Il caso

Da silos abbandonati a hotel e uffici per 100 milioni

Giubiasco: gli edifici dell’Agricola Ticinese, a ridosso della ferrovia, lasceranno spazio entro 3-4 anni a contenuti amministrativi, commerciali e alberghieri - Nella torre di 50 metri sarà ricavato un ristorante panoramico - Complessivamente verrà creato un centinaio di posti di lavoro
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
17.09.2024 06:00

Alla fine dell’Ottocento agricoltura, allevamento ed attività artigianali e manifatturiere erano praticati dai numerosi giubiaschesi che non emigrarono in Spagna. Molti lavoravano nei mulini e nei sili, che grazie alla vicinanza con la linea ferroviaria assunsero ancora più importanza nei decenni seguenti. Fra questi anche quelli dell’allora Società agricola ticinese, ben visibili quando si sfreccia in treno. Il cui complesso abbandonato dagli anni Sessanta è destinato a trasformarsi in virtù del progetto di riqualifica da ben 100 milioni di franchi, denominato «Bellinzona Gate», a cura dell’architetto luganese Guillermo Mazzuca. Su una superficie complessiva di quasi 8.500 metri quadrati in via Linoleum 9 sono previsti contenuti amministrativi, culturali e legati alla ristorazione nonché un albergo con ristorante panoramico. Il cantiere durerà 36 mesi. Verranno creati cento posti di lavoro. La domanda di costruzione preliminare è in pubblicazione da ieri e lo rimarrà sino al 30 settembre. Il Corriere del Ticino ha spulciato l’incarto per voi.

Preservate le facciate

Alcuni, pochi, edifici verranno demoliti (in primis il corpo centrale). Altri cambieranno pelle, con tanto di ampliamento. E poi vi sono quelli che verranno realizzati ex novo sui due fondi di proprietà dell’Agricola Ticinese inseriti nella zona di interesse archeologico, quindi tutelata. Non mancheranno gli spazi verdi ad uso pubblico, con i cittadini che potranno passeggiare nel futuro quartiere. Le facciate esterne in calcestruzzo dei tre silos del grano (le torri, per intenderci) verranno mantenute: «Sebbene quella originale è composta di aperture di diverse dimensioni il progettista ha cercato di trovare un equilibrio di sintesi tramite un disegno regolare», puntualizza l’architetto.

Anche la sala congressuale

«Bellinzona Gate» comprende negozi di piccole dimensioni (artigiani, abbigliamento, servizi, eccetera), un supermercato, locali commerciali, una caffetteria, più ritrovi pubblici, uno spazio culturale per esposizioni temporanee, uffici open space e per il coworking. E, ancora, un hotel di standard elevato con ristorante panoramico al 14. piano della torre alta 50 metri (sarà dotato di un accesso diretto attraverso un lift vetrato esterno), la sala congressuale per l’albergo e residenze per chi viaggia per lavoro o per gli studenti. Gli ascensori saranno quattordici. Al momento - nella relazione tecnica di una ventina di pagine - si accenna a questi contenuti.

Materiali di scarto in Italia

L’obiettivo di fondo è quello di preservare «la memoria collettiva» ed il carattere artigianale ed industriale degli stabili, affinché non venga cancellata una pagina di storia importantissima sia per il Borgo sia per lo sviluppo del Cantone Ticino. Altri contenuti potrebbero aggiungersi quando verrà presentata la domanda di costruzione definitiva per l’ottenimento della licenza edilizia. In quel caso verrà inoltre «allestita la perizia dei materiali contenenti sostanze pericolose dallo specialista, un rapporto di come si intende riciclare i diversi materiali di demolizioni ed un rapporto di smaltimento del terreno con la possibilità di portare in Italia il materiale dello scavo». Il complesso sarà allacciato al teleriscaldamento (Teris).

Quasi 250 posteggi interrati

Veniamo ai posteggi. Saranno interrati, su due piani; si prevedono 246 stalli (compresi due esterni per le persone con disabilità), che si mira a contenere a 227. Non si esclude di crearne altri 33 (in modalità Park&Rail), sempre coperti, così da eliminare quelli attuali davanti alla Cantina di Giubiasco e alla stessa Agricola.

Le idee degli studenti

Un decennio fa erano stati gli studenti dell’Accademia di architettura di Mendrisio ad immaginare il futuro del vecchio mulino di Giubiasco e delle strutture annesse, di proprietà dell’Agricola Ticinese. Appartamenti e loft, ma anche uffici e spazi pubblici come un museo, un piccolo teatro, una biblioteca oppure una scuola di musica. Tante idee per il complesso costruito a partire dal 1905 che si contraddistingue per la volumetria (8 mila metri quadrati), per l’impatto (il silo è alto 50 metri e si vede a chilometri di distanza) e per la posizione strategica, a due passi dalla stazione ferroviaria del Borgo. Un luogo considerato una «cerniera» fra la Città ed il Piano di Magadino.

Correlati
Il binario del cambiamento
Nella Giubiasco del futuro non ci sarà solo il comparto delle Ferriere Cattaneo, che diventerà un polo di sviluppo multifunzionale - Sul sedime ex Linoleum sorgerà un quartiere «sostenibile e attrattivo» - Novità anche per i Molini Riuniti?