Il caso

Centro sportivo completo? Solo fra 10 anni

Bellinzona: in attesa delle conclusioni dello studio di fattibilità che verranno svelate entro fine estate, ecco alcuni dettagli sulla creazione del campus – La copertura totale dell’attuale pista di ghiaccio esterna è da escludere per motivi finanziari: «Le società devono pianificare il futuro secondo gli spazi a disposizione»
Il Centro sportivo della capitale con, in primo piano, il Bagno pubblico. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
10.08.2023 06:00

«Una copertura totale dell’attuale pista di ghiaccio intesa come costruzione di una nuova pista di ghiaccio completa (con spogliatoi, ecc.) implica dei costi che non sono sostenibili da un profilo finanziario e che Bellinzona Sport non sarebbe in grado di coprire». Quel sogno di nemmeno inizio estate (perché l’interrogazione era stata inoltrata il 4 giugno) del consigliere comunale PLR Matteo Mozzini (presidente della neonata formazione dei Bellinzona Rockets) e cofirmatari è bruscamente interrotto dal Municipio dopo appena due mesi. Che, rispondendo agli interrogativi sollevati nell’atto interpartitico, fa il punto sul progetto di sviluppo strategico di campus sportivo nella capitale. Gli attori interessati ci stanno lavorando da oltre un anno; le risultanze verranno presentate nelle prossime settimane.

Tutti i numeri sul tavolo

L’obiettivo è quello di creare una vera e propria Bellinzona sportiva, ridefinendo il concetto di centro polisportivo (quindi pista di ghiaccio, campi da tennis, piscina coperta e Bagno pubblico) e considerando l’intera Città aggregata. Ciò significa tenere conto, pertanto, anche delle infrastrutture presenti nei quartieri, ossia 22 campi di calcio, le palestre e la pista di atletica. «Per una valutazione oggettiva delle domande presenti nell’interrogazione va dunque evidenziato che sul nostro territorio sono presenti più di una cinquantina di società sportive (di cui ben 20 di calcio) per un movimento complessivo di oltre 7.700 “atleti”, 4.400 dei quali con meno di 20 anni. In questo contesto tutte le spese inerenti alla manutenzione delle infrastrutture sportive della Città di Bellinzona sono a carico di Bellinzona Sport», specifica l’Esecutivo. Al netto dei ricavi, i costi di manutenzione ammontano complessivamente a quasi 3 milioni l’anno.

La nascita dei Rockets

Ripensare la Bellinzona sportiva, sì, ma senza la copertura della pista di ghiaccio esterna come auspicato da Mozzini e colleghi alla luce in particolare della nascita, appunto, dei Bellinzona Rockets che giostreranno in Swiss League: «I soli costi di manutenzione ordinaria di una nuova pista di ghiaccio non sarebbero coperti neppure riuscendo a vendere a pagamento l’80% degli slot giornalieri per un intero anno (ricordiamo che le società sportive amatoriali di Bellinzona, in quanto attive nella formazione di giovani domiciliati, non pagano il ghiaccio)». Cifre dunque «difficilmente giustificabili», puntualizza il Municipio, per un movimento che tra hockey e pattinaggio artistico rappresenta circa il 10% di tutto il movimento sportivo della Turrita sotto i 20 anni. Il consesso guidato dal sindaco Mario Branda apre per contro all’eventualità - valutando gli aspetti architettonici - di una copertura unicamente della zona ghiaccio «volta a favorire e prolungare l’attività all’aperto senza altri interventi». Il cambiamento climatico, ça va sans dire, ha accorciato di un paio di settimane l’anno l’utilizzo della pista esterna. E, di conseguenza, ha comportato pure un maggior consumo energetico.

«Non c’è urgenza»

Quello che è certo è che il centro sportivo dovrà essere completato. A tappe, innegabilmente, e senza urgenza. Quanto tempo ci vorrà? Circa 10 anni a seconda degli interventi, precisa il Municipio, rinviando ogni ulteriore dettaglio alla presentazione dello studio di fattibilità sul campus. «Le società sportive devono pianificare il proprio futuro e l’eventuale crescita anche considerando gli spazi a disposizione. Quanto all’introduzione dei Bellinzona Rockets è troppo presto per trarre conclusioni», si sottolinea.

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