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Bolletta, quanto mi costi? L'AIL: «Il sondaggio va preso con cautela»

Elettricità, per il 2024 si parla di un nuovo aumento del 12% – Ma Carlo Cattaneo, vicedirettore delle Aziende industriali di Lugano, frena: «È ancora troppo presto per saperlo»
© CdT/Gabriele Putzu
Luca Faranda
20.06.2023 20:00

Bolletta quanto mi costi? Dal 2024, forse, ancora un po’ di più. L’associazione delle aziende elettriche svizzere (AES), sulla base di un sondaggio tra i suoi membri, stima che i consumatori «dovranno probabilmente fare i conti con ulteriori aumenti di prezzo nel 2024» di circa il 12%. Si tratta di un valore mediano: la metà dei fornitori probabilmente aumenterà la tariffa del 12% o più (ovvero un sovrapprezzo di circa 3 centesimi per chilowattora). Per l’altra metà, l’incremento potrebbe essere inferiore, avvisa l’AES, ricordando che nel 2023 le tariffe sono già aumentate in media del 27%, pari a circa 6 centesimi per chilowattora: il prezzo mediano è di 27,2 centesimi per kWh. L’aumento concreto varierà da caso a caso.

Il rincaro previsto dall’associazione tiene conto di tutte le componenti del prezzo: le tariffe per l’energia, i costi per l’utilizzo della rete di trasmissione Swissgrid, compresi quelli delle misure di emergenza per costituire la cosiddetta «riserva invernale» obbligatoria per la Confederazione. A ciò si aggiungono le tasse, gli oneri per i cantoni e i comuni e il supplemento di rete per promuovere le energie rinnovabili.

AIL: «Prendiamo le distanze»

«Questo sondaggio va preso con le dovute cautele. Sono cifre per l’anno prossimo che vengono raccolte tra aprile e maggio e sono stime abbastanza grossolane», spiega Carlo Cattaneo, vicedirettore delle Aziende industriali di Lugano (AIL). «Noi non abbiamo partecipato al sondaggio e ad oggi per noi non è ancora possibile esprimerci: è troppo presto per dire se ci sarà un aumento o una diminuzione».

Tuttavia, una prima certezza c’è: «La cosiddetta riserva invernale peserà molto sulla bolletta (vedi box a lato). Questo è già stato annunciato lo scorso marzo da Swissgrid ed è uno dei pochi dati certi - con conferma ufficiale - che abbiamo all’interno di tutta la bolletta».

I prezzi finali solo a fine agosto

L’associazione - che tra i suoi membri conta anche una ventina di aziende della Svizzera italiana come ad esempio le stesse AIL, la Società elettrica sopracenerina (SES) e l’Azienda elettrica ticinese (AET) - si è basata sulle informazioni fornite da 135 dei suoi membri. Si tratta solamente di una stima e va pertanto presa con le pinze: come ogni anno, i prezzi definitivi dell’energia elettrica per i clienti finali saranno disponibili a fine agosto, quando saranno comunicati dalla Commissione federale per l’energia elettrica (ElCom).

«Io aspetterei prima di preoccuparmi», aggiunge Cattaneo. «Non voglio dire che non ci saranno aumenti, ma è meglio attendere la pubblicazione ufficiale delle tariffe. Anche perché sono molti gli elementi che vanno a impattare il calcolo: in questo contesto di mercato è complicato definire uno standard tra le varie aziende elettriche».

Non voglio dire che non ci saranno aumenti, ma è meglio attendere la pubblicazione ufficiale delle tariffe. Anche perché sono molti gli elementi che vanno a impattare il calcolo
Carlo Cattaneo, vicedirettore AIL

Mercato volatile

Un esempio? I fornitori con una produzione propria elevata (circa uno su cinque, secondo l’AES) sono meno colpiti rispetto a quelli che devono acquistarne grandi quantità sul mercato, che attualmente è molto volatile. «Ogni azienda ha la sua situazione specifica e dipende anche da quanta energia produce e quanta ne compra. Ma non solo. Conta molto in che modo - a corto o lungo termine, ovvero con 2-3 anni di anticipo - e quando la si acquista», precisa Cattaneo. E le AIL dove si posizionano? «Abbiamo una buona copertura, anche grazie a contratti a lungo termine. Per questo, nel 2023, l’aumento è stato circa del 30% e non del 300% come avvenuto da altre parti», sottolinea il vicedirettore delle AIL.

Guerra e siccità

Questo possibile ulteriore aumento dei costi dell’elettricità è dovuto a più fattori: i prezzi sul mercato all’ingrosso erano già aumentati nel 2021. Poi la guerra in Ucraina - con tutte le sue conseguenze - e la siccità in tutta Europa hanno peggiorato ulteriormente la situazione. I massimi storici sono stati raggiunti nell’agosto del 2022 e alcuni fornitori hanno acquistato in quel periodo l’energia per il 2024 e gli anni successivi.

Di ricette per contenere i costi ce ne sono poche: per l’AES, i prezzi elevati possono però incoraggiare i consumatori a investire più rapidamente nell’efficienza energetica oppure a utilizzare meno corrente. «Queste misure avrebbero anche un effetto positivo sulla sicurezza dell’approvvigionamento, perché i chilowattora risparmiati sono preziosi tanto quelli prodotti».

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