Politica

Ecco le quaranta misure leghiste per tagliare la spesa pubblica

Il coordinatore e il capogruppo di via Monte Boglia tramite una mozione hanno avanzato puntuali richieste riguardanti tutti i dipartimenti per contenere le uscite dello Stato – Daniele Piccaluga: «Risparmi per 80/100 milioni»
©Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
16.04.2025 20:00

Una lunga lista di 40 misure, tutte volte a contenere la spesa pubblica. La Lega è partita al contrattacco sul fronte delle finanze cantonali. E lo ha fatto, appunto, non tramite annunci di carattere generale, bensì con una mozione che entra nei dettagli delle voci di spesa che, secondo via Monte Boglia, possono rappresentare un risparmio per lo Stato. Quaranta misure, appunto, distribuite in cinque dipartimenti, a cui va ad aggiungersi anche la Cancelleria dello Stato. Si va dai servizi considerati dei «nice to have» (ndr. belli da avere ma non strettamente necessari) i quali andrebbero ridimensionati, ad altri che dovrebbero autofinanziarsi maggiormente, fino a proposte ben più draconiane, come la chiusura della Città dei mestieri.

Tutto ciò, come spiegatoci dal coordinatore della Lega Daniele Piccaluga, «per un impatto stimato tra gli 80 e i 100 milioni di franchi all’anno». Una cifra importante, ma che lo stesso Piccaluga tiene a relativizzare: «Parliamo del 2% della spesa complessiva. Sono risparmi che riteniamo fattibili». E il messaggio all’indirizzo del Governo è chiaro: «Come siamo riusciti noi a individuarle, può farlo anche il Consiglio di Stato». Le tempistiche indicate dalla Lega nell’atto parlamentare firmato dal coordinatore assieme al capogruppo Boris Bignasca sono parecchio strette: «Si chiede al Consiglio di Stato – viene scritto nelle conclusioni della mozione leghista – di valutare queste misure una a una e di metterle in pratica al più tardi per il Preventivo 2026». Tradotto: implementarle (o perlomeno provarci) nei prossimi mesi. E se non saranno presenti nel preventivo, la Lega a questo giro boccerà il documento? Ancora Piccaluga: «Sono dell’avviso che il Governo si impegnerà al massimo per far sì che queste misure siano presenti. In ogni caso, per quanto riguarda il preventivo, noi non firmiamo nessuna cambiale in bianco».

Ma non c’è il rischio – abbiamo infine chiesto al coordinatore – che specialmente attuando le misure più draconiane proposte nella mozione si debba poi concretamente arrivare a licenziamenti? «Va detto che vi è un’iniziativa popolare pendente che mira proprio a ridurre il numero dei dipendenti statali (ndr. quella promossa assieme a tutto il fronte borghese e con il sostegno delle associazioni economiche). E quindi la mozione si inserisce anche in quel contesto. Ad ogni modo, l’obiettivo della mozione è quello di trovare risparmi sulla spesa pubblica. Non c’è la volontà di tagliare persone, ma di razionalizzare le risorse».

Solo alcuni esempi

Vediamo, dunque, quali sono le principali misure proposte dalla Lega.

Per la Cancelleria, ad esempio, viene chiesto di ridimensionare il Servizio d’informazione e comunicazione, così come la Segreteria per le relazioni esterne.

Per il Dipartimento delle istituzioni viene proposto di ridurre le campagne promozionali della polizia cantonale, oppure di togliere le auto di servizio ai graduati della polizia cantonale non di picchetto. Viene inoltre avanzata l’idea di ridurre i contributi ai Comuni per il loro risanamento finanziario e di ridurre pure quelli dedicati all’integrazione degli stranieri.

Sul fronte del Dipartimento sanità e socialità viene chiesto di togliere i sussidi di cassa malati ai permessi B, oppure di chiudere il Servizio dell’alloggio. Ma non solo: la Lega chiede di migliorare l’efficienza e ridurre il deficit dei servizi psico-sociali, di quelli psico-educativi, del servizio medico-psicologico e del laboratorio cantonale.

E veniamo al DECS, per il quale viene chiesto di chiudere il Centro di risorse didattiche e digitali (CERDD) e di integrarlo nel Centro sistemi informativi. E ancora: di rivedere i mandati di prestazione a USI e SUPSI per concentrarsi solo sulle figure che «effettivamente servono all’economia ticinese». Viene poi chiesto di «ridurre fortemente o abolire» la figura degli ispettori scolastici nelle scuole comunali. Come detto, poi, è proposta la chiusura della Città dei mestieri e una riduzione del contributo per il Centro di dialettologia e la Pinacoteca Züst.

Per il Territorio, una riduzione dei contributi viene proposta anche per le Isole di Brissago e per il Museo di storia naturale. Inoltre, il movimento chiede di ridimensionare l’Ufficio della natura e del paesaggio, l’ufficio dei beni culturali e quello dei corsi d’acqua.

Infine, per il Dipartimento finanze ed economia secondo la Lega va «rivalutata criticamente» ogni spesa della Divisione dell’economia e dell’Ufficio per lo sviluppo economico. Viene poi chiesto di ridurre le spese della sezione della Logistica almeno del 2%. Una richiesta riguarda poi la riduzione dei contributi all’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro e l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro e, su questo fronte, di «normalizzare il numero di controlli a livelli paragonabili ad altri cantoni», concentrandosi «su chi sgarra ripetutamente e non sempre sui soggetti più facili da controllare».

La lista

Di seguito la lista completa delle 40 misure. 

CANCELLERIA

1.      Servizio dell'informazione e comunicazione: servizio “nice to have” da ridimensionare

2.      Segreteria per le relazioni esterne: servizio “nice to have” da ridimensionare

3.      Messaggeria: digitalizzare almeno metà delle comunicazioni

DI

1.      Servizi generali: ridurre contributi per integrazioni stranieri

2.      Sezione degli enti locali: ridurre contributi a comuni per risanamento finanziario

3.      Ufficio migrazione: aumentare le tasse a stranieri per ridurre il deficit del servizio

4.      Polizia cantonale: ridurre campagne promozionali

5.      Polizia cantonale: togliere le auto di servizio ai graduati non di picchetto

DSS

1.      IAS: togliere i sussidi RIPAM ai permessi B

2.      IAS: togliere i sussidi LAPS ai permessi B

3.      Settore dell’asilo: Non spendere di più di quello che si riceve dalla Confederazione

4.      Servizio dell’alloggio: chiudere servizio

5.      OSC: esternalizzare tramite mandato di prestazione con cambio di paradigma. Non coprire semplicmente i deficit, ma premiare l’effcienza.

6.      Servizio psico sociale Chiasso, Lugano, Locarno e Bellinzona: migliorare l’efficienza e ridurre il deficit

7.      Servizio medico psicologico Mendrisio, Lugano, Locarno, Bellinzona: migliorare l’efficienza e ridurre il deficit

8.      Servizio psico educativo Stabio, Lugano e Locarno: migliorare l’effcienza e ridurre il deficit

9.      Laboratorio cantonale: maggiore collaborazione con EOC per ottimizzare le risorse

10. Lotta alle tossicomanie: maggiore collaborazione con altri servizi per ottimizzare le risorse

DECS

1.      Chiudere il CERDD e centralizzarlo con il CSI

2.      USI/SUPSI: revisione dei mandati di prestazioni USI e SUPSI, per concentrarsi solo su figure che effettivamente servano nell’economia ticinese

3.      Scuole comunali: ridurre fortemente o abolire gli ispettori scolastici

4.      Sezione pedagogia speciale: frenare l’esplosione del servizio

5.      Ottimizzare tutte le strutture delle biblioteche (non solo cantonali ma anche scolastiche)

6.      Istituti formazione continua: coprire i costi, con le entrate (quote dei corsi e varie), nel contempo evitare corsi intuili.

7.      Città dei mestieri: chiudere servizio

8.      Pinacoteca Züst: contributo cantonale netto deve coprire al massimo il 50% dei costi totali

9.      Centro di dialettologia: contributo cantonale netto deve coprire al massimo il 50% dei costi totali

DT

1.      DT: ottimizzare delegando ai comuni (almeno a quelli medio-grandi) i compiti di controllo sulle domande di costruzione

2.      Museo storia naturale: contributo cantonale netto deve coprire al massimo il 50% dei costi totali

3.      Isole di Brissago: contributo cantonale netto deve coprire al massimo il 50% dei costi totali

4.      Aeroporto cantonale: ridurre il deficit

5.      Ufficio della natura e del paesaggio, ufficio dei beni culturali, ufficio dei corsi d’acqua: ridimensionare

6.      Ufficio automezzi e macchine: ridurre utilizzo di almeno il 10% per tutti gli utenti del Cantone. Optare il più possibile per il mezzo pubblico.

DFE

1.      Divisione economia: rivalutare critivamente ogni spesa

2.      Sviluppo economico: rivalutare critivamente ogni spesa

3.      USML/UIL: ridurre contributi a enti di controllo, normalizzare il numero di controlli a livelli paragonabili ad altri cantoni. Concentrarsi su chi sgarra ripetutamente e non sempre sui soggetti più facili da controllare.

4.      Sezione del lavoro, URC: rivedere criticamente il senso di certi corsi per gli utenti e abolirne alcuni.

5.      Ufficio stipendi: eliminare contributo straordinario per il prepensionamento

6.      Ridurre le spese nella sezione della logistica (almeno del 2%)

7.      CSI: tagliare i costi, ad esempio implementando l’intelligenza artificiale