La testimonianza

«Dovrò lasciare la casa in cui vivo da 43 anni»

Nuove Officine di Castione: parla Jacqueline Cattaneo che lunedì prossimo consegnerà le chiavi alle FFS – La delusione iniziale si è trasformata in consapevolezza – Il via ai lavori preliminari giunge dopo l'accordo con chi si era opposto ai piani del sito
Jacqueline Cattaneo. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
01.03.2023 16:22

Alla fine hanno visto giusto le Ferrovie, le quali con ottimismo hanno sempre affermato che i lavori preliminari per le nuove Officine FFS di Castione sarebbero iniziati in marzo. Così sarà. Da domani, giovedì 2, per la precisione. Nel pieno rispetto della tabella di marcia indicata meno di un anno fa in occasione della pubblicazione dei piani dello stabilimento industriale da 580,5 milioni di franchi che verrà messo in esercizio nel dicembre 2026. L’ex regia federale ha raggiunto un’intesa con coloro che la scorsa primavera si sono opposti al progetto rivolgendosi all’Ufficio federale dei trasporti (UFT). Con alcuni l’accordo, se così vogliamo chiamarlo, è stato sottoscritto quasi subito. Con altri, invece, i negoziati sono stati più complessi e lunghi e pertanto la stretta di mano con relativa firma sul documento è avvenuta solo nelle ultime ore. Ma i giochi, ribadiamo, sono fatti, come peraltro confermato in una stringata nota stampa diffusa poco fa dall’impresa.

Alla ricerca del compromesso

Questa fase, che ha visto le parti impegnarsi al massimo per trovare la classica soluzione di compromesso che non penalizzasse oltremodo gli interessi né dell’una né dell’altra, si è dunque conclusa. D’altronde un mese fa, il 3 febbraio per la precisione, il responsabile della comunicazione delle FFS della Regione Sud Patrick Walser da noi interpellato aveva affermato che «le trattative intraprese e i risultati raggiunti lasciano presagire un inizio dei lavori puntuale». Quello delle Ferrovie non era solo un mix di fiducia e speranza, ma una constatazione dettata da quanto emerso nei numerosi incontri avuti con chi ha mostrato il pollice verso al futuro sito produttivo. C’è stato un sostanziale avvicinamento delle posizioni fino a giungere alla cosiddetta «quadratura del cerchio».

Le opposizioni ai piani, ricordiamo, sono state inoltrate dall’Unione contadini ticinesi, da tre associazioni ambientaliste (Pro Natura, WWF e Ficedula) congiuntamente, dal Comune di Losone, dall’Associazione per il miglioramento ambientale di Castione (AMICA) e dal gruppo Mancini & Marti SA (di cui fanno parte tre aziende, in primis la Otto Scerri) che con l’insediamento dell’Officina perderà 33.000 metri quadrati sui 240.000 complessivi.

Nove mesi di interventi

Se nei primi quattro casi l’opera di convincimento è stata meno difficile, per quanto riguarda la società attiva nel genio civile, nell’edilizia, nelle costruzioni stradali e nelle pavimentazioni il cammino è stato più in salita. Ma nelle ultime settimane vi sono stati dei proficui passi avanti concretizzati poi di recente. Lo sguardo è stato in seguito rivolto a Berna. Con l’UFT che ha rilasciato l’approvazione dei piani parziale che consente, appunto, di partire con le opere preliminari che avranno una durata di circa 9 mesi e si svolgeranno in due fasi. Mentre il cantiere vero e proprio per l’edificazione delle moderne Officine si aprirà nel dicembre 2023 e si concluderà in tre anni scarsi.

«Non potevo fare altro»

Il via ai lavori, per Jacqueline Cattaneo, vuol dire lasciare l’abitazione in via Industria nella quale vive dal 1980 e che porta il suo nome. Il trasloco è quasi ultimato. E lunedì prossimo l’87.enne consegnerà le chiavi alle Ferrovie: «La popolazione ticinese nel maggio 2019 ha deciso che l’Officina va costruita a Castione. Nel mio piccolo, pertanto, non ho potuto fare altro che adeguarmi. Ho accettato quanto scaturito dalle urne e, soprattutto, il fatto di dover andarmene».

La comprensibile delusione iniziale ha presto lasciato il posto alla consapevolezza, anche «se naturalmente dispiace essere costretta a fare le valigie, considerando la mia età. Non l’avrei mai immaginato dopo aver trascorso metà della mia vita fra queste mura. Ma questo è il progresso. Non volevo certamente essere io a fermarlo...», ci ha rivelato stamattina. A parzialissima consolazione c’è il fatto che la casa dell’anziana, che si trasferirà in un nuovo appartamento, non sarà subito demolita: «Mi hanno assicurato che verrà utilizzata quale ufficio. In questo modo non si dovranno posare le baracche di cantiere». Potrà godersi la propria abitazione ancora per qualche mese, per contro, Damiano Vivacqua. L’addio alla casa situata in via Galletto, in cui il 70.enne vive dal 1998, è rimandato a fine luglio.

Un progetto epocale

Un progetto con pochissimi precedenti in Ticino, al di là dell’investimento (580,5 milioni). E che dal dicembre 2026 farà dell’Officina prevista a Castione la più all’avanguardia in Europa. Vi lavoreranno almeno 400 collaboratori ed un’ottantina di apprendisti. Si occuperanno prevalentemente della manutenzione leggera e pesante dei nuovi elettrotreni (Giruno, ETR e Flirt TiLo), per un totale di 92 veicoli, e di un centinaio di locomotive. Ogni giorno saranno 26 i veicoli in entrata nello stabilimento delle FFS. Dalle attività perlopiù meccaniche si passerà a delle mansioni più elettromeccaniche, con i dipendenti del sito industriale che verranno formati ad hoc.

L’impianto sarà lungo 370 metri

L’impianto avrà una lunghezza di 370 metri per una superficie edificata complessiva di circa 63.000 metri quadrati (con la parte centrale che sarà grande quanto tre campi da calcio e senza pilastri, proprio per essere il più flessibile possibile) ed un’altezza massima di oltre 24 metri. Quattro le parti nelle quali sarà suddivisa la struttura in acciaio. In primis il capannone multifunzionale e quello per i binari lunghi, mentre il resto sarà contraddistinto dalla logistica e dall’amministrazione nonché dal lavaggio dei treni.

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