Il caso

Carì come il Monte Tamaro?

Faido, c'è chi in paese lancia l'idea per far fronte alla penuria di neve – Il sindaco Corrado Nastasi è cauto e conferma che sono in corso delle valutazioni approfondite sul futuro della stazione leventinese
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
16.05.2023 18:30

Carì come il Monte Tamaro? In paese, a Faido, c’è chi tra il serio e il faceto lancia l’idea: realizzare anche in Leventina un Parco avventura. Così da poter diversificare l'offerta estiva, e far fronte all'oramai assodata penuria di neve. Ciò che porterà anche quest'anno, come abbiamo riferito stamattina online, alla chiusura nelle cifre rosse della società a garanzia limitata che si occupa della gestione degli impianti di risalita. Il sindaco Corrado Nastasi è cauto, in quanto le infrastrutture sottocenerine strizzano l’occhio, oltre alla clientela svizzera, anche a quella proveniente dalla Lombardia. Ciò che Carì difficilmente potrebbe fare. «Stiamo facendo delle valutazioni approfondite sul futuro della stazione. Certo, l’investimento prioritario riguarda l’impianto di neve programmata. Ma occorre considerare che vi sono problemi legati all’approvvigionamento d’acqua», afferma Nastasi.

L'importanza degli impianti

Nelle prossime settimane il sindaco Corrado Nastasi incontrerà la Commissione della gestione in vista della seduta di Legislativo in agenda il 13 giugno. Si affronterà il consuntivo 2022 del Comune (che chiude con un avanzo di oltre 570.000 franchi), ma inevitabilmente di transenna verrà affrontato pure il discorso riguardante il futuro di Carì. Il Municipio ha invitato tutti gli attori interessanti ad un'ampia riflessione. La stazione è fondamentale per Faido. Vuoi come datore di lavoro, vuoi per l'indotto generato in paese e nella regione e vuoi, chiaramente, come attrattore turistico. Se ne saprà di più nelle prossime settimane. Di sicuro, nell'elaborazione del preventivo 2024, l'Esecutivo fornirà delle ulteriori indicazioni su come intende muoversi a breve-medio termine.

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