Il caso

FC Lugano a Sonvico: ecco cosa prevedeva l'accordo respinto

L'AS Sonvico, proprietaria del campo di calcio dove i bianconeri vorrebbero costruire un centro d'allenamento, aveva rifiutato la proposta della Città di trasferirsi poco più in là
Il campo conteso. ©Chiara Zocchetti
Federico Storni
17.05.2023 06:00

La Commissione di quartiere di Sonvico sostiene il progetto di costruire il campo d’allenamento del FC Lugano sul rettangolo da gioco esistente di proprietà dell’AS Sonvico Realese in località Ganon. La decisione è stata presa lunedì «all’unanimità dei presenti». In merito alla vicenda, infatti, un membro della Commissione - e del comitato dell’AS Sonvico - ha dato le proprie dimissioni, scegliendo di giocare questa partita per la propria squadra.

E se parliamo di partita è perché in questo caso ci sono degli avversari. L’AS Sonvico ha infatti comunicato già un mesetto fa alla Città di non essere interessato a fare spazio al FC Lugano e a lasciare il proprio terreno da gioco. Una decisione che il vicesindaco di Lugano e capodicastero Sport Roberto Badaracco - da noi raggiunto - ancora ieri ha definito «qualcosa di incomprensibile», aggiungendo di essere rimasto «deluso» dell’atteggiamento della società sportiva (che ieri abbiamo provato a contattare, ma il presidente Mattia Esposito ci ha riferito che per il momento non intendono commentare la vicenda).

A cosa è stato detto no

Ma cosa ha rifiutato l’AS Sonvico? L’accordo sottopostogli dalla Città prevedeva che il campo rimanesse di sua proprietà, ma con un diritto di superficie a favore dell’FCL, che ci avrebbe messo i soldi per i lavori e la gestione. Al contempo la Città avrebbe costruito un nuovo campo con erba sintetica in località Bozze (sempre a Sonvico un chilometro più in là), mettendolo a disposizione dell'AS Sonvico e di tutto il movimento giovanile Denti della Vecchia e della regione, nonché delle associazioni di quartiere per le loro manifestazioni. Il tutto dotato di spogliatoi, cucina e buvette. Nel frattempo per i bisogni del FCL è stata trovata una soluzione temporanea a Cornaredo, ma la Città (vedi suggeriti) non esclude di forzare la mano ed espropriare il campo Ganon quale ultima ratio, innescando probabilmente una battaglia legale.

L'area in cui era stato proposto di costruire il nuovo campo. ©CDT/CHIARA ZOCCHETTI
L'area in cui era stato proposto di costruire il nuovo campo. ©CDT/CHIARA ZOCCHETTI
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