Caos al TPC

Destituiti Quadri e Verda Chiocchetti

Pesantissima la sanzione decisa dal Consiglio della Magistratura: i due magistrati sono stati sollevati dal loro incarico «per avere gravemente violato i loro doveri»
© CdT/Gabriele Putzu

(Aggiornato alle 21.36)
«Ricorreremo contro questa decisione paradossale». È affidata a una pagina di comunicato stampa firmato dal loro legale, l’avvocato Marco Broggini, la presa di posizione dei giudici del Tribunale penale cantonale (TPC) Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti, destituiti martedì – la decisione è però stata ufficializzata oggi – dal Consiglio della Magistratura.

Decisione unanime

L’organo di viglianza ha stabilito all’unanimità che i due magistrati devono lasciare «con effetto immediato» la loro carica. Questo, si legge in una nota stampa, «per avere gravemente violato i loro doveri di magistrato denunciando per il reato di pornografia il presidente del Tribunale penale cantonale», Mauro Ermani. La querela nei confronti del collega «per un reato che sapevano non sussistere è inaccettabile e inconciliabile con la funzione di magistrato». Ma come mai il Consiglio della Magistratura ha applicato «la sanzione più pesante prevista dalla legge»? Un provvedimento, per intenderci, che in passato aveva colpito Franco Verda agli inizi degli anni Duemila. Come mai non si è optato, ad esempio, per un trasferimento in un’altra Camera? La sanzione – motiva l’organo di vigilanza – «si giustifica in ragione della gravità dell’atto compiuto, del contesto nel quale si è inserita la denuncia, delle conseguenze che essa ha avuto per l’immagine del Tribunale penale cantonale e della Magistratura intera nonché della colpa dei due magistrati accertata da questo Consiglio».

Le foto nel mirino

Da noi raggiunto, il giudice Siro Quadri ha preferito non commentare e lo stesso ha fatto la collega Verda Chiocchetti (entrambi, da nostre informazioni, sono stati informati del provvedimento poco dopo mezzogiorno). La replica, come detto, è stata affidata alla penna del loro legale. «Si tratta di decisioni clamorosamente arbitrarie, che denotano un evidente accanimento, per non dire altro», ha scritto Broggini. La questione passerà quindi nelle mani della Commissione di ricorso sulla magistratura. L’avvocato torna a puntare il dito contro l’immagine inviata da Ermani a una segretaria, nella quale era raffigurata una donna al museo del sesso di Amsterdam, seduta in mezzo a due falli di plastica di grandi dimensioni. A corredare il tutto, la scritta «Ufficio penale». «I miei clienti hanno ritenuto che la trasmissione di questa immagine potesse costituire il reato di pornografia e hanno segnalato il tutto al procuratore generale Andrea Pagani». L’incarto, lo ricordiamo, era stato trasmesso a un procuratore pubblico straordinario, il grigionese Franco Passini, che aveva emanato un non luogo a procedere (decisione cresciuta in giudicato). A proposito di questa immagine, l’organo di vigilanza ha ricordato di aver aperto un procedimento disciplinare a carico del presidente del Tribunale penale cantonale. Gli accertamenti, oltre alla foto, vertono anche sul clima teso tra due segretarie dello stesso TPC. «L’evasione di questo procedimento, altrettanto prioritaria per questo Consiglio, comporta accertamenti diversi e di conseguenza differenti tempi procedurali».

Sentenze e incarti: e adesso?

La destituzione dei due giudici lascia, anche a livello tecnico, un vuoto. E con esso parecchie incognite. Che ne sarà dei processi già assegnati a Quadri e Verda Chiocchetti qualora non venisse concesso l’effetto sospensivo? E, soprattutto, che ne sarà delle sentenze pronunciate recentemente che ancora necessitano della stesura delle motivazioni scritte? Un problema che riguarda principalmente quelle delle Assise correzionali, la cui Corte è monocratica (ossia composta da un solo giudice), dove il rischio di dover rifare il dibattimento è tutt’altro che scongiurato. E per le Criminali, la cui composizione è a tre giudici? Bella domanda, verrebbe da dire. Stando a nostre verifiche la legge non sembra avere una risposta chiara. D’altronde siamo di fronte a un caso più unico che raro. Spetterà al Tribunale penale cantonale dirimere la questione, approfittando magari delle ferie natalizie.

Dei sostituti? È possibile

Da noi raggiunto, il procuratore generale Andrea Pagani non ha commentato la sanzione e si è detto dispiaciuto dal profilo umano per la situazione venutasi a creare. Situazione che non concerne l’operato della Magistratura inquirente: depositato l’atto d’accusa, la conduzione dell’incarto passa infatti al TPC. In ogni caso, il procuratore generale ha scritto ai colleghi magistrati invitandoli a prendere contatto con il TPC per capire la situazione dei rispettivi incarti. Quel che è certo è che il Tribunale, qualora non venisse concesso l’effetto sospensivo al ricorso di Quadri e Verda Chiocchetti, si ritroverà a corto di due giudici (su cinque). Una situazione complessa, come testimonia l’agenda dei processi della prossima settimana: 10 dibattimenti, affidati principalmente a Ermani. A questo punto è lecito immaginare che il Consiglio di Stato decida di applicare l’articolo 24 della Legge organica giudiziaria nominando due giudici straordinari fino a quando la destituzione verrà confermata o cassata in via definitiva. 

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