Lugano

Finanze da horror o brutto sogno?

La politica reagisce al prospettato aumento anticipato del moltiplicatore e alle previsioni del Piano finanziario – C’è chi chiede una riflessione sullo stato di salute dei conti e chi ipotizza una revisione della spesa – Da sinistra no a misure di risparmio sulle spalle della popolazione
Nico Nonella
02.12.2022 06:00

«Previsioni finanziarie da horror». Titolavamo così, mercoledì, nel descrivere il Piano finanziario 2023-2026 della Città di Lugano. Tanto per cominciare, si prevede di aumentare il moltiplicatore dal 77 all’80% nel 2024 invece che nel 2025. Ma non solo: fra due anni il moltiplicatore per le persone giuridiche (sì, potrà essere differenziato da quello per le persone fisiche) salirà all’85%, con le aziende che beneficeranno però di uno sconto sulla tassazione dei loro utili, con la relativa aliquota che scenderà dall’8% al 5,5%. In soldoni, ciò significa che Lugano subirà una riduzione del gettito di circa 19 milioni di franchi. E la politica? È saltata sulla sedia come se si fossero materializzati Nosferatu o Freddy Kruger pronto ad affettare i bilanci della Città? Diciamolo subito, reazioni terrorizzate non ce ne sono state, ma qualche riflessione è d’obbligo.

Un problema strutturale?

«Sono sorpreso dal fatto che solo un mese fa, in Gestione, abbiamo iniziato a lavorare al Preventivo 2023 dove sono previsti investimenti nell’ordine dei 90 milioni di franchi - nettamente superiori agli anni passati - mentre ora emerge che la situazione sarebbe drammatica, addirittura con la necessità di alzare il moltiplicatore con un anno d’anticipo», rileva il capogruppo del PLR, Rupen Nacaroglu. «Se è vero che siamo in emergenza, perché non limitare questi investimenti e non istituire immediatamente il gruppo di lavoro per ottimizzare le spese senza aspettare il 2024?». Ma qual è lo stato di salute delle finanze cittadine? «Ritengo si tratti di un problema strutturale che ci trasciniamo da anni, visto che regolarmente le cifre tornano in nero grazie ad accadimenti straordinari, come i maggiori dividendi delle partecipate oppure le entrate fiscali straordinarie. Il mio auspicio è che non sia di nuovo un caso in cui si urla “al lupo al lupo” per poi celebrare eventuali recuperi in grande stile come in passato, ma che si abbia un approccio critico e prudente ma non inutilmente allarmista».

«Il Piano finanziario deve essere considerato per quello che è, cioè una proiezione prudenziale dell’evoluzione finanziaria. Non è né un preventivo né tantomeno un consuntivo», premette dal canto suo il capogruppo del Centro, Lorenzo Beretta Piccoli. «Ricordo che documento precedente prevedeva un deficit di oltre 20 milioni sia per il 2021 che per il 2022. I fatti dicono che poi il 2021 si è chiuso con un utile d’esercizio mentre le previsioni per 2022 parlano perlomeno di un pareggio. Quindi è giusto porsi interrogativi, ma attenzione a non cadere nel catastrofismo soprattutto in questo particolare momento dove la cittadinanza è già confrontata con le preoccupazioni legate al rincaro. Guardando le cifre lascia perplessi l’aumento del moltiplicatore anticipato al 2024. A nostro avviso l’incremento deve invece rimanere legato alle tempistiche d’entrata in servizio del PSE e ad ogni modo non prima di una seria revisione delle spese».

Gli effetti della guerra

«La previsione del Municipio sull’evoluzione delle finanze desta sicuramente preoccupazione», ammette il capogruppo della Lega, Lukas Bernasconi. «L’equilibrio strutturale dei conti pubblici deve essere l’obiettivo da perseguire ma in modo bilanciato. I cittadini e le aziende stanno già subendo gli effetti della guerra in Ucraina con rincari generalizzati in ogni settore, si deve quindi essere molto attenti prima di aumentare la pressione fiscale». Secondo Bernasconi, «il Piano finanziario presentato è estremamente conservativo sulle entrate. Un approccio prudente che possiamo condividere in quanto giustificato dalla situazione di incertezza economica. Tuttavia, prima di chiedere ulteriori sforzi ai cittadini, il Municipio dovrà fare la sua parte attraverso sostanziali misure di riduzione della spesa».

«Calma e gesso»

Spostiamoci ora alla sinistra dello scacchiere politico, con il capogruppo del PS, Carlo Zoppi, che invita alla calma: «È giusto rimanere vigili ma prima di fare mosse avventate e cedere agli allarmismi è meglio ragionare sui numeri reali e non basarsi sulle previsioni», afferma. «Oltre alla crisi economica e alle sciagure internazionali ben note, la città subisce decisioni prese da altri. Dalla politica cantonale, per esempio, che è poco attenta alle problematiche dei comuni urbani. Come gruppo in Consiglio comunale lavoreremo in maniera costruttiva alla ricerca di azioni ponderate per sostenere la Città in questo momento particolare. Chiaramente non potremo accettare misure di risparmio fatte sulle spalle della popolazione e di chi si trova in difficoltà».

«La situazione finanziaria forse non è “da horror” ma si fa preoccupante, anche per alcune scelte fatte in passato, tra cui il moltiplicatore al 77%, il PSE o gli sconti sugli utili delle persone giuridiche. Tutte cose che non abbiamo sostenuto», afferma invece il capogruppo ecologista, Danilo Baratti. «A essere “da horror” è il quadro che determina queste difficoltà, indicato in apertura del messaggio municipale: la guerra, la pressione sui costi delle materie prime, l’incertezza energetica, i postumi sociali della pandemia. Per tentare di uscire da tutto questo, e mettiamoci anche la crisi climatica, bisognerebbe ragionare su un altro modello di società, ma si continuerà nella stessa direzione, con tagli d’emergenza qua e là». 

Correlati
Previsioni finanziarie da horror
La situazione a livello mondiale ha convinto Palazzo civico ad anticipare di un anno l’aumento del moltiplicatore di tre punti – Annunciato un nuovo piano di risparmi