Sentenza

Condannato un fiduciario nella vicenda con Scientology sullo sfondo

Il professionista luganese è venuto meno ai suoi doveri di amministratore e ha facilitato le malversazioni di un trader condannato settimana scorsa: per lui tre anni in parte da scontare - Entrambi sono membri del sedicente movimento religioso
©Gabriele Putzu
Federico Storni
23.10.2024 16:52

Se per il processo della scorsa settimana - conclusosi con la condanna a cinque anni e mezzo di un trader italiano 53.enne, membro di alto status di Scientology - si erano scomodati avvocati dagli Stati Uniti, per la sua coda, oggi, non c’era nessuno. D’altronde l’esito era noto, salvo notevoli sorprese (che non si sono verificate), dato che - come abbiamo riferito negli scorsi giorni - la persona alla sbarra era reo confessa e vi era un accordo fra le parti per quanto riguarda la pena: tre anni, di cui sei mesi da scontare. Accordo che è stato «ratificato» oggi dalla Corte delle assise criminali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta.

Una parola non detta

Se il trader aveva raggiunto uno status che nel sedicente movimento religioso avrebbero solo un altro paio di dozzine di persone - come riferito alla RSI dal giornalista Tony Ortega, che da anni si occupa di Scientology - l’uomo condannato oggi fa pure parte di una cerchia piuttosto ristretta all’interno del movimento. Già da diversi anni ha infatti raggiunto l’apice del percorso spirituale in seno a Scientology, il cosiddetto livello OT8, e in passato è stato fra l’altro il presidente della missione di Lugano. Di professione (fino a pochi mesi fa) fiduciario commercialista, di lui il trader settimana scorsa aveva detto che «gestisce le aziende di tanti membri di Scientology in Ticino e in Italia». Di certo gestiva una delle sue, ed è per questo che oggi si trovava in aula.

La parola «Scientology», però, a questo giro non è mai stata pronunciata, tant’è che un ipotetico spettatore ignaro dei pregressi sarebbe uscito dall’aula convinto di aver assistito a un «normale» processo per reati finanziari. D’altronde per la pubblica accusa - titolare dell’inchiesta è la procuratrice pubblica Veronica Lipari - l’intera vicenda a questo si ridurrebbe, e il riferirsi a Scientology sarebbe tutt’al più «gossip».

Il fiduciario, cittadino svizzero residente nel Luganese di 64 anni difeso dall’avvocata di fiducia Letizia Vezzoni, è stato condannato per amministrazione infedele aggravata, riciclaggio di denaro e contravvenzione alla Legge sulle fideiussioni solidali COVID-19. Sostanzialmente gli si imputava - e lui ha riconosciuto - di aver emesso fatture per 7,3 milioni di euro dalla società di cui era amministratore unico a un’altra riconducibile al trader, a fronte a pagamenti per soli 700.000 euro. Nel suo ruolo doveva dunque rendersi conto che il trader non sarebbe mai stato in grado di restituirli. Inoltre alcuni bonifici sono stati fatti direttamente verso i conti americani del trader e verso «conti esteri intestati a entità collegate alla chiesa di Scientology» (da cui l’accusa di riciclaggio). Alcuni di essi provenivano inoltre da un credito COVID, usato dunque all’infuori dei suoi scopi (e a oggi «solo in parte rimborsato»).

«Non ero tanto presente in quegli anni», ha affermato oggi in aula il 64.enne, citando una complicata situazione familiare in quegli anni: «Pensavo a torto si trattasse di un problema fiscale da mettere a posto, non di un reato, di una gravissima distrazione penale. Non l’ho fatto intenzionalmente e non mi sono arricchito personalmente nel farlo».

Il 64.enne, come accennato, dovrà ora scontare parte della pena. In che modo, lo deciderà il Giudice dei provvedimenti coercitivi.

Quelli con il piede pesante

Quello all’ormai ex fiduciario non è peraltro stato l’unico rito abbreviato celebrato oggi dal giudice Pagnamenta. Nelle ore precedenti sono infatti state condannate tre persone per infrazione grave alle norme della circolazione. Un anno sospeso a un neopatentato 22.enne del Bellinzonese che viaggiava in auto in autostrada all’altezza di Manno a 143 km/h sugli 80; 10 mesi sospesi a un motociclista del Luganese di 34 anni pizzicato ad Agra in via Monte Croce (una strada che ha fatto saltare numerose patenti) a 99 sui 50 («Ho fatto l’errore di tirare per provare la moto nuova»); e 18 mesi sospesi a un 35.enne del Mendrisiotto che un giorno ha deciso di andare «a fuoco» nel traffico di via Bagutti, a una media di oltre cento all’ora sui 50, con tratti a 115. Con precedenti specifici, ha spiegato di aver «purtroppo ascoltato un amico che mi aveva chiesto di fargli sentire l’auto».

Per qualche motivo, se ai primi due è stata revocata la patente per due anni, quest’ultimo l’avrebbe «riavuta indietro da Camorino dopo qualche settimana».

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