Come previsto, il Natale a basse quote è stato «verde»
Il meteorologo Luca Nisi ce lo aveva detto la scorsa settimana: in Ticino il 25 dicembre la neve in pianura non sarà presente neppure quest'anno. Negli scorsi giorni nelle Alpi e a nord di esse si sono verificate copiose nevicate, che hanno così dato un tocco invernale e ovattato al paesaggio proprio all'approssimarsi del Natale. Allontanandosi dalla catena alpina, il Natale 2024 è invece «rimasto al verde».
A sud della catena alpina la neve va cercata a ridosso della medesima; molto marcate le differenze anche a pochi chilometri di distanza in linea d'aria. A fare la differenza vi è certamente la quota, ma soprattutto la distanza dalla cresta principale delle Alpi, che ha frenato come spesso accade l'avanzare della perturbazione. Ma i venti in quota erano molto forti, dell'ordine dei 100-120 km/h nelle fasi più intense (fino ai 122 km/h misurati sul Monte Generoso) e quantitativi importanti di neve sono dunque riusciti a valicare le Alpi.
MeteoSvizzera, in una giornata di Natale «tranquilla» al Sud delle Alpi, è andata a rispolverare dagli archivi alcuni dati meteorologici relativi alle giornate di Natale del passato. Ciò che ne è emerso è stato presentato nel blog odierno.
Per quanto riguarda le basse quote, sono state prese come riferimento le stazioni di misura di Locarno-Monti e di Lugano, poiché sono le due stazioni di MeteoSvizzera con le più complete e lunghe serie di misurazioni sul versante sudalpino: inizio dei rilevamenti sistematici nel 1864 per Lugano e nel 1883 per Locarno-Monti.
I Natali più caldi e quelli più freddi
Oggi le temperature erano gradevoli sulle pianure sud-alpine, grazie anche a un totale soleggiamento. Ma gli 8,7 gradi misurati a Lugano e i 10,1 di Locarno-Monti non possono decisamente competere con i 18,3°C fatti segnare nel 1941 a Lugano o ai 18,8°C registrati nel 1988 a Locarno-Monti. I Natali più freddi risultano invece quelli del 1870 (quando a Lugano il termometro misurò una massima di -1°C, un giorno di ghiaccio) e del 1962 (con un valore massimo di -0.3°C a Lugano e di -0.9°C a Locarno-Monti).
Una volta di più il Natale alle basse quote del Sud delle Alpi è stato «verde» (o marrone) e non bianco. Per trovare un manto nevoso di un certo spessore alle basse quote del Ticino bisogna tornare in particolare alla mattina di Natale del 1981 in cui, a seguito delle nevicate dei giorni precedenti, a Locarno-Monti al mattino presto si misurarono 29 cm di neve al suolo mentre a Lugano erano 17 cm. A salvare il nuovo millenio vi è poi la neve al suolo misurata il 25 dicembre 2000, con 13 cm a Locarno-Monti e 12 cm a Lugano.
In montagna, per contro, il Natale è in genere bianco anche da noi. Giornate di Natale particolarmente ricche di neve al suolo furono ad esempio quelle del 2009 (114 cm di neve a San Bernardino, 100 cm a Bosco Gurin e 70 ad Airolo) o del 2000 (110 cm a San Bernardino, 82 cm a Bosco Gurin). Senza andare troppo lontano, degni di nota anche i valori del 2020, con 65 cm di neve al suolo a San Bernardino, 59 ad Airolo e 58 a Bosco Gurin.