C’è un «top gun» ticinese nella pattuglia acrobatica
È da qualche giorno che sui cieli del Locarnese e delle Valli si sentono rombare i motori a elica dei Pilatus PC-7. E ai comandi di uno di questi velivoli c’è anche un «top gun» ticinese appena inserito nella pattuglia acrobatica svizzera che si sta allenando a Sud delle Alpi. È il capitano Sandro “Yuri” Chinotti, 34 anni, da Osogna, da sei anni pilota militare professionista degli F/A-18 Hornet, i caccia più performanti dell’aeronautica svizzera, selezionato recentemente per far parte del PC-7 TEAM, la pattuglia acrobatica che dà lustro alle Forze aeree rossocrociate. «Sono al primo addestramento con il PC-7 TEAM, ma le sensazioni sono ottime. Questi aerei li conosco bene, visto che ho fatto la mia formazione con i PC-7 e attualmente sono anche istruttore militare su questi velivoli. Chiaramente per il volo acrobatico devo integrarmi con i colleghi», ci dice.
Quella per decollare verso il cielo e veleggiare nell’aria è una passione nata fin da piccolo per il capitano Chinotti, come in quasi tutti i bambini del resto. «A quattro anni ho avuto la fortuna di essere accompagnato all’interno della cabina di un aereo di linea - racconta - e la visione del cockpit con tutte le lucine e gli strumenti di pilotaggio è stata veramente illuminante. Però il vero e proprio colpo di fulmine per il volo è stato all’Air Show di Ambrì, nel ‘95. Osservare le evoluzioni di tutti quegli aerei, e in particolare l’apparizione del caccia russo Sukhoi, mi ha fatto scattare la scintilla per il volo e in particolare la passione per i jet. Così dopo il liceo ho intrapreso la carriera militare nelle Forze aeree svizzere, iniziando la formazione proprio alla Base aerea di Locarno. Quindi i primi sette mesi di addestramento e l’iscrizione alla facoltà di Scienze dell’aviazione di Winterthur, con l’ottenimento del Bachelor. Poi, sette anni fa, l’entrata nel Corpo di piloti degli F/A-18 e le ore di volo (circa 700 finora), addestramento e missioni, anche all’estero».
Allenamento in Ticino
Sportivo, appassionato di montagna, con la Vallemaggia come meta preferita per le sue escursioni, ha un’autentica predilezione per l’astronomia, che coltiva osservando il cielo e le stelle con il suo telescopio. Forse è proprio in onore all’astronauta Gagarin che è stato soprannominato Yuri? «Il nickname non l’ho scelto, ma i miei colleghi, forse ispirandosi all’astronauta russo Gagarin. Lui ha avuto il coraggio di inseguire e raggiungere il proprio sogno nello spazio e anch’io ho realizzato il mio di volare», ci dice mentre si congeda, pronto a decollare per un altro allenamento con la pattuglia svizzera del PC-7 TEAM. Team acrobatico che giovedì 13 e 14 aprile sarà visibile dal pubblico dall’aeroporto di Locarno Magadino, dove la pattuglia eseguirà i suoi allenamenti. E allora buon volo e soprattutto «happy landings», capitano Yuri.