Il caso

Dopo il night club le auto sfasciate

Giornico: il Municipio chiede all’Ufficio fallimenti di riportare finalmente il decoro all’esterno del complesso che ospitava il ristorante Turista ed il Turinotte – «Copertoni, materiale inquinante ed erba non tagliata: così non va»
© CdT/Archivio
Alan Del Don
07.10.2023 06:00

«Durante questi anni la situazione di degrado è peggiorata notevolmente e le lamentele della popolazione sono sempre più frequenti». Il Municipio di Giornico è stufo per un quadro, obiettivamente desolante, che è sotto gli occhi di tutti. Dei cittadini, in primis, e degli automobilisti che, scendendo dalla cantonale, entrano in paese da nord. L’esterno del complesso, sulla destra della carreggiata, che ospitava il ristorante Turista ed il night club Turinotte, sembra essere diventato uno sfasciacarrozze e/o un deposito a cielo aperto. Ora è troppo, si è detto l’Esecutivo. Che ad inizio settimana ha scritto all’Ufficio fallimenti di Bellinzona (che si occupa della gestione temporanea dei fondi dopo il decesso dell’ex proprietario della struttura) segnalando il proprio disagio per il contesto decisamente poco decoroso.

La lettera anonima

A dire il vero non è la prima volta che il consesso guidato dal sindaco Rosolino Bellotti prende carta e penna ed invia delle e-mail («numerose», ribadisce nella lettera) all’Ufficio fallimenti. Non avendo ottenuto risposta ha deciso di interpellare direttamente il funzionario di più alto livello. «Negli scorsi giorni abbiamo ricevuto da parte della Polizia cantonale, Servizio autorizzazioni, una lettera anonima che denunciava la situazione inaccettabile venutasi a creare» sui due terreni. «Anche la Sezione per la protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo, Ufficio dei rifiuti e dei siti inquinati, ci ha scritto chiedendo di verificare la situazione e, se necessario, intervenire», sottolinea il Municipio giornichese. Che esplicita poi i problemi presenti sul sedime. Si va dalla presenza di vecchie automobili oramai inutilizzabili, di copertoni e di «altro materiale inquinante» alla mancata manutenzione della vegetazione fino allo «stato generale che compromette il decoro della zona».

Fra i borghi più belli

Bastano pochi movimenti del mouse su Google Street View per vedere come si presentano i fondi. E quello è ancora poco. Dal vivo, se possibile, è molto peggio. L’Esecutivo auspica pertanto dall’Ufficio fallimenti un intervento «per porre rimedio alle problematiche citate. Siamo disponibili per un incontro durante il quale organizzare un intervento a tappe. La richiesta riveste carattere urgente». Giornico, d’altronde, deve tutelare il label che condivide con altri Comuni di «Borgo più bello della Svizzera» ottenuto un anno fa. Il paese - che l’ex consigliere federale Stefano Franscini definì la «porta della Leventina» - secondo l’Esecutivo non può permettersi una simile bruttura.

L’asta rimasta deserta

Lo stato di abbandono sia all’esterno sia dello stabile risalente al 1900 sotto il cui tetto ci sono il ristorante Turista e l’annesso locale notturno Turinotte (un tempo entrambi molto frequentati) è evidente. Su questo non ci piove. Ma come si è arrivati a questo punto? Il 29 gennaio 2019, alla Pretura di Faido, il complesso era stato battuto all’asta con base iniziale di 730.000 franchi. Ma nessun acquirente si era presentato. Il perito nel suo rapporto osservava (quindi già più di quattro anni fa) che lo stabile e le adiacenze «necessitano di un riordino generale e alcuni interventi di miglioria sono indispensabili. La posizione geografica è buona per un esercizio pubblico: sulla strada cantonale e con ampi piazzali». L’esperto indicava un valore di stima ufficiale pari a 1,1 milioni e peritale di 840.000 franchi. L’edificio (dotato di sala pranzo con 100 posti, 15 camere ed un appartamento) è stato oggetto in passato di alcuni interventi di ampliamento. Il night club dispone per contro di 140 posti a sedere.

Quelle vetture bruciate

Prima dell’incanto - in ben due occasioni - erano bruciate delle automobili nelle immediate vicinanze dello stabile, nello spiazzo a monte dell’esercizio pubblico. La prima volta il 10 luglio 2014, verso le 5. Cinque vetture erano state avvolte dalle fiamme. Quattro anni dopo (il 15 agosto 2018, alle 3) la storia si era ripetuta. Stesso periodo estivo, stesso luogo, stessa scena: altre cinque vetture parcheggiate andate distrutte. In entrambi i casi gli inquirenti non avevano escluso l’origine dolosa del rogo; fortunatamente non c’erano stati feriti.

Correlati
Là, dove una volta c’era il sesso
Un giro fra gli ex bordelli e night club che hanno cambiato pelle trasformandosi in pizzerie, discoteche o semplici locali in cui bere un caffè o una birra - Presto all’asta altri due ritrovi a luci rosse