa. I ricavi sono infatti migliorati anche grazie ad «un’apparente evoluzione positiva del substrato fiscale e del relativo gettito. Forse è ancora troppo presto per trarre conclusioni, ma è possibile che ciò sia da ricondurre, almeno parzialmente, anche agli effetti dell’aggregazione con il conseguente graduale sviluppo di infrastrutture e servizi (trasporti, mense, servizi extrascolastici, sicurezza), l’arrivo di nuove realtà economiche e l’aumento demografico registrato (la popolazione ha superato le 45.500 unità; n.d.r.)». Le spese, per contro, sono sì cresciute ma in modo contenuto (meno dell’1%). La situazione in questo senso è «sotto controllo» ed è stata favorita pure dalle misure di contenimento introdotte dall’autunno 2020 e dai minori costi legati alla pandemia e al trasporto pubblico.

Il Giano Bifronte

La Turrita si è dunque confermata un Giano Bifronte. Da un lato c’è la faccia del preventivo, dall’altra quella del consuntivo. Dalle guance cremisi la prima, scura la seconda. Almeno nell’ultimo biennio. Sarà così anche in futuro? Né l’Esecutivo né chi scrive ha la sfera di cristallo. Per il 2023, ricordiamo si preconizza un disavanzo di 5,4 milioni. E in prospettiva vi sono almeno due aspetti che non fanno dormire sonni particolarmente tranquilli a Palazzo Civico. L’avanzo di cui sopra «non deve distogliere l’attenzione dalle prossime sfide sul piano finanziario: nel 2024 decadrà definitivamente il sostegno cantonale (2,8 milioni di franchi quest’anno) a transitoria compensazione della riduzione del contributo di livellamento (conseguente all’aggregazione) percepito dalla Città, mentre l’anno successivo (2025) entrerà in vigore l’ultima tappa della riforma fiscale per le persone giuridiche con una riduzione dell’imposizione su utili e capitale». Facendo due calcoli si tratta di minori entrate pari a circa 2,5 milioni su un gettito che, per fortuna, fa comunque leva principalmente sulle persone fisiche nella misura dell’85%. Ecco perché il mantra del consesso guidato dal sindaco Mario Branda è sempre lo stesso: equilibrio dei conti. Con il capitale proprio che fa un balzo da 56,8 ad oltre 63 milioni, mentre gli investimenti netti sono stati pari a 24 milioni.

I progetti strategici

Non va poi dimenticato l’impegno, che dovrà proseguire, destinato ai progetti strategici imprescindibili per garantire lo sviluppo socioeconomico della capitale entro il 2030-2040: nuovo quartiere delle Officine (variante di Piano regolatore approvata meno di un mese fa dal Consiglio comunale), ospedale regionale alla Saleggina, sviluppo del polo di ricerca nelle scienze della vita, progetto di valorizzazione della Fortezza e nuovo impianto per la produzione di biogas.

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