Ticino

Come stanno i Corsi per adulti? Il Governo non esclude correttivi

La nuova strategia sarà eventualmente valutata nel corso del 2025
©© Ti-Press / Benedetto Galli
Red. Ticino&Svizzera
16.08.2024 21:00

Il Governo intende «far morire» i corsi per adulti? Era questa, in sintesi, la domanda posta a maggio all’Esecutivo cantonale dalla deputata Maddalena Ermotti-Lepori (Centro) tramite un’interrogazione. La deputata si diceva in particolare preoccupata per due aspetti: l’aumento dei vincoli burocratici – subentrati in particolare dopo che corsi sono stati integrati negli scorsi anni nell’Istituto della formazione continua – e il fatto che dalla primavera 2024 si fosse deciso, anche per motivi di risparmio, di rinunciare all’invio a tutti i fuochi del classico catalogo dei corsi in formato cartaceo, sostituito da un semplice pieghevole. Ora, in questi giorni sono giunte le risposte del Governo il quale, in prima battuta, ribadisce l’importanza di questa offerta formativa e spiega che è proprio per questo motivo che «dal 2018 sono stati integrati nell’Istituto della formazione continua». Inoltre, quale premessa, il Governo rileva che «dopo la pandemia, la formazione continua non formale dedicata al tempo libero si è ritrovata in difficoltà in tutta la Svizzera». Ad ogni modo, entrando nel merito della questione, l’Esecutivo – cifre alla mano – tratteggia una sostanziale tenuta della percentuale del numero di corsi confermati rispetto a quelli offerti. «Nell’anno scolastico 2023-2024 sono stati proposti complessivamente 1.245 corsi. 723 di questi (il 58%) hanno raccolto un numero sufficiente di persone interessate per poter essere confermati, mentre gli altri sono stati annullati. Nel 2023-2024 i corsi hanno accolto complessivamente 7.048 partecipanti. Come si può evincere dai dati (...), il rapporto tra il numero di corsi annunciati e quelli confermati è sostanzialmente in linea con gli scorsi anni (58.1% a fronte di una media del 59.5%)». Il Governo rileva poi «che il numero di corsi inizialmente offerti sembra essere un fattore rilevante nel determinare il numero di corsi confermati e di partecipanti complessivi ai corsi. Nel confronto tra 2023/2024 e 2022/2023, ad esempio, a fronte di un minor numero assoluto di corsi proposti (1.245 anziché 1.437; -13.4%), è diminuito anche il numero assoluto di corsi confermati (723 anziché 892; -19%) e di partecipanti complessivi ai corsi (7.048 anziché 8.516; -17.3%)». Per il Governo, tuttavia, «non è chiaro se la diminuzione del numero di partecipanti totali possa essere correlato, e in quale misura, anche ad altri fattori, quali la decisione evocata dall’interrogante di rinunciare al catalogo completo dei corsi inviato a tutti i fuochi».

Guardando al futuro, il Governo spiega poi che «in agosto, in vista dei corsi dell’autunno 2024, è previsto l’invio a tutti i fuochi di un pieghevole con una selezione di corsi (...) e un rimando all’offerta integrale pubblicata online». Inoltre, «in linea con la strategia del Cantone “digital first”, ovvero “prima il digitale” – e non “digital only”, “solo il digitale” – copie fisiche dei cataloghi integrali in formato cartaceo saranno inoltre liberamente a disposizione delle cittadine e dei cittadini (...) presso le cancellerie comunali, come pure presso la Città dei mestieri della Svizzera italiana a Bellinzona».

Infine, chiosa il Consiglio di Stato lasciando aperta la porta a eventuali futuri correttivi, «nel corso del 2025, sulla base dell’esperienza maturata durante un anno completo di sperimentazione della modalità avviata a primavera 2024, potranno essere adottati, se necessario, degli accorgimenti».

Correlati
Corsi per adulti in Ticino, «che fine stanno facendo?»
La deputata del Centro Maddalena Ermotti-Lepori interpella il Governo in merito ad alcuni cambiamenti che starebbero portando alla scomparsa di queste opportunità formative - Criticata in particolare la rinuncia (per motivi di risparmio) a inviare a tutti i fuochi il catalogo