Il caso

«È una barca che fa acqua»

Bellinzona: Brenno Martignoni Polti e Sacha Gobbi chiedono di abbassare il moltiplicatore dal 93 al 91% - Non piace in generale l'impostazione scelta dal Municipio
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
15.12.2022 11:11

Si abbassi il moltiplicatore d’imposta dal 93 al 91% «ponendolo, per così dire, al beneficio di una sospensione condizionale della durata di un anno. Fino al prossimo preventivo 2024». A chiederlo, nel secondo rapporto di minoranza della Commissione della gestione, sono i consiglieri comunali di Lega-UDC Brenno Martignoni Polti e Sacha Gobbi. Ciò consentirebbe a Bellinzona di «mostrarsi sensibile alla congiuntura e alle condizioni di ristrettezze della popolazione». Si ritiene che, di fronte ad un disavanzo previsto nel 2023 di 5,4 milioni di franchi, il Municipio avrebbe dovuto «implementare misure dirette a prevenire la situazione contingente e le tendenze, connesse a problemi futuri, in modo da pianificare anticipatamente le azioni opportune».

«Va cambiato registro»

In generale è la filosofia adottata che non piace: «Non deve trovare appoggio un’impostazione che non si pone minimamente a confronto con un’attitudine incontrollata a generare crescite esponenziali di costi, senza che essi vengano controbilanciati da commisurati introiti». Secondo l’ex sindaco e Gobbi l’Esecutivo avrebbe dovuto procedere, dicastero per dicastero, «a diffuse verifiche e rilievi approfonditi, per rivedere indirizzi e strutture». Secondo la destra occorrerà, entro la fine di questa legislatura, «cambiare registro. Arrivare al pareggio dei conti senza più né se né ma. Purtroppo il processo aggregativo che ha portato alla nuova Bellinzona non dà per nulla segni di stabilizzazione. Questo marciare sul posto dell’azione comunale non può essere né condivisibile né tantomeno seguita. Questa attitudine a non guardare oltre condurrà inevitabilmente a pescare indistintamente nelle tasche dei cittadini. Siamo su una barca che fa già acqua per 5,4 milioni prima ancora del varo».

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