Tram-treno

Dopo il concorso annullato c’è un’altra fermata al TRAM

Il consorzio Lugano Mobilità contesta al Tribunale cantonale amministrativo la decisione del Governo di interrompere il bando per la progettazione – Preoccupazione nella categoria, che riflette sui rapporti con il Cantone
© DT

Prossima fermata: via Pretorio 16. Negli scorsi anni, per il tram-treno è stata una tappa quasi forzata che a questo punto, passateci la provocazione, potrebbe diventare una stazione vera e propria. Parliamo della sede del Tribunale cantonale amministrativo (TRAM), dove dal 2021 ad oggi sono approdati i tre ricorsi contro il bando per la progettazione definitiva dell’opera. Due contro il primo, uno contro il secondo. A questi, stando a nostre verifiche, se ne aggiunge un quarto, presentato proprio in questi giorni, che contesta la recente decisione del Consiglio di Stato di annullare il concorso. A inoltrarlo è stato il consorzio Lugano Mobilità.

Quesiti ancora aperti

I giudici cantonali dovranno quindi riprendere in mano questo spinoso dossier e stabilire se la decisione del Governo di interrompere e annullare il bando sia stata o meno corretta. Come detto, non è la prima volta che questo accade: nel 2021 il TRAM aveva accolto due ricorsi inoltrati contro un primo bando, obbligando il Cantone a pubblicarne un secondo. Pure lui approdato al TRAM: il consorzio escluso, Lugano Mobilità, aveva ricorso contro l’assegnazione e la Corte cantonale gli aveva dato ragione, decretando l’esclusione della prima classificata. Una decisione, questa, confermata anche dal Tribunale federale, il quale aveva invitato il Cantone a procedere a una nuova assegnazione della commessa. Nel frattempo, però, il Cantone aveva dovuto cedere le redini alla Rete tram-treno del Luganese (RTTL) SA, la società anonima di interesse pubblico costituita lo scorso 26 ottobre su richiesta dell’Ufficio federale dei trasporti e incaricata di occuparsi del progetto fino alla sua consegna. Arriviamo quindi agli ultimi sviluppi: mercoledì scorso, per la sorpresa degli addetti ai lavori, il Consiglio di Stato aveva deciso di annullare tutto sulla base di tre motivazioni: «nessuna delle offerte presentate soddisfa i criteri di idoneità imposti dal bando; «le offerte sono scadute»; «il Cantone Ticino non è più committente dell’opera». Spetterà ora ai giudici esprimersi. In ogni caso, il ricorso non ha effetto sospensivo e teoricamente la RTTL potrebbe già procedere con il nuovo bando. Resta da capire cosa succederà se, nel frattempo, il TRAM accoglierà il ricorso contro l’annullamento del concorso precedente.

I dubbi degli ingegneri

Ad osservare da vicino l’evolversi della situazione non ci sono solo il Cantone e gli studi d’ingegneria interessati, ma l’intera categoria. La Conferenza delle Associazioni Tecniche del Canton Ticino, come ci conferma il suo direttore Loris Dellea, ha già chiesto un incontro alla RTTL per confrontarsi ed evitare altre situazioni di stallo in futuro. La stessa CATT ha creato un gruppo di lavoro interno per riflettere sulla gestione dei mandati di questo genere. Quanto successo per il tram, per fare i due esempi principali, va ad aggiungersi alla situazione creatasi per la circonvallazione Agno-Bioggio, con il Cantone che ha chiesto un indennizzo di cinque milioni allo studio autore del progetto di massima per la grossa discrepanza fra il suo preventivo e quello degli ingegneri incaricati del progetto definitivo. Uno choc per il settore, che ora s’interroga sui rapporti con uno dei suoi committenti più importanti. Un’occasione per discuterne sarà l’assemblea della CATT, in agenda per il prossimo 16 aprile.

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