Profughi

Ecco come si sta preparando il Cantone

Il DSS sta elaborando un piano per gestire l’arrivo dei profughi a Cadenazzo, dove transiteranno per ottenere il permesso S
© CdT/Gabriele Putzu
Francesco Pellegrinelli
12.03.2022 10:30

Previsti 30/40 rifugiati al giorno
Le autorità cantonali al momento stimano che in Ticino vi siano circa 200 profughi in fuga dall’Ucraina. «Un centinaio sono alloggiati presso privati. Un centinaio nel centro federale per richiedenti l’asilo di Chiasso»,  commenta al CdT Renzo Zanini, capo Ufficio dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati del Canton Ticino. «È tuttavia difficile avere una stima precisa. Nello spazio Schengen, infatti, i cittadini ucraini non hanno l’obbligo di annunciarsi. Dunque, questo numero potrebbe essere anche maggiore». Guardando alle prossime settimane, le autorità federali stimano che giornalmente potrebbero giungere inSvizzera 600/700 profughi, «il che dovrebbe tradursi in 30/40 arrivi giornalieri in Ticino».

Due modalità
Le persone in fuga dall’Ucraina che giungono in Svizzera possono rimanervi con due modalità distinte, spiega Zanini: «La prima è quella di sfruttare i 90 giorni di permanenza senza necessità di permesso di soggiorno, come prevedono gli accordi di Schengen.  La seconda è di presentarsi in un Centro federale d’asilo e richiedere lo statuto di protezione S».

Alloggi del Cantone e dei privati
Il Cantone si prepara ad accogliere 2.400 persone in provenienza dall’Ucraina e sta lavorando a un piano di accoglienza. «La prima fase si svolgerà presso l’impianto della protezione civile di Cadenazzo dove verrà realizzato un punto di affluenza, dove tutte le persone in arrivo dall’Ucraina dovranno transitare per annunciarsi al Cantone e avviare le procedure amministrative». In questa fase verrà fatto un rilevamento dei bisogni: «Beni di prima necessità, cure mediche, sostegno psicologico e spirituale. Le persone riceveranno inoltre tutte le informazioni di cui necessitano. Verranno inoltre gestite tutte le attività amministrative necessarie, come per esempio l’affiliazione alla cassa malati». Per quanto concerne l’alloggio «l’idea è di far capo a strutture fuori terra, come pensioni, colonie, appartamenti o case. Stiamo definendo questi passi proprio in queste ore, anche in funzione dell’indirizzo che vorrà dare la SEM, da cui stiamo attendendo informazioni più precise». Chi desidera mettere a disposizione uno spazio, prosegue Zanini, lo può fare annunciandosi in cancelleria comunale.  «Occorre però valutare bene se si è in grado di mantenere la soluzione per una durata minima di tre mesi».

Il ruolo del centro di Cadenazzo
I profughi dovranno transitare tutti dal centro di Cadenazzo? «Sì perché lì potranno essere avviate le procedure amministrative. Prima, però, occorre presentarsi in un Centro federale d’asilo, dove verranno espletate le prime pratiche volte all’ottenimento dello stato di protezione S.  In particolare, le autorità federali dovranno verificare l’idoneità alla richiesta, ossia se la persona appartiene effettivamente al gruppo di quelle bisognose di protezione». Fatta questa verifica preliminare, la persona verrà attribuita al Cantone, e quindi, nel caso del Ticino, transiterà da Cadenazzo. «È importante precisare che se la persona ha già un alloggio o è alloggiata presso amici e parenti non dovrà fermarsi in alcun centro, ma dopo essersi annunciata farà semplicemente rientro a casa».

Tempi di permanenza
Nell’immediato il Cantone avrà a disposizione un numero limitato di alloggi. È quindi possibile che la permanenza a Cadenazzo sia più lunga di quanto ci si immagina: «Tutto dipenderà dal numero di alloggi a nostra disposizione», osserva Zanini. «Possiamo però immaginare che, in presenza di un alloggio, la persona - una volta espletate tutte le pratiche - potrà lasciare il centro anche in giornata». L’apertura del centro è prevista entro la metà della prossima settimana.

Attivata una helpline cantonale
A partire da oggi sarà inoltre disponibile una helpline cantonale per rispondere alle domande della popolazione ticinese in merito al nuovo statuto di protezione S e, più in generale, ad aspetti relativi all’accoglienza delle persone in fuga dall’Ucraina. La helpline cantonale sarà raggiungibile al numero di telefono 0800 194 194 e sarà attiva tutti i giorni (da lunedì a domenica) dalle 9 alle 17.

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