Che sudata, ma finalmente Bellinzona è sul (terzo) binario giusto
È un gennaio decisamente da incorniciare per il Municipio di Bellinzona. Non parliamo di Città, appositamente, perché si tratta di progetti che ad alcuni fanno (ancora e comunque) storcere il naso. In ogni modo, dopo la decisione del Consiglio di Stato che ha respinto gli undici ricorsi inoltrati contro la variante pianificatoria per l’innovativo quartiere che sorgerà alle Officine, ecco ora il via libera dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT) al terzo binario tra la capitale ed il quartiere di Giubiasco. Un’opera, comprensiva anche della nuova fermata in piazza Indipendenza, per la quale si prevede un investimento di quasi 200 milioni di franchi interamente a carico della Confederazione. Contro il rilascio della licenza edilizia può essere inoltrata una censura al Tribunale amministrativo federale di San Gallo entro metà febbraio. Qualora tutto procedesse per il verso giusto, i lavori inizierebbero già quest’anno con la messa in esercizio prevista verosimilmente nel 2029.
Passo importante
«Si tratta di un passo importante per l’ulteriore sviluppo della rete celere regionale del Ticino, con la cadenza» ogni 15 minuti tra Bellinzona e Locarno, e per «la capacità di trasporto sull’asse nord-sud», rileva l’UFT. Dopo cinque anni dall’inizio della procedura di approvazione dei piani, quindi, Berna e le Ferrovie possono tirare un sospiro di sollievo. Non è stato facile. L’iter si è «inceppato» più volte. Il dossier è stato, ed è tuttora, delicato dal punto di vista ambientale e fonico. Sono state necessarie ben tre pubblicazioni (nel 2019, l’anno seguente e nel 2022), durante le quali sono state inoltrate decine di opposizioni.
Quei 47 stabili
Fra chi aveva mostrato il pollice verso figurava pure la Società ticinese per l’arte e la natura che l’aveva poi ritirata lo scorso giugno. Nell’ultimo lustro le FFS «hanno presentato numerose modifiche al progetto, volte a migliorarlo in quanto a radiazioni non ionizzanti, rumore, vibrazioni e struttura». Nella fattispecie si è trattato di limitare ulteriormente il baccano generato dal potenziamento infrastrutturale, così come auspicato dall’Ufficio federale dell’ambiente: 47 gli stabili sottoposti ad un frastuono ritenuto eccesivo. Non solo. Ora, puntualizza l’UFT, il terzo binario rispetta anche i requisiti Unesco, dato che la fermata in piazza Indipendenza verrà realizzata a sud del castello di Montebello (patrimonio mondiale dell’umanità da oltre un ventennio assieme agli altri due fortilizi e alla murata), sotto il quale verrà altresì realizzata una galleria di 300 metri.
Soddisfazione unanime
Le Ferrovie «si felicitano di questa decisione che arriva dopo diversi anni dall’inizio dell’iter procedurale, ma che non implica, tuttavia, l’inizio dei lavori in quanto si deve attendere la crescita in giudicato della stessa». La soddisfazione dell’ex regia federale è anche quella del Municipio di Bellinzona e del Cantone, che hanno sempre creduto nel progetto di una tratta a tre binari tra la Turrita e Giubiasco (dalla stazione FFS al ponte ferroviario Isolabella, nella fattispecie), come ci è stato ribadito da più parti. Se è vero che non si può ancora festeggiare appieno, dato che c’è tempo 30 giorni per impugnare il via libera di Berna, è altresì assodato che si tratta di un passo avanti decisivo per un’opera importante per il traffico ferroviario ticinese e, in generale, per il trasporto pubblico regionale destinato a diventare più attrattivo.
Favorire la mobilità
Alla pari dell’ampliamento a binario doppio Contone-Ponte Ticino-Tenero e alla nuova fermata a Minusio - entrambi già approvati - il terzo binario nella Turrita consentirà di introdurre dei treni ogni 15 minuti fra Bellinzona e Locarno. «La nuova fermata, da parte sua, porterà i viaggiatori direttamente nel cuore della capitale. Un progetto centrale per la mobilità futura», sottolineano le Ferrovie. La Città l’ha sempre ritenuta un’opera strategica nell’ambito delle infrastrutture per la mobilità (come i nodi intermodali alle stazioni di Bellinzona e di Giubiasco) e quale completamento del «Metrò Ticino» unitamente alla galleria di base del Monte Ceneri. Ma non solo, come ci ha spiegato a più riprese negli scorsi anni il sindaco Mario Branda. Consentirà altresì la valorizzazione a livello urbanistico del comparto e del centro storico, favorendo i commerci. Secondo le stime fatte a suo tempo sono previsti circa 3.200 utenti al giorno alla fermata TiLo in piazza Indipendenza.