Il caso

Bioggio dà un'occhiata ai dossier del sindaco

A titolo cautelativo il Municipio ha deciso di avviare delle verifiche interne nonostante le presunte malversazioni non riguarderebbero il Comune – L’Esecutivo si è riorganizzato: la maggior parte degli impegni del dicastero di Eolo Alberti è stata assunta da Daniele Bianchi
Prima seduta municipale dopo l'arresto del sindaco Eolo Alberti. © CdT/Chiara Zocchetti

È stata una seduta a cui nessuno dei municipali avrebbe mai pensato di partecipare, quella avvenuta questa mattina in Comune a Bioggio. Per lo meno fino a venerdì scorso, quando a metà pomeriggio la notizia dell’apertura dell’inchiesta a carico del sindaco Eolo Alberti per appropriazione indebita e amministrazione infedele ha provocato uno scossone su più livelli. Una seduta municipale a cinque (Steve Ricci assente giustificato), presieduta dal vicesindaco Daniele Bianchi, in cui si sono pianificati la gestione del Comune e la riorganizzazione interna dei compiti dopo la conferma dell’arresto di Alberti, che dovrà rimanere dietro le sbarre almeno fino al 23 agosto. In particolare, a titolo cautelativo, il Municipio ha deciso di avviare delle verifiche interne atte a evidenziare eventuali criticità negli incarti gestiti dal sindaco, il cui dicastero è stato assunto in parte dal vicesindaco e in parte da altri due membri dell’Esecutivo.

Collegialità e sostegno

Partendo dal presupposto che «il Municipio deplora qualunque agire che non sia rispettoso della legge e della morale, sia al suo interno come pure in generale», come scritto nella presa di posizione inviata alla stampa, il clima durante la consueta – seppur insolita – seduta del martedì (preceduta, ieri sera, da quella con i dipendenti comunali) è stato all’insegna del sostegno reciproco e della collegialità. «Ci siamo chinati sulla riorganizzazione interna dei compiti – ci spiega il vicesindaco, Daniele Bianchi –. Mi sono assunto la responsabilità della maggior parte degli impegni all’interno del dicastero del sindaco, ovvero l’amministrazione comunale e le collaborazioni intercomunali, mentre la pianificazione e lo sviluppo territoriale sono state riprese dai municipali Riccardo Molteni e Francesco Galli». In aggiunta, «tengo a rassicurare che l’amministrazione comunale proseguirà regolarmente l’attività assolvendo i lavori di propria competenza». Nonostante le presunte malversazioni di Eolo Alberti non riguarderebbero il Comune, ma piuttosto due società mediche, in passato detenute dallo stesso sindaco, da tempo al centro di una vertenza civile tra azionisti, il Municipio ha avviato «a titolo cautelativo delle verifiche interne per evidenziare eventuali criticità» sui dossier gestiti dal sindaco. In altre parole: meglio dare un’occhiata che sia tutto a posto, almeno in Comune. Il vicesindaco, in ogni caso, ribadisce di essere venuto a conoscenza di quanto successo venerdì scorso dalla stampa. «I rapporti con il sindaco vertevano esclusivamente sulla conduzione del Comune. Per me è stato un fulmine a ciel sereno, ma sicuramente anche per i miei colleghi». Le voci, invece, su presunte irregolarità nella gestione di alcune società del settore medico legate ad Alberti circolavano da tempo. Il sindaco, tramite il suo avvocato Pierluigi Pasi, non ha ancora comunicato al Municipio l’intenzione di autosospendersi o meno. In base all’art. 200 (Obbligo di notifica dell’autorità giudiziaria) della Legge organica comunale, il Consiglio di Stato deve attendere la notifica, da parte della Magistratura e che può avvenire «al più presto ma al massimo entro tre mesi», dell’apertura di un’inchiesta per reati contrari alla dignità della carica.

Prese di posizione a raffica

Intanto, dopo la presa di posizione della Lega e della FLP, gli interrogativi dell’MPS e i chiarimenti del presidente dell’Ente Ospedaliero Cantonale Paolo Sanvido, è stata la volta del Gruppo Lega-UDC-Libertà e Trasparenza di Bioggio: «Richiamata la presunzione d’innocenza, il Gruppo stigmatizza qualsiasi illegalità, confida nel lavoro della Magistratura e aspetta di conoscere i risultati dell’istruttoria».

In una delle aziende su cui sta indagando la Procura, a giugno sono stati licenziati tutti collaboratori medici, soprattutto anestesisti. Ciò però, come riportato dalla RSI, è scollegato dal caso giudiziario. Come confermatoci dal sindacalista VPOD Stefano Testa, era già previsto da oltre un anno che questo personale altamente formato venisse (ri)assunto dal gruppo di cliniche private Swiss Medical Network, per cui di fatto già lavorava pressoché esclusivamente. Per coincidenza tale procedura si è ora accavallata con quella giudiziaria ma, riferisce Testa, il personale interessato sta affrontando con tranquillità la situazione e gli stipendi a luglio sono stati normalmente versati.
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