Canobbio, quelle incognite finanziarie che pesano sulla sala multiuso

C’è un dossier particolarmente importante e atteso che Canobbio si porta dietro dalla passata Legislatura: il progetto per la creazione di una nuova sala multiuso, che fungerà anche da palestra comunale, e il conseguente innalzamento delle scuole elementari con un’aula in più. Il credito per la realizzazione, pari a 12,9 milioni, era stato avallato dal Consiglio comunale nel 2021. Poi, complici alcuni problemi iniziali con i progettisti – come ci aveva riferito in una precedente intervista il sindaco Sisto Gianinazzi – e il cambio di legislatura, i tempi si sono allungati. A crescere, però, sono stati anche i costi, passati a 16 milioni per colpa di vari fattori: «Vuoi per l’inflazione, vuoi per la pandemia e anche, forse, per via di qualche errore di calcolo da parte dei progettisti», ci spiegava. Il problema, adesso, è che i milioni potrebbero essere anche qualcuno in più. Potrebbero, appunto, perché fino al ritorno dei capitolati d’offerta nulla è certo. A parte gli scongiuri di Canobbio.
Collaborazioni future?
«Tra poco più di un mese potremmo sapere con una certa garanzia almeno l’80% dei costi effettivi del progetto – sottolinea ora Gianinazzi –. Non è comunque ancora escluso un piccolo aumento». Molto probabile, in ogni caso, che il Municipio debba convocare il Consiglio comunale per chinarsi sul sorpasso di spesa, a meno che «i capitolati tornino sui 13 milioni iniziali, ma dubito». Il credito lievitato per il dossier, curato dallo studio d’architettura Boris Hämmerli che aveva vinto il concorso con il progetto «Sinergia», porta con sé anche un altro problema. E non di poco conto, visto che tocca le tasche dei cittadini:il moltiplicatore. Già, perché approvare maggiori costi senza ritoccare l’imposizione fiscale sarebbe difficile. E una conferma in questo senso era già arrivata dal sindaco. «Prima di prendere questa decisione, aspettiamo il ritorno dei capitolati d’offerta. In primavera, poi, avremo anche il Piano finanziario, che ci permetterà di avere più sicurezza su quale strada prendere, quindi mantenere invariato il moltiplicatore oppure ritoccarlo verso l’alto. Parte della popolazione aspetta da tempo la sala multiuso. Sarebbe bello, anche, collaborare con qualche Comune oppure con delle società, ma questa via non è ancora stata presa in considerazione. In ogni caso, la richiesta maggiore che abbiamo è per la palestra perché si può dividere in due», chiosa Gianinazzi. Il progetto, lo ricordiamo, è suddiviso in 3 parti: la sala multiuso-palestra, poi un corridoio che collega le scuole alla vecchia palestra e l’innalzamento delle Elementari con la mensa.
La passerella si è sbloccata
Rimanendo sempre a Canobbio, ci sono altri due progetti sul tavolo del Municipio. O meglio, uno è appena stato ultimato, l’altro invece si è sbloccato. Entrambi sono però collegati. Parliamo da una parte della nuova residenza per anziani al Roccolo e dall’altra della passerella su via Circonvallazione, un’opera rimasta incagliata per un anno in un ricorso e che a breve andrà in cantiere. Quest’ultima, infatti, ricucirà in sicurezza per i pedoni e gli ospiti della casa anziani la parte alta con la parte bassa del paese.
Ditte che bisticciano
Dopo aver accumulato circa sei mesi di ritardo sulla tabella di marcia, oggi, lunedì, la casa anziani al Roccolo ha iniziato ad accogliere i primi ospiti. Verranno introdotti nella nuova residenza man mano, così come il personale curante. Progettata per ospitare fino a 80 persone anziane, la struttura si suddivide in tre reparti distribuiti su tre piani, di cui uno protetto e dedicato alla cura di 26 residenti affetti da disturbi cognitivi.
La famosa passerella su via Circonvallazione, bloccata per un anno da un ricorso tra le due ditte che vi avevano partecipato, si è finalmente sbloccata e andrà in cantiere verso metà marzo, ci conferma il sindaco. Seppur tutto sommato minore rispetto agli altri progetti comunali, la passerella è un’opera simbolica di quel che è stato lo sviluppo di Canobbio nei trentadue anni con alla guida l’ex sindaco Roberto Lurati. Nel 1988, infatti, non c’era nulla da ricucire, semplicemente perché la parte alta – in senso residenziale – di fatto non esisteva.