Frontalieri in calo, a fine 2024 erano 78.683
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Erano 78.683 i frontalieri in Ticino nel quarto trimestre del 2024 (ottobre-dicembre), in calo dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti (a settembre 2024 erano 79.303) e dell'1,1% rispetto allo stesso periodo del 2023.
A livello di grandi regioni, il nostro cantone si piazza al secondo posto, davanti alla Svizzera nordoccidentale (Argovia, Basilea Città e Campagna), ferma a quota 76.653. Quarto l'Espace Mittelland (Berna, Friburgo, Giura, Neuchâtel, Soletta) con 37.597 e quinta la Svizzera orientale (Appenzello Interno ed Esterno, Glarona, Grigioni, San Gallo, Sciaffusa e Turgovia) con 32.358. Quest'ultima regione è la sola in calo su base annua insieme al Ticino.
In Svizzera cade la barriera delle 400 mila unità
Se alla fine del 2023 erano 392.831 i frontalieri in Svizzera – oltre 13 mila in più rispetto al 31 dicembre 2022 –, quest'anno è caduta la barriera delle 400 mila unità. Alla fine di dicembre, il numero di persone straniere con un permesso per frontalieri (permesso G) attive in Svizzera era pari a circa 407.000. Il loro numero complessivo è aumentato del 2,9% rispetto al 4. trimestre 2023.
Il 22,4% di tutti i frontalieri è domiciliato in Italia (91.000), poco più della metà in Francia (236.000, 58,0%), il 16,3% in Germania (66.500). Negli ultimi cinque anni, il numero di frontalieri è aumentato da 339.000 nel quarto trimestre 2019 a 407.000 nel quarto trimestre 2024, il che corrisponde a un incremento del 20,1%.
Dai dati dell'Ufficio federale di statistica (UST), emerge che la maggior parte dei frontalieri è impiegata nel settore terziario (284.000, +3,6% su base annua). Segue quello secondario (120.000, +1,4%), decisamente staccato il settore primario (2.800, +4,8%).