Ex hotel Moosmann, ProGandria getta la spugna

«Non siamo riusciti a raggiungere una somma sufficiente per arrivare in fondo alla procedura e quindi ci fermiamo qui, anche perché le possibilità di successo non sono enormi». Si può riassumere con queste parole di Edo Bordoni, membro di ProGandria, l’esito dell’incontro di ieri sera, martedì, per decidere se continuare al Tribunale federale la lotta contro la trasformazione in 24 appartamenti dell’ex hotel Moosmann, sito nel nucleo del villaggio. ProGandria era stata costituita con lo scopo di finanziare i tre ricorrenti - due privati e l’associazione VivaGandria (e non ProGandria stessa, come abbiamo erroneamente scritto sull’edizione di lunedì) e ciò ha permesso di ricorrere di fronte al Tribunale cantonale amministrativo contro la licenza edilizia, concessa dalla Città nel 2020. Il TRAM, aveva però confermato la bontà della licenza edilizia. A meno di sorprese dell’ultima ora, quindi, la lotta dei ricorrenti si fermerà qui e nulla più osterà alla crescita in giudicato della licenza, cosa che darà il virtuale via libera ai lavori di trasformazione.
«Ora la lasciamo riposare»
Parliamo di virtuale via libera anche perché, riferisce Bordoni, «anche se ProGrandria ha esaurito il suo scopo, nel corso dell’incontro ci è stato chiesto di non chiuderla, di lasciarla riposare nel caso ve ne fosse ancora bisogno in futuro». Un esempio? «A Gandria abbiamo un numero di parcheggi limitatissimo. Se per caso la Città dovesse concederne al privato per posare gru e macchinari necessari ai lavori ci riattiveremmo».
Seppur vi sia stata soddisfazione per essere riusciti almeno ad arrivare davanti al TRAM, prevale il dispiacere per non essere riusciti a far valere le proprie argomentazioni e soprattutto il timore legato alla trasformazione dell’ex albergo e al suo impatto sul piccolo villaggio: «Il problema c’è e ci sarà: purtroppo la licenza edilizia è stata rilasciata con leggerezza».
Il problema? «I parcheggi»
Il problema non è tanto la trasformazione dell’ex albergo, quanto la questione dei parcheggi, in quanto nel nucleo di Gandria per legge non se ne possono costruire. Un’altra legge afferma poi che chi costruisce nel nucleo deve assicurarsi che ve ne siano di sufficienti. L’istante privato ha quindi prodotto uno studio del fabbisogno che in sostanza afferma, spiega Bordoni, che esso è congruo con gli stalli che necessitava a suo tempo l’albergo, e che quindi non vi saranno problemi. Ed è contro questo studio che si incentrano le opposizioni: i ricorrenti e ProGandria sono infatti convinti che il Moosmann non abbia mai avuto bisogno di 33 stalli, perché la gran parte degli ospiti arrivava in battello, cosa che non sarà il caso per le future residenze primarie. L’associazione aveva anche trovato una convenzione dell’albergo con la Città che parlava dell’affitto nella stagione estiva di «soli» 11 parcheggi. A giocare contro ai ricorrenti vi è poi il fatto che Lugano a Piano di Quartiere prevede di realizzare una trentina di stalli supplementari a servizio del nucleo. Ma per usufruirne servirà quantomeno un decennio.