Turismo

San Bernardino pensa al futuro

Via libera allo studio di idee in due fasi per definire nei dettagli il volto che avrà il nucleo della località altomesolcinese - Il concetto verrà svelato nella primavera 2023
Centro paese. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
12.04.2022 11:20

È da decenni che la parola “rilancio” è associata a San Bernardino, la nota località altomesolcinese. Ma per un motivo o per l’altro i buoni propositi delle autorità non si sono finora concretizzati, anche perché trovare un imprenditore od un gruppo pronto a sborsare almeno 100 milioni di franchi oggi come oggi non è certamente impresa facile. Qualcosa, ora, sembra muoversi. Nelle scorse settimane vi abbiamo svelato i piani della famiglia Ghezzi, proprietaria degli impianti di Confin, che intende investire cifre importanti per modernizzare le infrastrutture e realizzare delle strutture ricettive all’avanguardia. Un’altra buona notizia è giunta ieri sera dal Consiglio comunale di Mesocco che ha approvato il credito di 190.000 franchi per l’elaborazione di uno studio d’idee e, in seguito, per l’assegnazione di un incarico di progettazione agli specialisti scelti.

Il resort da oltre 100 milioni

Dopo anni di delusioni e di iniziative naufragate, il Municipio ha fretta di dare un volto al passo coi tempi e con le esigenze dei cittadini al nucleo turistico. E questo dopo che esattamente un anno fa il Governo grigionese ha dato luce verde alla pianificazione territoriale del Comune che era stata accolta a larga maggioranza dalla popolazione il 23 settembre 2018. Fra le misure e gli indirizzi contemplati nel cosiddetto masterplan figura l’edificazione di un resort ad otto cifre da 400 posti letto in zona Acuforta; sarà composto da un albergo e da appartamenti di vacanza gestiti come un hotel e sarà dotato di un’area wellness con bagni curativi, Spa e benessere di 1.000 metri quadrati minimo, secondo quanto stabilito dall’articolo 30 della Legge edilizia. Previsto anche un autosilo, affinché il 75% delle automobili abbia un posteggio interrato.

Cosa dicono gli esperti

L’Esecutivo di Mesocco per il progetto esige alta qualità architettonica e d’inserimento paesaggistico, proprio per evitare un complesso che possa in qualche modo risultare troppo invasivo. Ma non è tutto. Si mira altresì a valorizzare a 360 gradi la "Zona nucleo turistico San Bernardino”, come è stata definita, che comprende appunto il nucleo storico della frazione e quello turistico-commerciale. Come osserva nella dettagliata relazione lo studio Stauffer & Studach di Coira, che si è occupato di allestire il bando di concorso, “all’interno di questo perimetro si vuole principalmente conservare e migliorare la qualità delle strutture urbanistiche, storico-culturali e architettoniche di valore (edifici storici, piazze, spazi pubblici, strade, marciapiedi, posteggi, carraie, ecc.) come pure i dintorni di pregio (spazi liberi/verdi, rive del fiume, parchi, boschetti, ecc.)”.

Obiettivo: la qualità

In parole povere si persegue un concetto di sviluppo urbanistico-paesaggistico e, soprattutto, coordinato per evitare che nei prossimi anni venga realizzato di tutto e di più. La prima fase è lo studio di idee per la riqualifica del nucleo; in questo senso verranno invitati almeno quattro team interdisciplinari (con esperienza in architettura, urbanistica e paesaggistica e di cui uno attivo nel Moesano) che dovranno presentare i loro lavori entro metà-fine agosto. Ossia fra quattro mesi. In seguito si aprirà la seconda tappa, che prevede l’assegnazione del mandato ad uno studio per l’elaborazione del concetto vero e proprio. I risultati verranno svelati nella primavera 2023. Complessivamente la spesa sarà di 190.000 franchi, di cui 70.000 franchi per la stesura del rapporto del gruppo prescelto. “Per garantire la qualità dei progetti di costruzione e/o di rivalorizzazione all’interno del perimetro la legge edilizia prevede che tutti i progetti siano sottoposti alla commissione di consulenza in materia di strutturazione, la quale è composta in maggioranza da esperti in urbanistica, architettura e paesaggistica”, ricorda lo studio Stauffer & Studach.

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