Folle corsa da Cantello a Stabio
Spara e uccide il rivale in amore in una piazzola sterrata, ai lati della strada della Valsorda, a Cantello, incurante della colonna di macchine formatasi vicino a lui proprio durante l’orario di punta e lasciando decine di testimoni (il racconto di uno di loro ve lo riportiamo più avanti). Sono da poco passate le 18, è in uno stato di shock, ma non ha concluso il suo drammatico piano. Sfreccia in macchina sulla strada provinciale in direzione della dogana di Gaggiolo. I sorpassi con l’auto sono azzardati, folli. Non sceglie di varcare il confine da quella parte, le telecamere di videosorveglianza installate sul territorio italiano e nei pressi dei valichi lo immortalano mentre si dirige verso la dogana di Clivio. È meno presidiata, probabile che lo sapesse. Pochi minuti dopo spara e ferisce la sua ex compagna - l’ultimo bersaglio – in via ai Bagni a Stabio, davanti alle terme locali. Scappa nello stabile, rivolge la pistola verso se stesso e si toglie la vita. La donna, una 45.enne residente a Cantello che lavora alle Terme di Stabio, non è più in pericolo di morte, come confermato dalla polizia cantonale.
Gli spari davanti a tutti
La prima ricostruzione dei fatti accaduti lunedì sera a cavallo del confine, tra Cantello e Stabio, ha trovato conferma e si è arricchita di ulteriori dettagli con il passare delle ore. Un intreccio drammatico conclusosi, appunto, con l’omicidio del nuovo compagno della donna, un 47.enne cittadino italiano da tempo residente a Stabio e con il ferimento della 45.enne. L’autore materiale di quello che sembrerebbe un piano organizzato nei dettagli è un 51.enne operaio residente nel Varesotto. Verosimilmente non accettava la fine della relazione, chiusa sembrerebbe due mesi e mezzo prima. E stando ai media d’oltre confine di recente aveva tentato più volte di riconciliarsi con lei.
Ciò che è certo è che i due uomini si conoscevano da anni. Lo testimoniano anche le interazioni presenti sui rispettivi profili social. Lunedì nel tardo pomeriggio si sono incontrati, e tutto fa sembrare che la circostanza non fosse casuale, in uno spazio sterrato lungo una strada secondaria tra Cantello e Varese: la «scorciatoia» usata quotidianamente da migliaia di pendolari e che è molto sfruttata anche per raggiungere un vicino centro commerciale. Lì gli eventi sono precipitati, con il 51.enne che ha esploso due colpi (stando a quanto emerso aveva un regolare porto d’armi) in direzione del 47.enne mentre si trovava ancora nella vettura. Uno sparo sarebbe andato a vuoto, mentre il secondo avrebbe colpito il nuovo compagno della ex all’altezza della spalla. «Stavo tornando dal lavoro e salivo da Varese verso Cantello – racconta una testimone al CdT –. Nella corsia opposta ho visto un uomo che presumibilmente era sceso dal pick-up posteggiato a bordo strada e si teneva la testa tra le mani. C’erano già degli automobilisti al telefono, deduco con il 118 perché rallentando li ho sentiti dare istruzioni per far sdraiare l’uomo. Dallo specchietto l’ho poi visto accasciarsi al suolo». Lo sparatore si è immediatamente dileguato a bordo della sua auto lasciando, come detto, parecchi testimoni.
Quei sei minuti
La sindaca di Cantello, Chiara Catella, arrivata pochi istanti dopo sul luogo dell’accaduto, ci svela qualche dettaglio sulla fuga dello sparatore. «La zona scelta per l’incontro è tutt’altro che appartata visto che su quella strada, sebbene sia secondaria, transitano diecimila macchine ogni giorno. In aggiunta, il fatto si è svolto poco dopo le 18, in pieno orario di punta, con decine di auto in colonna. Ma il killer ha comunque premuto il grilletto davanti a tutti. Poi è scappato sulla strada provinciale, lo abbiamo intercettato grazie alle telecamere di videosorveglianza sul tratto di strada che da Gaggiolo arriva a Clivio, mettendoci solo sei minuti. Guidava veloce, in uno stato alterato e facendo sorpassi azzardati. Ma nonostante fosse fuori di sé, ha avuto la prontezza di scegliere il valico di Clivio per varcare il confine. Sapeva che era meno presidiato. Poi è arrivato a Stabio e ha fatto quello che è noto a tutti». Catella ci conferma che la 45.enne vive nel piccolo comune della provincia di Varese «in un condominio molto tranquillo insieme alla sorella. Si conoscono tutti ed erano contenti che avesse lasciato il suo ex perché dava problemi».
Scene opposte
Intanto, questa mattina in via ai Bagni erano ancora all’opera gli specialisti della Scientifica per i rilievi del caso. A presidiare la zona anche diversi altri poliziotti. Una scena che si discosta completamente da quella di Cantello. Quando arriviamo sul posto, nulla fa pensare che in quell’area il giorno prima si fosse consumato un omicidio. La zona è deserta, l’unico segno riconducibile ai fatti è un piccolo pezzo di nastro bianco e rosso utilizzato dai carabinieri per recintare l’area la sera prima. L’inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni che collabora con le autorità italiane.