Il progetto

Buona la prima per Ticinopass, «obiettivi raggiunti e superati»

L’abbonamento generale introdotto quest’anno è stato sfruttato da quasi 5.000 persone – Il direttore Cortelazzi: «I ticinesi sono tornati sulle loro montagne»
©Massimo Pedrazzini
Paolo Gianinazzi
10.03.2025 06:00

La stagione sciistica ticinese quest’anno ha conosciuto una novità importante: l’introduzione del «Ticinopass», l’abbonamento generale per accedere in modo illimitato a tutte le stazioni del cantone. Detto altrimenti: anche alle nostre latitudini è arrivato un vero e proprio «passaporto per le montagne». Una prima stagione che ha soddisfatto i responsabili del progetto. «Le aspettative erano alte, ma sono state raggiunte e superate. E di questo siamo contenti», spiega al Corriere del Ticino Paolo Cortelazzi, direttore di Ticinopass, il quale tiene anche a ringraziare «coloro che hanno sostenuto il progetto sin dalle sue fasi iniziali». I numeri, d’altronde, hanno dato ragione a chi ha creduto nell’idea di un «passaporto» per tutte le stazioni: «Gli abbonamenti venduti sono stati un po’ più di duemila. E ciò si traduce in poco più di 4.700 tessere», prosegue il direttore. Numeri che «fanno capire l’importanza delle famiglie, che hanno contribuito in maniera sostanziale al risultato finale». Molti, come dimostrano le cifre, hanno quindi optato per l’abbonamento famiglia. Ma non solo: tra chi ha scelto il Ticinopass «c’è anche una buona parte di adulti, della categoria senior, che probabilmente percepisce un forte senso di appartenenza al territorio e ha voluto investire nel futuro del turismo di montagna del nostro cantone».

In qualche modo, si è pure trattato di un ritorno al passato, quando i ticinesi optavano più sovente per stazioni locali, anziché recarsi oltre cantone. «Era nostra intenzione far tornare i ticinesi sulle montagne ticinesi. E in questo senso abbiamo fatto un bel balzo in avanti. Ci ha portato, nonostante le difficoltà e grazie anche a un inverno discretamente buono, ai livelli di quasi vent’anni fa». Insomma, i ticinesi sono tornati a popolare le ‘loro’ montagne. «La domanda c’era, ma era dormiente perché probabilmente si attendeva l’arrivo di un prodotto simile, con un buon rapporto qualità prezzo», evidenzia in tal senso Cortelazzi.

Ma quali sono state le mete più scelte dai possessori del «pass»? «I dati li avremo solo a stagione finita», risponde il direttore. «Ma possiamo già presupporre che l’abbonamento è stato sfruttato in maniera più o meno equa ed omogenea. Alcune stazioni hanno iniziato la stagione un po’ prima, altre invece finiranno più tardi. E il Ticinopass è stato sfruttato anche in questo senso», approfittando delle neve dove questa era disponibile. «E sappiamo anche che ci sono stati passaggi con le tessere anche in piccole stazioni, come Mogno e Prato Leventina». Insomma, nessuno è rimasto escluso.

E il futuro? Quali sono i cantieri che si apriranno in questi mesi? Anche qui, torna un sempreverde delle stazioni sciistiche: destagionalizzare. «Il progetto di un abbonamento per l’estate ci sarà. Ma stiamo ancora definendo gli ultimi dettagli», spiega Cortelazzi. «L’obiettivo nostro, degli impianti di risalita e del Cantone è quello di pensare a un’offerta per tutte le stagioni. E in questo senso quanto appreso con il Ticinopass invernale sarà portato anche nelle nuove offerte». In ogni caso, chiosa il direttore, «si vuole essere aggregati per essere competitivi e avere il miglior possibile rapporto qualità-prezzo. L’idea, dunque, è quella di aprirsi a più impianti il possibile. E questo per parlare del Ticino come di una destinazione turistica montana, e non più di singole destinazioni». Come dire: solo uniti si vince.

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