«Giocatori senza stipendio pronti a boicottare le partite»
Quattro vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta. Quindici punti racimolati sinonimo di quinto posto in classifica nel campionato di Prima Lega Promotion. Si respira aria d’alta classifica al Riva IV, la casa del Football Club Chiasso. La squadra, allenata (sulla carta) da Luigi Tirapelle, scenderà nuovamente in campo oggi, in trasferta a Nyon, contro lo Stade Nyonnais: squadra attualmente al secondo posto. Dal lato sportivo, dunque, la stagione del Chiasso sta dando buoni risultati. Ma non è tutto oro quello che luccica. E all’orizzonte si stagliano nubi che preannunciano tempesta. I giocatori – o almeno una parte di essi – sarebbero pronti a incrociare le braccia. O meglio, non escludono di annullare gli allenamenti o boicottare le partite. Il motivo? Stando a quanto comunicato dal sindacato dei giocatori (la SAFP), non sono ancora stati versati gli stipendi di luglio e agosto. Una situazione delicata denunciata dal presidente dell’associazione Lucien Valloni. Il sindacato – si legge in una nota – è preoccupato per il mancato pagamento degli stipendi di luglio e agosto di numerosi giocatori dell’FC Chiasso. E, ravvisa, «anche i pagamenti dei premi ai giocatori aventi diritto a partire dalla stagione 2021/2022 non sono stati pagati fino ad oggi». Una situazione che, per alcuni calciatori, sta diventando insostenibile: «Ci sono giocatori che non possono più far fronte ai propri impegni. Sono condizioni che non sono più accettabili». Da qui, come detto la possibilità di prendere decisioni forti. Come quella di non scendere in campo. Apriti cielo. Sempre nella giornata di oggi, a stretto giro di posta, è arrivata la presa di posizione della FC Chiasso 2005 SA. Ebbene, la società che gestisce il club ed è rappresentata dall’ex Foggia Ninni Corda «contesta integralmente quanto asserito» da Valloni. E, allo stesso tempo, chiama in causa la vecchia proprietà (l’avvicendamento è avvenuto pochi mesi or sono): «Nonostante il mancato rispetto da parte della vecchia proprietà degli impegni finanziari assunti – si legge nella presa di posizione – i pagamenti verso i dipendenti sono stati e saranno effettuati nel completo rispetto dei termini di legge». Attenzione però; la SA specifica altresì che questo avviene «fermo restando gli obblighi di fedeltà e correttezza che ogni dipendente è tenuto a mantenere verso il proprio datore di lavoro e che purtroppo sono venuti a mancare in alcuni casi specifici». Una frase, quest’ultima, che lascia poco spazio all’interpretazione. Se non fosse che, sempre nello stesso scritto, si spiega che «calciatori e collaboratori attualmente dipendenti del Club non hanno mai minimamente paventato di boicottare la propria attività lavorativa, anzi tutti stanno svolgendo la propria mansione con il massimo impegno professionale». Parole che trovano conferma anche nelle frasi del capitano Federico Gentile: «I nostri diritti sono sempre stati rispettati e nessuno ha mai pensato di venir meno ai propri obblighi lavorativi». Ma allora, gli stipendi sono stati versati? Stando a una persona vicina all’ambiente, e che abbiamo interpellato, la risposta sarebbe «sì e no». Mancherebbero le buste paga di agosto e, per alcuni giocatori, quelle di luglio. Ma, ci fanno sapere, non è inusuale che i pagamenti avvengano un mese dopo. Se ne saprà di più, a questo punto, settimana prossima.
«La situazione non ci piace»
«La situazione è seria. Ne siamo consapevoli e non ci piace». In merito a quanto sta accadendo a Chiasso si è espresso anche il direttore della Prima Lega Jérémy Manière: «La nostra influenza sul caso, purtroppo, è quasi nulla. A differenza della Swiss Football League, i campionati di Promotion e Prima Lega – che non sono professionistici – non sono vincolati al rilascio di una licenza e alle relative garanzie finanziarie (la prova del pagamento degli stipendi). Non sono neppure previsti controlli salariali, benché in futuro le cose potrebbero cambiare. Insomma, dal punto di vista legale e giuridico non c’è margine di manovra. L’unico spiraglio è dato dal regolamento dell’ASF sullo statuto dei giocatori non amatori. L’articolo 7 prevede infatti che «le sezioni dell’ASF (e la Prima Lega è una di queste, ndr) possono instaurare un’autorità di conciliazione e incaricarla di mediare – in modo facoltativo e gratuito – contenziosi tra club e giocatori non amatori nell’ambito dei contratti di lavoro». Bisogna tuttavia essere coscienti che un simile processo richiede tempo. In passato non era mai successo di dover trattare un caso del genere».