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Ferrovia della Valmorea, c'è un ostacolo sui binari

La riattivazione della linea potrebbe tradursi in un nulla di fatto: i Comuni al di là del confine devono allestire un progetto attrattivo, altrimenti i dieci milioni stanziati dalla Regione saranno destinati altrove – L’intenzione c’è, ma al lato pratico «bisognerà iniettare altro denaro»
I territori toccati dal treno sul suolo lombardo sono Rodero, Valmorea, Bizzarome, Solbiate con Cagno, Cantello e Malnate. © CdT/Chiara Zocchetti
Fabrizio Barabesi
11.04.2023 06:00

Un ostacolo non di poco conto sembra essersi materializzato lungo i binari della ferrovia Valmorea, prossima alla riattivazione. Pochi giorni fa durante un incontro tra Ferrovie Nord, Regione Lombardia e gli amministratori dei Comuni interessati dalla ripartenza della tratta turistica tra Mendrisio e Malnate, chiusa ormai dal 2014, si sono accesi i riflettori su un potenziale, per non dire enorme intoppo.

Seduti al tavolo, sia Ferrovie Nord che Regione Lombardia hanno sì ribadito la volontà di accendere il semaforo verde e far ripartire il collegamento – per il quale nella manovra di assestamento al bilancio regionale, lo scorso luglio, sono stati destinati 10 milioni di euro – purché «i Comuni interessati siano in grado di presentare un progetto condiviso di riqualificazione delle zona attraversata dai binari». In altre parole, «devono riuscire a programmare quel contorno, di natura ricettiva e turistica, capace di rendere attrattiva la linea della Valmorea e spingere così i visitatori a utilizzarla», ha spiegato il sindaco di Rodero Giacomo Morelli, che insieme ai colleghi di Valmorea, Bizzarone, Solbite con Cagno, Cantello e Malnate rappresentano i territori toccati dal treno sul suolo lombardo. Se questo non dovesse accadere, il progetto verrebbe accantonato.

A precise condizioni

«Regione e Ferrovie Nord hanno chiaramente ribadito l'interesse e la disponibilità economica, ma i 10 milioni di euro saranno impegnati solo se si costruirà questo percorso altrimenti verranno destinati ad altro. Il treno, se intorno non realizzeremo qualcosa di bello e interessante, di certo non passerà di qui», ha sottolineato Morelli. Cresce dunque la preoccupazione per il futuro del progetto e per le reali possibilità di mettere in campo quanto richiesto, anche perché tale progettazione, benché fattibile da parte dei Comuni, richiederà poi al lato pratico un inevitabile «impegno economico da parte nostra – ha proseguito il sindaco di Rodero –. Ma dopo un primo faccia a faccia con gli altri sindaci abbiamo comunque deciso di sederci insieme a un tavolo per capire le reali possibilità, disponibilità e volontà di mandare avanti l'idea».

E infatti proprio a breve, entro il mese di aprile, ci sarà una riunione tra gli amministratori che darà un primo input al piano o ne decreterà purtroppo la fine. Guardando al passato, si può dire come si tratti di una linea ferroviaria internazionale gestita dalle Ferrovie Nord Milano, nata nel 1904 e lunga 36,342 chilometri, che alla sua massima estensione collegava Castellanza, in provincia di Varese, a Mendrisio. Progressivamente depotenziata e dismessa prima del 1977, era poi stata parzialmente riattivata nei primi anni Duemila, limitatamente alla tratta Malnate Olona - Mendrisio, a scopo prettamente turistico visto che attraversava lungo il tracciato numerosi siti archeologici (ad esempio Castelseprio). Inoltre, la sua importanza sempre in ambito turistico era data dal fatto che fosse a ridosso della ciclabile della Valle Olona e del Monastero di Torba. Per sostenere la ripartenza della linea, nacque in passato anche l’associazione «Amici della ferrovia della Valmorea» che lanciò una petizione per raccogliere firme da inviare a Ferrovie Nord.

In Ticino si guarda altrove

Al di qua del confine, invece, le intenzioni sono sempre state abbastanza chiare. La tratta della Valmorea «non ha un potenziale d’utenza tale da giustificare una riattivazione per il servizio passeggeri regolare», scriveva il Consiglio di Stato nel rispondere a un’interrogazione dei Verdi. In buona sostanza, il Cantone non vede del potenziale per il trasporto dei lavoratori pendolari. Piuttosto, ne riconosce solo una vocazione turistica e preferisce puntare su altri disegni, come ad esempio la realizzazione di parcheggi di interscambio (Park and Ride) lungo questa linea.

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