Il caso

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Bellinzona: il deficit ipotizzato a preventivo nel 2022 si trasformerà a consuntivo in un avanzo, confermando così quanto successo l’anno precedente - E riaprendo così il dibattito sull’eventuale riduzione del moltiplicatore d’imposta
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Alan Del Don
16.03.2023 06:00

Se ci permettete il paragone, parlando di finanze la Città è un po’ come il Giano Bifronte, dalle due facce. La prima è quella delusa dei preventivi, negli ultimi anni con le guance sempre tinte di rosso. Il secondo volto, invece, è sorridente per i consuntivi nelle cifre nere (a parte il 2020 profondamente segnato, però, dall’emergenza sanitaria). Stando a quanto appreso dal CdT succederà lo stesso per il 2022. Il deficit stimato di 3,45 milioni di franchi si trasformerà infatti in un avanzo «mica male», si vocifera nei corridoi di Palazzo Civico. Un bilancio, oltretutto, dal quale emergeranno i primi attesi frutti dell’aggregazione condotta in porto esattamente sei anni fa. Il Municipio commenterà il risultato fra poco più di un mese, quando lo presenterà alla stampa dopo averlo trasmesso al Legislativo.

Stati d’animo stagionali

Abbacchiati in inverno, raggianti (ma con senno) in primavera. È questo il vostro destino, cari abitanti della Turrita. Onestamente non potete lamentarvi, o no? Come accaduto per molti altri Comuni ticinesi e non solo, a fare da spartiacque è stato il maledetto coronavirus. Anche nella capitale, a livello di preventivi, c’è un prima e un dopo. Nel 2018 si prospettava un avanzo di 1,88 milioni; a consuntivo il dato è addirittura migliorato (2,83). Idem l’anno seguente, con l’utile stimato in 984.000 franchi «salito» a 2,1 milioni a conti fatti.

Lo scenario è cambiato nel 2020. Giocoforza, aggiungiamo: le conseguenze della COVID-19 si sono fatte sentire sulle finanze turrite. Così l’avanzo di 1,4 milioni preconizzato è diventato un deficit importante di 6,95 milioni. Inevitabile, a questo punto, adottare dei provvedimenti per invertire la rotta. L’Esecutivo l’ha fatto attraverso le prime misure nell’ambito della revisione della spesa. Ciò ha consentito di passare, nel 2021, da un preventivo nelle cifre di una tonalità rosso fuoco (-7,9 milioni) ad un consuntivo con un avanzo di 732.500 franchi.

La via dell’oculatezza

Nel 2022 il film dovrebbe ripetersi, salvo sorprese dell’ultimo minuto. Il deficit supposto pari a 3,45 milioni (spese per 225,3 milioni e ricavi per 122 milioni, con il gettito fiscale a sfiorare i 100 milioni) a consuntivo diventerà un dignitosissimo avanzo milionario. Con il monito, tuttavia, di proseguire sulla via dell’oculatezza e della parsimonia per perseguire l’equilibrio finanziario che è il mantra del consesso guidato dal sindaco Mario Branda. Ricordiamo, infine, che per quanto riguarda l’anno in corso, il Municipio ha ipotizzato un disavanzo di 5,4 milioni di franchi. Almeno fino al 2026 sono da mettere in conto - a preventivo - risultati negativi compresi fra i 6,7 e i 10,3 milioni. L’Esecutivo spera di contenerli, e di molto anche, raggiungendo in questo modo un disavanzo di mezzo milione fra tre anni.

Stabile al 93%

La buona notizia nei conti 2022, inevitabilmente, riaprirà la discussione sull’opportunità o meno di ridurre il moltiplicatore d’imposta. Dal 2018 è stabile al 93%. Da parte della maggioranza del Consiglio comunale e dell’Esecutivo c’è la volontà di abbassarlo.

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