Il caso

Cara Città, ora in gioco c'è il tuo futuro

Bellinzona: a preventivo si preconizza per il 2023 un disavanzo di 5,4 milioni, peggiore di quello stimato per quest'anno – Come uscire dalla tempesta? Rigore della spesa e nuove entrate, in attesa dei progetti strategici
Nubi all'orizzonte, ma non quelle artistiche, per la capitale guidata dal sindaco Mario Branda. © CdT/Archivio
Alan Del Don
28.10.2022 14:10

Come Lugano. Ma se sulla Città sul Ceresio si sorride, all’ombra dei castelli c’è viva preoccupazione. Il preventivo 2023 di Bellinzona preconizza un disavanzo di 5,4 milioni di franchi con moltiplicatore stabile al 93%. Un deficit peggiore di quello stimato per quest’anno (3,45 milioni, anche se a consuntivo i conti dovrebbero chiudersi in pareggio). Ma la Turrita non doveva svoltare, grazie anche alla revisione della spesa intrapresa due anni or sono? Domanda pertinente. Tuttavia, dopo la pandemia, ecco che ci hanno pensato il conflitto in Ucraina e la crisi energetica ad incidere ulteriormente sulle finanze, unitamente ad altre voci.

Crescono ricavi e uscite

Alla crescita del gettito fiscale e dei ricavi in generale (complessivamente aumentano del 3,1%, raggiungendo quota 227 milioni) fanno infatti da contraltare le spese che lievitano del 3,9% (234 milioni). In questo senso a pesare maggiormente sono in primis il riconoscimento del rincaro e l’indicizzazione degli stipendi dei collaboratori dell’amministrazione (2,1 milioni), il settore anziani (2,1 milioni), gli interessi sui prestiti (1,2 milioni) e i costi energetici (700.000 franchi). Il Municipio non si dispera (non potrebbe fare altrimenti, d’altronde) e ribadisce quanto siano imprescindibili i progetti strategici (la valorizzazione della Fortezza, il pionieristico quartiere che sorgerà al posto delle Officine FFS, il consolidamento del polo biomedico, il nuovo ospedale regionale alla Saleggina, eccetera) per assicurare lo sviluppo socioeconomico della capitale nei prossimi due-tre decenni. Confermati, da consolidata tradizione, investimenti netti per 25 milioni.

Equilibrio da ritrovare

«Nei primi sei anni dalla costituzione del nuovo Comune di Bellinzona (2017-2022) e malgrado due anni di pandemia ed un livello di investimenti considerevole (circa 100 milioni netti in quattro anni) è stato possibile assicurare sull’insieme del periodo un equilibrio finanziario quasi assoluto. Tuttavia gli orientamenti politici e strategici perseguiti prospettano nuove sfide all’orizzonte, accentuate dalla decadenza dell’aiuto aggregativo relativo al contributo di livellamento (2,8 milioni ricevuti per l’ultima volta nel 2023) e, nel 2025, dall’entrata in vigore dell’ultima tappa della riforma fiscale per le persone giuridiche, con la diminuzione dell’aliquota sull’utile dall’8 al 5,5% che inciderà sulle entrate in misura di ulteriori 4 milioni».

Per farla breve affinché il messaggio dell’Esecutivo sia chiaro: la parola d’ordine a medio termine sarà «rigore della spesa». A dire il vero lo è già da alcuni anni, tant’è che per contenere le uscite dall’ottobre 2020 ci si è messi a spulciare con ancora più accortezza ogni dicastero per concretizzare delle misure ragionevoli, e che soprattutto non intaccassero i servizi offerti alla collettività, nell’ambito della cosiddetta «spending review». Quella stessa manovra – ma ne avremo casomai la conferma in giugno, quando verrà presentato il consuntivo 2022 – che quest’anno dovrebbe dare i primi frutti.

C'è da evitare l'iceberg

La sfida, per l’Esecutivo, è duplice. Da un lato deve capire fin dove può spingersi nella revisione della spesa senza correre il rischio di scontentare la cittadinanza e di urtare le diverse sensibilità politiche. E, dall’altro, rimpinguare le fonti di entrata (il gettito fiscale, ad esempio, nel 2023 aumenterà di 2,2 milioni raggiungendo quota 102 milioni) e, se possibile, individuarne altre il prima possibile. Sì, perché le ricadute dei tanto agognati progetti strategici non si avranno in tempi stretti.

Nel frattempo, insomma, bisogna condurre in porto la nave chiamata Bellinzona evitando di andare a cozzare contro l’iceberg. «Nell’immediato non si possono fare miracoli, ma l’attenzione alla spesa deve rimanere alta poiché nei prossimi anni i conti non si prospettano migliori, anzi», ci aveva detto appena martedì scorso il capodicastero Finanze, economia e sport Fabio Käppeli. Buon lavoro, Municipio. Ne va del futuro della giovane capitale aggregata.

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