Bellinzona

Fra occhi lucidi, tanta emozione e l'invito ad ascoltare

Cerimonia di insediamento per il neoeletto Municipio della capitale - La giudice di pace Emma Crugnola: «Siate gentili, coraggiosi ed entusiasti anche nei momenti difficili» - Il sindaco Mario Branda: «Non ci dimenticheremo di chi è in difficoltà»
Da sinistra Minotti, Bang, Käppeli, Branda, Bison, Lepori e Lo Russo. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
Irene Solari
17.04.2024 12:29

Una cerimonia breve, ma intensa, quella andata in scena nella tarda mattinata di oggi a Palazzo Civico. E, soprattutto, densa di emozioni. A tal punto che tutti e sette i neoeletti municipali di Bellinzona hanno balbettato, chi più chi meno, leggendo la dichiarazione di fedeltà alla Costituzione federale e cantonale nonché alle leggi. Una ventina di minuti, interrotti a tratti dai sorrisi e dagli «ancora?» di una bambina. Poi l’Esecutivo - dopo le strette di mano, le congratulazioni, l’aperitivo ed il pranzo - si riunirà per la prima seduta della legislatura durante la quale verranno attribuiti i dicasteri (ne riferiremo nelle prossime ore).

Una sala affollata

In prima fila, nella sala del Consiglio comunale, familiari, parenti ed amici dei «sette saggi» nonché granconsiglieri, collaboratori dell’amministrazione comunale, numerosi giornalisti e qualche curioso. I membri dell’Esecutivo hanno guardato dritto negli occhi l’ottantina di presenti. Da sinistra a destra si sono seduti Vito Lo Russo (PLR, new entry), Renato Bison (PLR, in carica dal 2021), Fabio Käppeli (PLR, da una legislatura nel consesso, vicesindaco in pectore), Mario Branda (Unità di sinistra, in carica dal 2012), Henrik Bang (Unità di sinistra, in Municipio da tre anni), Mauro Minotti (Lega-UDC, in carica dal 2017) e Mattia Lepori (Il Centro, neoeletto).

Il giovane sotto i riflettori

Le attenzioni erano rivolte soprattutto a lui, al 28.enne praticante avvocato che è stata la vera sorpresa uscita domenica scorsa dalle urne, avendo estromesso il collega di partito Giorgio Soldini. Foto e video con i telefoni cellulari da parte della famiglia. Sotto gli occhi lucidi del padre Cesare (noto avvocato, ex consigliere comunale dell’allora PPD, quando sui banchi del Legislativo sedeva pure Mario Branda) e della mamma Catia, Mattia è sembrato sicuro di sé nel suo completo blu scuro e con già, al bavero del blazer, la pin’s ufficiale della Città di Bellinzona. Elegante, ovvio, pure il resto della compagine. Bang e Minotti hanno però rinunciato alla cravatta; il primo lo aveva già fatto tre anni or sono.

Parole dense di significato

A tenere banco, poi, sono state le parole della giudice di pace Emma Crugnola, la quale ha esordito affermando che «quello di municipale è un abito che indosserete ogni giorno anche nella vostra vita privata. È un onore e anche uno dei compiti più piacevoli e particolari assistere a questo rito di passaggio da un mandato all’altro». Tante emozioni quelle racchiuse nella sala, come ha sottolineato la giudice: «Da un lato la gioia e l’emozione di chi si appresta a ricoprire questo importante ruolo per la prima volta, carichi di entusiasmo e di aspettativa. Dall’altro la serenità di coloro che possono continuare a impegnarsi per la comunità. E infine la delusione di chi nonostante l’impegno e il desiderio di proseguire, o di intraprendere per la prima volta questo appassionante cammino, oggi non lo può fare». Persone alle quali Crugnola ha rivolto riconoscenza ed un augurio: quello di continuare a mantenere vivo lo spirito di servizio e lo slancio che li hanno animati durante i mesi della campagna elettorale, «la società e la nostra comunità hanno bisogno di persone entusiaste e desiderose di mettersi a disposizione a favore di tutti».

Impegni e sfide

Agli eletti, la giudice di pace ha poi formulato le sue più sentite felicitazioni e congratulazioni: «Oggi, forti dell’apprezzamento di chi vi ha scelto, siete pronti ad assumere e a portare avanti un nuovo incarico quadriennale nell’Esecutivo di Bellinzona. Certo le vostre giornate e magari anche le serate e i fine settimana ruoteranno attorno a numerosi e onerosi impegni che la carica vi imporrà. Sottrarrete del tempo alle vostre attività, alle vostre famiglie, ai vostri cari e anche al semplice, umano e naturale desiderio di prendersi del tempo per sé. Non possiamo che esservi grati per questo». Sottolineando anche che lei, in quanto autorità giudiziaria, e loro, in quanto autorità politica, rappresentino due delle entità più prossime e vicine alla popolazione. «È un privilegio potersi mettere a disposizione della comunità, mettendosi all’ascolto dei bisogni, delle necessità innanzitutto delle persone ma anche dei quartieri che compongono la variegata realtà cittadina, delle associazioni e del mondo economico e imprenditoriale. Esigenze specifiche, diverse e puntuali che sarete chiamati a fare vostre e cercare di soddisfare».

L'accorato appello

Infine, prima del momento ufficiale di giuramento di fedeltà alle Costituzioni e alle leggi, Emma Crugnola ha rivolto auguri e ringraziamenti ai sette membri dell’Esecutivo cittadino: «Vi auguro di riuscire a mantenere un’attitudine positiva e che la vostra azione, come singolo e come compagine municipale, sia permeata di gentilezza, coraggio ed entusiasmo, anche nei momenti difficili. Inevitabili per chi è portatore di responsabilità». Ma con anche sempre un occhio di riguardo al benessere di tutta la popolazione. E questo attraverso l’ascolto e le serate pubbliche, certo, ma anche «semplicemente sedendosi magari più frequentemente su una delle numerose panchine sparse tra piazze, parchi e angoli suggestivi della nostra meravigliosa Bellinzona, per ascoltare condividere capire e anche - perché no - per essere ascoltati e compresi da coloro che da voi si aspettano tanto».

Il discorso del timoniere

Nel suo breve discorso il sindaco Mario Branda ha sottolineato che «vincere le elezioni non significa conquistare il potere, in quanto questo rimane lì dove deve stare, ossia nelle mani del sovrano. Noi lo rappresentiamo facendo in modo di farlo fedelmente». Il timoniere socialista ha poi ricordato la «nostra grandissima fortuna» di vivere in un Paese dove vi sono la libertà e la democrazia. In altre parti del mondo non è così, con la popolazione che teme di essere zittita, arrestata o addirittura di subire «violenza da parte dello Stato». Non bisogna tuttavia dare per scontato questa situazione di sicurezza e benessere. Anzi, è proprio uno dei compiti di chi si adopera per la cosa pubblica di tramandarle alle future generazioni: «Non dobbiamo dimenticarci delle persone in difficoltà. Anche questo deve essere un nostro impegno». Branda ha infine rivolto un pensiero, personale e da parte dell’intero Esecutivo, a Giorgio Soldini, non rieletto domenica. Assieme hanno condiviso 12 anni in Municipio: «Sono e siamo grati per la dedizione e l’impegno che ha sempre messo a favore del bene della Città».

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