Congelato l'acquisto di Villa Mimosa
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Provvisoria sospensione dell’interesse all’acquisto di Villa Mimosa: quasi alla vigilia del perfezionamento della compravendita dell’edificio di proprietà comunale sul fronte del Ceresio, la società Euro Tecnica Sviluppo che se lo era aggiudicato con trattativa privata ha annunciato la volontà di «sospendere momentaneamente» la procedura «in attesa che il notaio incaricato verifichi e accerti la piena regolarità della proposta». A generare l’impasse sono state, secondo quanto reso noto dall’amministratore di Euro Tecnica Sviluppo, «illazioni e congetture mosse da due consiglieri di minoranza di Campione d’Italia» con atti consiliari critici sulla regolarità dell’operazione, interrogazioni ritenute evidentemente pregiudizievoli dell’immagine societaria: Euro Tecnica si riserva perciò «il diritto o meno di esercitare l’opzione di acquisto della Villa, vista l’aggressione di carattere prevalentemente politico-elettorale che ha portato la società a subire passivamente un forte impatto negativo della propria immagine».
Villa Mimosa, il bene più evidente tra quelli del patrimonio immobiliare messi in vendita dall’Amministrazione comunale, aveva finalmente trovato un acquirente per 2 milioni di franchi: effetto di progressivo ribasso dopo la serie di pubbliche aste disertate e sotto la pressione dei debiti arretrati, dopo il dissesto del Comune, che l’Organo straordinario di liquidazione vuole e deve saldare. Ancorché provvisoriamente, dunque, la cessione di Villa Mimosa torna al punto di partenza, nonostante – osserva il sindaco Roberto Canesi – l’Organo straordinario di liquidazione avesse accettato la proposta d’acquisto nella consapevolezza, ribadita dal per ora mancato compratore, della necessità di lavori di ristrutturazione per non meno di un paio di milioni. Villa Mimosa, dapprima edificio residenziale, era stata sia negli anni Trenta sia nel secondo dopoguerra una dependance amministrativa del vecchio Casinò municipale. Euro Tecnica Sviluppo, intanto, non esclude azioni di risarcimento, ritenendo coobbligato il Comune, mentre quest’ultimo, secondo l’amministratore delegato della società, dovrebbe «risolvere le diatribe politiche interne» affinché si possa «riconsiderare l’acquisto» di Villa Mimosa.