Ticino

Casse malati, in casa PS si valuta il ricorso alle urne

Il Comitato cantonale socialista ha dato mandato alla direzione del partito di studiare il lancio di un’iniziativa popolare per contenere l’aumento dei premi - Allo studio anche un eventuale referendum contro la proposta di sgravi fiscali del fronte borghese
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Paolo Gianinazzi
24.11.2022 23:00

Contro l’aumento dei premi di cassa malati, il PS ticinese è pronto a lanciare un’offensiva a 360 gradi. Il Comitato cantonale socialista, riunito questa sera alla Casa del popolo di Bellinzona, all’unanimità ha dato mandato alla direzione del partito di «valutare il lancio di un’iniziativa popolare e/o un referendum per rispondere all’emergenza dell’aumento dei premi di cassa malati». 

Da un voto all’altro

Il contesto è noto. Lunedì pomeriggio il Gran Consiglio ha bocciato un’iniziativa parlamentare del PS che proponeva di aumentare i sussidi di cassa malati, allargare la cerchia dei beneficiari e limitare al 10% del reddito l’impatto dei premi. Una bocciatura definita «scandalosa» dal PS. Soprattutto perché, fra due settimane il fronte borghese in Parlamento (con ogni probabilità) approverà un’altra iniziativa parlamentare, che propone però di intervenire con l’approccio inverso, ossia tramite sgravi fiscali. Concretamente, la proposta targata PLR, Lega, Centro/PPD e UDC vuole introdurre la deducibilità fiscale dei premi di cassa malati per i figli (fino a una massimo di 1.200 franchi all’anno per figlio). 

Ecco perché, di fronte a questo contesto, la direzione del partito ha proposto al Parlamentino socialista di agire tramite le urne. Una proposta che, come detto, è stata avallata all’unanimità dai delagati. 

E ora, concretamente, la direzione del partito valuterà se lanciare un’iniziativa popolare (per sottoporre ai cittadini la loro proposta di aumentare i sussidi e limitare al 10% del reddito l’impatto dei premi) oppure se lanciare un referendum (contro la proposta del fronte borghese). 

«Mentre i salari stagnano, i premi di cassa malati sono raddoppiati. E la Situazione sta per precipitare», ha rimarcato la copresidente Laura Riget nel suo discorso davanti al Comitato cantonale. «In Gran Consiglio abbiamo discusso la nostra iniziativa per limitare i premi di cassa malati. Una proposta concreta per aiutare il ceto medio che è stata respinta perché secondo la destra non ci sono i soldi e prima di tutto vengono i conti dello Stato. Tuttavia, quando si parla di sgravi fiscali, ecco che per la destra il problema dei conti non c’è più. È una situazione vergognosa che non può lasciarci indifferenti». E quindi, ha aggiunto Riget, «se a livello parlamentare non c’è spazio per un compromesso, allora dobbiamo prepararci a percorrere altre vie». Altre vie che, va da sé, ora in casa socialista fanno rima con votazioni popolari. 

Preoccupazione ed entusiasmo

Durante il Comitato, il co-presidente Fabrizio Sirica ha invece fatto il punto sulla delicata situazione che il partito ha vissuto in queste settimane. 

«Sono preoccupato? Certo che sono preoccupato: per l’aumento dei premi di cassa malati, per i discorsi che sento in Commissione gestione e finanze sui tagli da fare alla spesa pubblica, per gli incidenti sul lavoro. Sono preoccupato per quanto succede all’interno del PS? No, non lo sono. Nella misura in cui c’è stata una dimissione (ndr. quella di Amalia Mirante), a cui hanno fatto seguito quattro adesioni di giovani che sono entrati a far parte del nostro partito. E nella misura in cui il Congresso ha generato anche tanto entusiasmo attorno al nostro progetto politico», ha tagliato corto Sirica. 

Lo stesso Sirica ha poi anche fatto il punto sull’allestimento della lista in corsa per il Gran Consiglio alle prossime elezioni cantonali. Una lista che, ha spiegato il copresidente, è stata costruita su tre pilastri: «Il rinnovamento (circa il 30% dei candidati avrà meno di 35 anni); la parità (in ogni caso in lista ci saranno almeno 45 donne); l’apertura (alle minoranze, ma anche alle persone esterne al partito, come gli indipendenti o i nuovi iscritti al partito).