Cornaredo, un passo avanti per il nuovo stadio di Lugano
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In questi giorni, con il Football Club Lugano che si è visto rinnovare la licenza per la Super League, si è tornati a parlare del progetto del futuro polo sportivo e degli eventi. A che punto è, si sono chiesti in molti, l’iter per la realizzazione dello stadio? Anche perché, concedendo la licenza, la Swiss Football League ha ribadito che il Lugano - per poter continuar a militare nellamassima divisione calcistica elvetica - dovrà poter disporre di un nuovo stadio entro il 30 giugno 2021 (anche se presumibilmente basterà aver iniziato i lavori entro tale data). Di questo dossier non se ne parla praticamente più da gennaio, da quando cioè sono scaduti i termini del concorso, indetto dalla Città, per trovare gruppi intenzionati a investire nel maxi progetto da quasi 250 milioni di franchi. Si erano fatti avanti il «Consorzio Pallone» (alleanza tra la ticinese Tarchini Group e la tedesca Hellmich Gruppe AG) e la HRS Real Estate AG. Ci sono novità? Come procede l’iter? Lo abbiamo chiesto al capodicastero Sport Roberto Badaracco. «Entro inizio luglio - ci ha spiegato - vorremmo presentare il credito di progettazione dell’intera area. Questo perché vogliamo fare tutto in un blocco ed evitare successive domande di costruzione. È un passo fondamentale e in cui vorremmo indicare tutti gli elementi del progetto e il loro impatto finanziario. Questo lasciando comunque un po’ di margine agli investitori privati». Nel messaggio verrà anche indicato il tipo di gestione scelto per lo stadio e per il palazzetto dello sport. «Verrà spiegato chi avrà la proprietà effettiva e come verranno gestite le due strutture». Poi, in concomitanza, verrà chiesta anche una modifica del piano regolatore per realizzare nell’area dei contenuti residenziali. E la Città incontrerà prossimamente i due gruppi che si sono fatti avanti.
Come verrà gestito il polo?
E intanto si profila il modello di gestione del futuro polo sportivo. Il palazzetto dello sport, una volta portato a tetto, diventerà quasi certamente di proprietà pubblica e sarà gestito direttamente dalla Città. Questo per assicurare alle società sportive dei canoni di locazione sostenibili. Discorso simile per lo stadio, che dovrebbe rimanere di proprietà pubblica. La gestione dei suoi spazi (o di parte dei suoi spazi: per esempio la ristorazione e le vip lounge) potrebbe essere affidata a una società esterna, che non dovrebbe però essere direttamente legata al Football Club Lugano. I privati diventerebbero proprietari di quel che rimane (delle due torri, una tra l’altro affittata dalla Città per i suoi uffici amministrativi, e della parte residenziale). Il concorso per investitori invece salterà una tappa, la seconda, diventata superflua. Si passerà dunque direttamente alla fase finale visto che in corsa sono rimasti solo due concorrenti. Questo in quanto la «seconda fase» serviva solo a «scremare» (da 10 a 3) le cordate interessate.