Fatto di sangue

Dramma tra Cantello e Stabio: due cadaveri e tante domande

Un uomo avrebbe aperto il fuoco contro il rivale in amore in Italia e poi si sarebbe recato da questa parte del confine per sparare all'ex compagna, prima di togliersi la vita — Sgomento tra chi ha sentito i colpi e assistito alla scena

Un telo a nascondere quanto c’è dietro la porta, decine di poliziotti, alcuni dei quali in tenuta d’assalto, ambulanze e mezzi di primo intervento, nastri bianchi e rossi a delimitare la zona «proibita» e gli immancabili curiosi. Questa sera poco dopo le 18.35 a Stabio alcuni spari hanno sconvolto la routine di una serata afosa come tante altre di recente. E in pochi minuti inquietudine e timore hanno preso il sopravvento.

«Erano armati»

Quello che si era verificato tra via ai Bagni e un grande edificio che vi si affaccia – lo stabile che accoglie anche le terme locali – è un dramma ancora per molti versi da chiarire. L’unica cosa che è sembrata certa fin da subito è che una donna sia rimasta ferita dopo essere stata colpita da almeno una pallottola. «L’hanno portata via in ambulanza», ci dice più di una persona presente, non appena giungiamo sul posto allertati dalle molte sirene. La polizia in tarda serata comunicherà che si tratta di una 45.enne residente in provincia di Varese e che le sue ferite sono gravi al punto da metterne in pericolo la vita. «Sono entrati vestiti come nei film puntando le pistole mentre facevamo lezione, ho pensato fosse uno scherzo ma era tutto vero», ci dice invece una ragazza che lavora in una palestra presente nell’edificio, riferendosi ai poliziotti. Un’affermazione che però comprendiamo appieno solo qualche istante dopo, quando una decina di agenti, tra cui diversi poliziotti in tenuta mimetica, escono dallo stabile, dirigendosi verso il parcheggio poco distante. «Sembravano cercare qualcuno, avevano le pistole in mano. È stata una scena surreale», aggiunge la nostra interlocutrice. Forse, però, la polizia stava semplicemente mettendo in sicurezza l’edificio, assicurandosi che non ci fossero pericoli ulteriori per i presenti.

Tra la strada e le terme

La seconda persona coinvolta nella sparatoria, l’uomo che avrebbe fatto fuoco contro la donna, si trovava infatti all’interno dello stabile, ma dall’altro lato dell’edificio, ed esanime. Dopo aver aperto il fuoco ha rivolto l’arma verso di sé, togliendosi la vita. Si tratta di un 51.enne anch’egli residente nella provincia di Varese, si precisa nella nota diffusa da polizia cantonale e Ministero pubblico. Stando a indiscrezioni all’origine del gesto vi sarebbero vicende amorose.

L'omicidio in Italia

La storia, che sembrava già complicata a questo punto, si è tuttavia arricchita di nuovi elementi nel corso della serata. E soprattutto di un secondo cadavere. Verso le 21 è infatti emerso che un corpo privo di vita rinvenuto in territorio italiano a pochi chilometri di distanza era collegato con i fatti stabiesi. Stando ai media d’oltre confine il corpo è di un uomo di 47 anni anch’egli varesino, ucciso a colpi di pistola. Il cadavere è stato rinvenuto nell’area verde al confine tra Varese e Cantello verso le 18.30. A sparare all’uomo sarebbe stato il rivale in amore che in seguito si sarebbe recato a Stabio per aprire il fuoco sull’ex compagna, per poi rivolgere l’arma contro se stesso. Non prima, quindi, di aver sparato e ucciso il nuovo compagno della donna. Il legame tra i due omicidi, dato per scontato dai media d’oltre confine, non è stato confermato da Ministero pubblico e Cantonale: «L’inchiesta per chiarire le cause del fatto di sangue e possibili collegamenti con un altro fatto di sangue avvenuto sempre questo pomeriggio in provincia di Varese è in corso – si legge nella nota – ed è coordinata dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni in collaborazione con le autorità italiane». La polizia invita eventuali testimoni a contattare lo 0848/25.55.55.

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