Digerire la lasagna: viaggio nei meandri del PAL5
Cosa vuol dire esattamente che si prospettano investimenti per oltre un miliardo di franchi per opere infrastrutturali di mobilità nel Luganese? Perché si parla di seconda tappa del tram-treno se non si è ancora cominciato a costruire la prima, quella prioritaria? Che significato ha la data del 31 dicembre 2031? Domande a cui hanno dato risposta mercoledì sera a Mezzovico il presidente della Commissione regionale dei trasporti del Luganese Filippo Lombardi e il segretario della CRTL Paolo Della Bruna, nell’ambito di una delle tre serate di presentazione del Programma d’agglomerato di quinta generazione del Luganese (PAL5), posto in consultazione in questi giorni. I due hanno in sostanza cercato di far digerire l’ostica materia a un gruppo di una quarantina di persone composto quasi esclusivamente da addetti ai lavori e politici dei Comuni interessati. «È frustrante parlare di cose che avverranno nel ‘32 quando stiamo ancora aspettando cose decise nel ‘12», ha detto Lombardi.
La metafora culinaria
Se parliamo di digestione, è anche perché Lombardi è ricorso a un’azzeccata metafora culinaria per spiegare la filosofia dei Programmi d’agglomerato: è utile immaginarli come una lasagna, a cui ogni quattro anni si aggiunge uno strato. Non si riparte quindi ogni volta da capo. È inoltre utile ricordare l’orizzonte temporale: si tratta di opere che sicuramente non andranno in cantiere prima del 2028 e, in generale, l’orizzonte a cui si guarda è quello del 2040. In questo senso il PAL5 risponde alla domanda: che infrastrutture vogliamo avere per allora? Questo approccio spiega ad esempio perché nel PAL5 non si figurino fra le misure la tappa prioritaria del tram-treno - quella che collegherà Bioggio al centro - oppure la circonvallazione Agno-Bioggio. Erano già state presentate in PAL precedenti e hanno fatto progressi tali per cui agli occhi della CRTL sono da considerarsi come acquisite. Si opera, in altre parole, con l’assunto che ora del 2040 saranno realizzate. La CRTL in questo senso è un ente pianificatore - il suo compito è compilare i vari PAL, che altro non sono in estrema sintesi che una pianificazione temporale di investimenti in opere infrastrutturali per la mobilità, con uno sguardo sovracomunale e cofinanziati dalla Confederazione - mentre la realizzazione dei progetti presentati nei PALspetterà ad altri Enti: Cantone, Comuni, privati,... In questo senso vale la pena sottolineare che un eventuale no di Berna sarebbe un no al cofinanziamento, non un divieto a realizzare le opere proposte.
Il contorno
Il PAL5 non è tuttavia solo una glorificata tabellina Excel, ma propone una visione globale per il territorio di riferimento. Le direttive della Confederazione - è lei che valuta i Programmi d’agglomerato - prevede anche la presentazione di misure legate agli insediamenti e al paesaggio, come ad esempio la riqualificazione della funicolare degli Angioli a Lugano oppure quella del fiume Cassarate nella parte cittadina, ad esempio davanti al campus USI/SUPSI. Queste misure non sono però oggetto di richiesta di finanziamento confederato: compaiono nel PAL5 allo scopo di dare una visione completa di come si intende «migliorare» il territorio.
Il cuore finanziario...
Eleggibili per il finanziamento federale sono quindi solo gli investimenti strutturali, ma nemmeno tutti. Del miliardo e rotti di investimenti teorici, concretamente nel PAL5 si chiedono finanziamenti federali per opere che costeranno in tutto circa 210 milioni. Sono quelle messe in priorità «A», quelle cioè che, ha spiegato Lombardi, si conta di mettere in cantiere al più tardi entro il 31 dicembre 2031. Le opere in priorità «A» sono dunque da tenere particolarmente d’occhio in questa procedura: esse comprendono, per impegno finanziario soprattutto misure di mobilità lenta (la ciclopedonale Paradiso-Melide, 35 milioni; una nuova ciclopedonale lungo la Tresa, 15; e la ciclopedonale lungo la trincea a Massagno, 8), ma anche una nuova fermata TILO a Bironico (17,5) e la riqualificazione del nodo intermodale di Lamone-Cadempino (14). A farla da padrone è però l’Agglobus fra Cornaredo e Grancia (60 milioni) una misura anticipatrice del tram-treno che consiste nel creare una linea del trasporto pubblico su gomma ad alta intensità che colleghi i due estremi. Sarà interessante vedere cosa ne penserà la Città di Lugano nelle proprie osservazioni al PAL5.
...e quello spirituale
In categoria A sarebbe dovuta finire anche la tappa 2 del tram-treno, quella che intende collegare il centro a Cornaredo tramite due linee, una su via Trevano, l’altra via Viganello e Pregassona. Non c’è perché la tappa prioritaria si sta sviluppando più piano del previsto ed è irrealistico che si riesca a metterla in cantiere prima del 2032. Ciò non toglie che essa è l’opera che più influenza il PAL5, dato che necessiterà di numerose misure accompagnatorie: il già citato Agglobus, o una significativa diminuzione del traffico privato sulle strade in cui passerà il tram.
Il Cantone che dirà?
In tutto questo sarà anche interessante capire come si esprimerà il Cantone in questa fase di consultazione: negli scorsi mesi erano emersi screzi con la CRTL sull’impostazione dei lavori: la situazione è nel frattempo rientrata o giungeranno nuove critiche?