Gli inizi

«Eravamo 45 giovani, additati come clown, che invasero il paese»

I ricordi di Joe Fenner, uno dei primi allievi a iniziare la formazione mezzo secolo fa, ora artista e docente: «Allora la popolazione era divisa tra entusiasti e scettici»
© KEYSTONE/PHOTOPRESS-ARCHIV/Str
Spartaco De Bernardi
25.01.2025 06:00

«Mi ricordo ancora benissimo quel 22 settembre di cinquant’anni fa. Eravamo 45 giovani che invasero Verscio. Allora la popolazione era divisa tra chi apprezzava l’arrivo della scuola e tra chi invece era scettico nel vedere in giro per il paese gli aspiranti clown». Jo Fenner, oggi artista e docente, fu tra i primi studenti dell’allora Scuola Teatro Dimitri. Una scuola, ha ricordato ieri nella conferenza stampa durante la quale sono stati presentati gli eventi previsti per celebrare il giubileo, le cui strutture erano essenziali. Una piccola sala teatrale negli scantinati e altri spazi in superficie dove svolgere le lezioni di jonglage, pantomima, acrobazia, improvvisazione, musica e danza. «Il grande teatro non c’era ancora: venne inaugurato nel 1983. Poi la Scuola affittò altri locali e pian piano crebbe», ha raccontato Fenner. E di strada la Scuola ne ha fatta parecchia, tanto che dal 2006 è stata affiliata alla SUPSI.

Fra tradizione e innovazione

«Non ha però mai dimenticato le sue radici, che ancora oggi sono ben salde», ha tenuto a sottolineare Wilma Minoggio, presidente del Consiglio di amministrazione dell’Accademia Dimitri. «Evidentemente - ha proseguito Minoggio - l’impulso artistico di Dimitri e l’eredità pedagogica di Richard Weber (altro fondatore della Scuola, ndr) sono tuttora presenti, ma sviluppati e rielaborati in modi sempre più nuovi». Nel solco dello spirito dei fondatori, il team internazionale dei docenti dell’Accademia rinnova, infatti, e attualizza l’insegnamento con uno sguardo diretto alle sfide moderne del mondo artistico e della società. Tutto ciò fa sì che l’Accademia Dimitri si differenzi per originalità rispetto alle altre scuole artistiche simili presenti in Svizzera e all’estero.

Piccola ma solo per dimensioni

Pur restando piccola nelle sue dimensioni - ogni anno accoglie 24 nuovi studenti, 14 del Bachelor e 10 del Master - nel tempo la Scuola ha formato 693 artisti provenienti da tutto il mondo. «Personalità creative - ha rimarcato ancora la presidente del CdA - che oggi animano e nutrono il panorama artistico e culturale ticinese, svizzero e internazionale. Un motivo di orgoglio per la SUPSI», come ha evidenziato la direttrice della formazione di base Daniela Willi-Piezzi. Grazie all’affiliazione dell’Accademia Dimitri, la Scuola universitaria si è arricchita di nuovi sguardi e competenze, complementari a quelli delle scienze. «Il chiaro orientamento dell’Accademia sul teatro fisico le ha permesso di distinguersi a livello nazionale e profilarsi quale polo di eccellenza in campo artistico anche al di fuori dei confini svizzeri».

Il programma di eventi

Per celebrare il giubileo è stato allestito un ricco cartellone che culminerà con una grande festa, prevista sabato 4 ottobre: coinvolgerà studentesse, studenti e docenti di ieri e di oggi. «Il programma di eventi che abbiamo allestito - ha spiegato Veronica Provenzale, direttrice dell’Accademia Dimitri - consentirà a tutti di entrare nella scuola e di scoprire le attività che la caratterizzano». Il primo appuntamento è previsto oggi, sabato, con una lezione aperta al pubblico al Teatro Dimitri di Verscio. Dalle 16 gli studenti del secondo anno di Bachelor presenteranno una serie di scenette comiche sotto la guida dei docenti Emanuel Pouilly, Nicole Kehrberger e Jo Fenner. L’entrata è libera. Il 22 marzo, poi, si terrà la giornata di porte aperte, che coinciderà con l’Assemblea generale dell’associazione studentesca internazionale E:UTSA - Europe: Union of Theatre Schools and Academies. Il programma proseguirà poi fino ad agosto con eventi in Ticino, in Svizzera e all’estero

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