Il caso

Gli alberghi di allora e il resort del futuro

Nel 1921 a San Bernardino c'erano ben sei hotel e tre pensioni – Ora un gruppo estero è al lavoro per concretizzare il complesso da 400 posti letto ed oltre 100 milioni
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Alan Del Don
13.04.2022 06:00

Quando a San Bernardino c’erano sei alberghi, tre pensioni e quattro bar. Sembra passato un secolo. E stavolta è proprio così. In rete ci siamo imbattuti in un dépliant, pubblicato dalla locale Pro nel 1921, che illustra le strutture ricettive presenti nella località turistica per eccellenza del Moesano che a quei tempi era una destinazione gettonatissima. Per il semplice fatto che fu il primo Passo della Svizzera italiana ad essere carrozzabile. Gli hotel erano i seguenti con, tra parentesi, i posti letto: Victoria (150), Brocco et Poste (90), Ravizza (90), Menghetti (40), Bellevue (30) e du Lac (20). Menghetti (20), Ravizza (15) e Centrale (10 posti letto) erano invece le pensioni. A ciò si aggiungevano quelli che allora venivano chiamati Café: du Parc, Internationale (proprio con la «t», non abbiamo sbagliato), Suisse e Centrale.

Area wellness e Spa

Tornare ai fasti del passato è un’impresa difficile, ma non impossibile. Tanto che, come appreso dal CdT, vi sono novità in merito ad un ambizioso progetto. Fra le misure e gli indirizzi contemplati nel cosiddetto masterplan voluto dal Municipio di Mesocco per rilanciare San Bernardino figura, come noto, l’edificazione di un resort da oltre 100 milioni di franchi e da 400 posti letto in zona Acuforta; sarà contraddistinto da un albergo e da appartamenti di vacanza gestiti come un hotel e sarà dotato di un’area wellness con bagni curativi, Spa e benessere di 1.000 metri quadrati minimo nonché di un autosilo. Ebbene, stando a quanto ci risulta un gruppo estero sta affinando delle idee da sottoporre in seguito all’autorità. Si è solamente nella fase preliminare, quindi al momento è impossibile saperne di più. Ed è altrettanto inutile fare delle previsioni sulla tempistica, ritenendo inoltre che l’ultima parola l’avranno i cittadini alle urne. Quello che è certo è che le intenzioni, alla pari delle prospettive, sembrano stavolta davvero buone.

«Un concetto innovativo»

C’è di chi essere fiduciosi anche per la rivalorizzazione del nucleo storico, come abbiamo riferito (si veda nei Correlati). Entro fine agosto i team interdisciplinari presenteranno i loro lavori e poi verrà assegnato il mandato agli specialisti prescelti per l’elaborazione del progetto vero e proprio che verrà svelato nella primavera 2023. Si procederà con degli interventi «a livello architettonico ed urbanistico, andando a mettere mano a quello che non va secondo quanto stabilito dalla Legge edilizia comunale. Lo scopo è quello di individuare un concetto interessante ed innovativo per lo sviluppo futuro del centro turistico», puntualizza il sindaco Christian De Tann da noi interpellato.

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