Consiglio comunale

Chiasso alla resa...dei conti: il messaggio passa, i timori no

Accolto il Preventivo 2025 ma la situazione finanziaria della cittadina di confine ha acceso i toni in sala – Le misure identificate dal Municipio hanno convinto la maggioranza, ma c’è chi teme che non basteranno
©CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
13.01.2025 23:00

Toni accesi e parzialmente polemici prima, e toni accesi e parzialmente polemici dopo. Parliamo dei conti preventivi di Chiasso per il 2025, che questa sera hanno infiammato il Consiglio comunale. Proprio come avevano acceso il mondo politico negli scorsi giorni.

Da una parte chi, seppur consapevole che la situazione sia delicata, confida nella strategia messa a punto dal Municipio, dall’altra chi pensa che comunque non sia abbastanza. «Nonostante gli sforzi compiuti, il risultato complessivo rimane critico e preoccupante», evidenziavano Kavashar Ratman e Patrizia Baumgartner (US-I Verdi) nel rapporto di minoranza. «Il piano proposto dal Municipio va nella giusta direzione ma non basta – ha rincarato Ratnam in aula –. Necessita di ulteriori approfondimenti. È un passo insufficiente per meritare la nostra fiducia. Quali dicasteri saranno toccati dalla riduzione delle spese? Bisogna chiarire in modo trasparente su quali aree il Municipio vuole intervenire».

Il dibattito era atteso, anche perché (come anticipato) il messaggio che accompagnava i conti ha spaccato la Gestione, che ha partorito due rapporti distinti ma entrambi severi. E nelle scorse settimane le prese di posizione critiche non erano mancate, con il decano del Legislativo Marco Ferrazzini (US-I Verdi) che aveva persino evocato un rischio di «fallimento». Rischio ricordato oggi, quando Ferrazzini è andato oltre: «Stupisce che nel messaggio non si trova traccia di una seria preoccupazione della gravità del momento. Neanche una mostra in meno al m.a.x. museo, un messaggio rinviato o un investimento posticipato. È l’atteggiamento di negazione della realtà dell’Esecutivo che dura da anni e che mi preoccupa. È indice di una mentalità politico-amministrativa disastrosa».

Campanelli d’allarme

Ma torniamo in aula, dove sono echeggiati inviti ad attuare misure di contenimento del deficit. «Pensare di bocciare il preventivo sarebbe fuori luogo: la situazione va presa in mano tutti insieme, collaborando a pieno regime con il Municipio», ha detto Claudio Schneeberger (Lega). «Ci teniamo a sottolineare che il sostegno ai conti non deve assolutamente essere visto come un mandato incondizionato. Il preventivo è figlio di una parziale inadempienza, negli anni passati, del Municipio, nonostante le innumerevoli segnalazioni giunte dai vari rapporti commissionali e dalle file del Centro», ha aggiunto Amedeo Mapelli (il Centro) prima di ricordare vari appelli fatti in passato sin dal Preventivo 2021, così come i campanelli d’allarme non adeguatamente ascoltati.

«Elementi finanziari quali la riforma fiscale che prevede, dal 2025, la riduzione dell’aliquota cantonale delle persone giuridiche dall’8% al 5,5% erano noti da tempo ma sono stati sottovalutati», ha invece detto Mattia Varisco (PLR) autore del rapporto di maggioranza sottoscritto da PLR, Il Centro, e gruppo Lega-UDC-Indipendenti. Tra i suggerimenti formulati e ribaditi a voce da Varisco: proseguire con l’analisi del personale, per capire dove poter ridurre. Come suggerito dal piano di contenimento proposto dal Municipio, che prevede: blocco delle assunzioni non essenziali, non sostituzione del personale in uscita, nuove assunzioni a percentuali ridotte e la promozione della riduzione della percentuale lavorativa. Un piano che contempla altresì la centralizzazione degli acquisti, la razionalizzazione degli investimenti e l’analisi dei servizi offerti. E un piano che è stato apprezzato dalla maggioranza commissionale (e dei partiti), la quale l’ha interpretato come l’inizio di una gestione nuova e più oculata delle finanze. Con la consapevolezza che probabilmente «misure forti, più incisive, magari anche impopolari» saranno necessarie. Sul tema assunzioni ha colto la palla Schneeberger: «Tutti ora siamo d’accordo di nominare un responsabile delle risorse umane, in modo che contribuisca a una gestione più efficiente e razionale del personale». «Dopo la ramanzina del ‘ve l’avevamo detto’ dobbiamo ora guardare all’adesso. Sembra che finalmente siamo a punto zero, il punto della ripartenza», sono state le parole di Davide Rampoldi (PLR).

Le fasi del piano

Il Preventivo 2025 presenta un disavanzo d’esercizio di quasi 5,9 milioni di franchi, il maggiore degli ultimi anni. Il moltiplicatore è all’88%, stabile malgrado quello aritmetico raggiunga il 110%. E di moltiplicatore si è parlato anche in aula, invitando a valutare in futuro la possibilità di differenziarlo tra persone fisiche e giuridiche. Prima o poi bisognerà fare delle scelte, hanno detto in molti: sulla pressione fiscale, sulle priorità negli investimenti, sui servizi, sulle collaborazioni intercomunali e le infrastrutture di carattere regionale.

A spuntarla è stata, come prevedibile, la linea della maggioranza della Gestione: 32 i voti favorevoli, 9 i contrari. Una linea che comunque non allevia totalmente i timori. A provare a placarli, prima del voto, è stato il municipale Luca Bacciarini, esponendo il piano del Municipio. Un piano in 3 fasi: controllo minuzioso delle spese (già fatto) e che ha permesso un risparmio di 1 milione, diminuzione delle spese per il personale per 700.000 franchi («una proposta sarà sottoposta a breve al Municipio»). Poi una fase tre, eventuale: «Se sarà necessario valuteremo la possibilità di sopprimere servizi». Parallelamente si lavorerà sull’aumento delle entrate, impegnandosi nel marketing territoriale.

Correlati